Perché è così difficile chiudere una relazione tossica? Iniziamo col riflettere sull'uso dell'aggettivo "tossico", ormai probabilmente più che abusato, ma che - dobbiamo ammettere - rende bene l'idea di come ci faccia vivere una relazione che non funziona più. In qualche modo ci avvelena, e questo non vuol dire per forza che il nostro partner sia un "mostro": il più delle volte a emergere è l'incompatibilità, e le dinamiche disfunzionali che in qualche modo sono state costruite in due.
Insomma, per tutta una serie di motivi complessi, ci ritroviamo incastrati in una relazione che ci sta facendo del male, ma che allo stesso tempo non riusciamo a chiudere.
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Prima di tutto, si potrebbe partire da una considerazione universale. Chiudere una relazione è per tutti un’esperienza molto intensa. La fine di una relazione amorosa comporta, quasi sempre, a vivere tante emozioni negative. Non per niente, in psicologia la chiusura di un rapporto viene considerato (e trattato, in caso ci si rivolga a un terapeuta), come un autentico lutto.
Il lutto per la fine
Secondo gli esperti di psicologia e di relazioni, il lutto (per la fine di una relazione) è un periodo, che in genere dura circa un anno (12 mesi), caratterizzato da sensazioni che possono evocare perfino i sintomi di depressione (di un episodio depressivo, per la precisione). In una normale elaborazione di un lutto si attraversano vari stadi, dall'incredulità, alla rabbia, disperazione fino all’accettazione. In ciascuno di questi stadi c'è un'emozione "dominante", che dipende da persona a persona, e soprattutto dalla storia personale e della relazione finita. Queste emozioni tipiche dei vari stadi si possono manifestare sul fisico (carenza di energia o il contrario, un'irrequietezza anomala) e come alterazione della routine quotidiana (aumento o diminuzione dell'appetito, insonnia, etc).
Cos’è il “lutto complicato”
Ci sono casi in cui si parla di lutto complicato, termine del gergo clinico per indicare quando, anche dopo il periodo tradizionale (un anno circa) le persone continuano a sperimentare le reazioni sopra descritte. Soprattutto, si parla di “lutto complicato” quando la persona rimane bloccata in uno degli stadi, senza riuscire a raggiungere quello finale dell’accettazione. Ecco, chiudere e superare una relazione disfunzionale è spesso particolarmente difficile perché è frequente che si verifichi il “lutto complicato”.
La fine di un "amore" insano
Chiudere una relazione tossica è particolarmente difficile proprio perché si può sperimentare questo lutto complicato. A rendere difficile elaborarne la fine, infatti, è la complessità della situazione. È come se la persona si ritrovasse a fare i conti, in termini di elaborazione, con la fine di due relazioni, che sono in conflitto reciproco. Spesso gli amori insani nascono con idilli particolarmente allettanti (il tipico love bombing), che poi cambiano drasticamente.
A rendere complicata la fine di un rapporto tossico è proprio questo. Una parte di te, infatti, potrebbe essere rimasta ancorata agli aspetti positivi che hai vissuto (o che hai creduto di vivere) all’inizio del rapporto. L’altra parte, più consapevole, è profondamente ferita per tutto quello che hai sopportato, e addirittura avverte il senso di colpa per essere finita in una tale situazione. In poche parole, sarai scissa tra due visioni dello stesso rapporto che sono in opposizione.
A questo si aggiunge il fatto assolutamente normale che - anche se la relazione che stavamo vivendo ci faceva stare male - stare in coppia è un modo di vivere che crea una comfort zone: quasi tutti hanno paura di essere single, anche se razionalmente si rendono conto che stare soli è meglio che stare in una relazione tossica.
Tutto questo, ovviamente, non può che rendere ancora più ostico chiudere una relazione di questo tipo.
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Chiudere una relazione tossica può essere estremamente complicato anche a causa dei legami di dipendenza. Si tratta di dinamiche che possono sfuggire a chi non le ha sperimentate sulla propria pelle. Gli esperti di psicologia, invece, sanno bene quanto i rapporti insani possano dare origine a dinamiche complesse, compresa quella di dipendenza e la paura di restare sole.
Non è un caso se chi ha chiuso o vuole chiudere una relazione tossica fatica a parlarne con gli altri, compresi gli affetti. Spesso, infatti, la vergogna spinge le vittime a temere soprattutto una domanda. «Perché non l’hai lasciato prima?». Un interrogativo dettato dalla curiosità e, spesso, dalla buona volontà di comprendere il racconto, ma che spesso fa sentire le vittime ancora più sole e condannabili.
Spesso, la risposta a questa domanda è semplice: perché non è facile. Le relazioni tossiche, per la loro stessa natura, riescono a intrappolare la "vittima", che si ritrova talmente esausta da faticare parecchio prima di decidere che è ora di chiudere definitivamente.
Come chiudere una relazione tossica
Interrompere una storia d’amore non è mai facile, ma chiudere una relazione tossica è ancora più difficile. Questo ormai dovrebbe esserti chiaro. Quello che devi sapere, tuttavia, è che quanto duro, ci riuscirai. Difficile non vuol dire impossibile!
Sopravviverai e, con il tempo, ricomincerai a vivere felice. Certo, ci vorrà tanto tempo e pazienza. A questo proposito, calza bene un estratto dallo scrittore giapponese Haruki Murakami, dal romanzo Kafka sulla spiaggia (Torino, Einaudi 2008). «Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato».
Come superare una relazione tossica?
Ci vuole tempo e pazienza. Ma, soprattutto, consapevolezza e un valido supporto psicologico. Un terapeuta, specie se esperto di traumi e di relazioni, saprà guidarti e supportarti nel tuo percorso. Volendo riassumete i passi (in ordine sparso), sono:
- Contatto zero
- Terapia psicologia
- Recupera la tua autostima
- Circondati di chi ti vuole bene davvero
- Cura la tua salute emotiva
- Perdonati