Verrà riconosciuto il diritto a un ambiente sano?

La maggior parte di noi conosce e quotidianamente fruisce dei propri diritti inalienabili. Questi sono contenuti in un documento che si compone di 30 articoli e prende il nome di Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. È stato adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il giorno 10 dicembre 1948 a Parigi e da quel momento è diventato un vero e proprio pilastro di riferimento. Oggi potrebbe ampliarsi riconoscendo il diritto a un ambiente sano

Il diritto alla vita, il diritto alla libertà religiosa, il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione. Cose che diamo per scontate ma che in realtà non lo sono. Ancora oggi tanti di questi diritti non sono applicati universalmente; tuttavia, è innegabile che una volta adottati hanno portato dei veri progressi nel mondo.

Il 18 luglio 2022 si è riunita la 76esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e alle 10 del mattino c’è stato il primo evento in occasione dell’osservanza della Giornata internazionale di Nelson Mandela. Proprio in questi giorni il mondo ha un’opportunità che se colta potrebbe fungere da volano nell’ottica di un futuro più sostenibile. Potrebbe essere infatti aggiunto all’elenco dei diritti universalmente riconosciuti quello ad un ambiente pulito, sano e sostenibile.

Ma andiamo per gradi.

Perché è così importante che venga adottata una risoluzione che riconosca questo diritto?

La risposta è semplice:

l’umanità sta vivendo una triplice crisi, quella dei cambiamenti climatici, quella della perdita della biodiversità e infine quella dell’inquinamento e dei rifiuti. Tutto questo costituisce un’enorme minaccia per le generazioni presenti e per quelle future

Ciò che ancora non viene compreso da molti è il fatto che questa crisi sta minando qualsiasi altro diritto di cui oggi godiamo. Facciamo qualche esempio.

9 bambini su 10 nel mondo sono esposti a inquinamento atmosferico da particolato sottile. È scientificamente provata la correlazione tra questo tipo di esposizione e lo sviluppo di tumori in età pediatrica ma non solo, (qui trovate una pubblicazione interessante) questa è chiaramente una violazione del loro diritto alla salute.

Continuando potremmo fare riferimento agli attivisti per l’ambiente: in alcune zone del mondo, secondo la BBC ne vengono assassinati 4 a settimana e nel 2020 ben 227 persone sono state uccise per aver difeso delle risorse naturali che devono essere preservate (foreste, riserve idriche e oceani): una chiara violazione del diritto alla vita.

Inoltre, il cambiamento climatico sta costringendo le persone, non dei semplici numeri, a lasciare le proprie case e le proprie famiglie violando di fatto il diritto all’autodeterminazione e all’identità culturale

Per questo è importante che al diritto ad avere un ambiente sano venga dato il giusto peso. Di questo questo diritto si parlò per la prima volta alla Conferenza di Stoccolma del 1972, la stessa conferenza a cui ho partecipato anche io lo scorso giugno, portandovi con me.

Lo scorso ottobre, il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha riconosciuto per la prima volta questo diritto e la decisione sta già avendo effetti positivi in materia di ambiente. Tuttavia, per quanto sia stata importante questa azione, il riconoscimento da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’organismo a cui appartengono tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, permetterebbe a questo diritto di essere accettato e preso in considerazione universalmente. Ciò significa una sola cosa: accelerare l’azione ambientale e fornire un contesto normativo a livello globale più coerente e concreto in materia di sostenibilità. In altre parole,

l’adozione della risoluzione aiuterebbe ciascuno di noi a difendere il proprio diritto a respirare aria pulita, accedere ad acqua potabile, fruire di cibo sano e vivere in un ambiente non tossico

Del resto, come possiamo pensare di mantenerci in salute in un pianeta malato?


Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.

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