Allarme siccità: cosa sta succedendo in Italia?

Già quest’inverno era chiaro che non si fossero verificate abbastanza precipitazioni, e infatti con l’arrivo della primavera e dell’estate ciò che si temeva si è avverato. Gli oltre 100 giorni senza pioggia dell'inverno e il caldo anomalo della primavera hanno contribuito a prosciugare il fiume Po e non solo. Ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Ve lo spiego qui di seguito

Nel Lazio si registra attualmente un andamento deficitario del Tevere e ben più grave è la situazione dell’Aniene, ridotto ad una portata di circa 3.000 litri al secondo contro una media di oltre 8.000 litri al secondo.

L'Italia è quindi costretta ad affrontare una siccità definita dal CNR - Il Consiglio Nazionale delle Ricerche - come estrema: da Nord a Sud

Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna - quest'ultima sta vivendo la crisi da mancanza d’acqua più grave degli ultimi 70 anni - presentano oltre il 25% del territorio a rischio siccità. Per questi motivi sono entrate in azione le autobotti così da garantire un valido approvvigionamento d’acqua dato che le sorgenti sono ormai asciutte e ovviamente i serbatoi attingevano proprio da quelle.

Al momento 100 comuni piemontesi e circa 25 bergamaschi sono sotto razionamento d’acqua

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Tutto questo però, come al solito non era e non è una novità. Infatti, quello di questi mesi è un evento preannunciato dall’IPCC - il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico - in un documento pubblicato nel marzo di quest'anno.

Nello stesso documento emerge il fatto che in un prossimo futuro, anche se l'Europa meridionale dovesse riuscire a contenere l’aumento delle temperature entro il 1.5C (evento che rasenta veramente l’utopia) si troverà con il 54% della popolazione italiana con pochissima acqua a disposizione.

Quali sono state le reali cause? Al primo posto c'è l’assenza di una piovosità invernale significativa, a cui si sono aggiunte le ridotte precipitazioni nevose sulle Alpi e l’aridità del terreno. In quest’ultimo caso, quel si è innescato è un ciclo a feedback negativo: l’assenza di piogge determina l’aridità del terreno, che peggiora gli effetti negativi della prima.

Quando il terreno è troppo arido, infatti, non è strutturalmente in grado di assorbire acqua. Quando si verificano le tanto attese precipitazioni, l’acqua viene rapidamente dilavata

Quindi cosa possiamo fare nel nostro piccolo per risparmiare acqua? Vi suggerisco tre piccole azioni:

  • Chiudere i rubinetti mente ci si lava i denti. Una semplice accortezza che quasi nessuno fa ma che permette di risparmiare 6 litri d’acqua ogni minuto.
  • Utilizzare l’acqua del deumidificatore o del condizionatore per il ferro da stiro. Oltre a risparmiare sulla bolletta, questo semplice gesto allunga la vita dell’elettrodomestico essendo completamente priva di calcare.
  • L’acqua che avanza dal lavaggio delle verdure può esserti utile per innaffiare le piante in balcone proprio come l’acqua tolta dalla vasca dei pesci. Soprattutto la seconda è anche ricca di sostanze fertilizzanti.

Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

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