
Forse non viene detto abbastanza, ma una relazione disfunzionale non ti etichetta per sempre. Purtroppo, quando una persona si ritrova in un rapporto malsano, di qualsiasi natura sia – familiare o sentimentale – potrebbe avere anche la paura di non poterne uscire perché, senza e dopo di esso, non potrebbe sopravvivere. Non è così e, per quanto difficile possa sembrare in certi momenti, soprattutto all’inizio, è possibile sopravvivere a una relazione disfunzionale. Anzi, non solo puoi sopravvivere, ma tornerai anche a vivere appieno la tua vita.
È un percorso facile? Inutile mentire: non lo è. Sopravvivere a una relazione disfunzionale è un percorso difficile, lungo e doloroso. È esattamente come una malattia brutta, che per guarire completamente può richiedere davvero molto tempo. Però è importante che tu sappia – è importante ripeterlo – che puoi superare una relazione malsana. Ne uscirai, sopravviverai e poi comincerai a vivere di nuovo. Un passo per volta. Il processo di guarigione da un rapporto tossico è appunto un processo di guarigione, fatto di tappe che puoi compiere, intervenendo tu stessa in maniera graduale, in modo da riprendere il controllo della tua vita.
Dai un nome al rapporto
A volte, le persone hanno ancora più paura quando non sanno con che cosa hanno a che fare. Ecco, il primo passo per sopravvivere a una relazione disfunzionale consiste proprio nel darle un nome. Per quanto possa essere difficile e doloroso ammetterlo, definire tossico un rapporto malsano è davvero il primo passo nel percorso di guarigione. Uno dei tanti effetti negativi di chi è vittima di una relazione disfunzionale, infatti, è un senso di solitudine estremo, che ti porta a sentirti sbagliata e a pensare che nessuno può capire tutte quelle emozioni contrastanti che provi.
Quando invece identifichi con "nome e cognome" la tua situazione, potresti addirittura trovare sollievo. Anche perché, proprio come una malattia, se sai qual è il problema, hai più possibilità e risorse per affrontarlo e curarlo.
Inoltre, scoprirai che non sei pazza né sola: scoprirai che altre persone hanno sofferto in modo simile e che certe tue reazioni sono normali per chi ha vissuto un rapporto tossico.
Chiedi aiuto
Questo punto è fondamentale e non sarà mai ribadito abbastanza spesso. Se vivi una relazione disfunzionale o hai il dubbio che ci sia qualcosa di malsano con una persona vicina a te (potrebbe essere un familiare, non solo necessariamente un partner), chiedi aiuto a un terapista. Uno psicologo potrà aiutarti a definire meglio la situazione – prima abbiamo detto quanto sia determinante dare il nome giusto alla situazione – e a supportarti per ridimensionare il rapporto.
Un terapista, tra l’altro, potrà aiutarti anche e soprattutto se decidi di chiudere la relazione tossica. In ogni caso, rivolgiti a un esperto, il tuo processo di guarigione sarà meno doloroso e più efficace.
Inoltre, un esperto potrà guidarti anche in caso in cui sia necessario adottare l’interruzione totale dei contatti, chiamato «no contact».
Accetta la situazione
Una volta che sei in grado di definire la relazione disfunzionale, puoi continuare il tuo processo di cambiamento, accettandola per quello che è. Questo ovviamente non significa pensare che non c’è via di uscita, che devi accettare la tua vita per com’è diventata.
Al contrario, vuol dire che dovresti cominciare a pensare che se vivi un rapporto tossico una persona vicino a te (il partner, un familiare, etc) il problema non sei tu, ma quella persona. Per esempio, se il tuo partner è un manipolatore, non pensare di cambiarlo. Non cambierà. In compenso, puoi cambiare te stessa o, meglio decidere di cambiare la situazione, accettando il fatto che l’elemento su cui puoi intervenire sei tu, e non la persona tossica.
Impara a rinunciare
Per sopravvivere a una relazione disfunzionale, dovresti mettere in conto anche un altro aspetto della guarigione, cioè la rinuncia.
Sul sito di psicologia Psiconline.it, questa tappa viene spiegata come un passo importante per uscire dalla sofferenza.
In particolare, «rinunciare a dimostrare di avere ragione, rinunciare alla pretesa di cambiare le cose, rinunciare al proprio ruolo di vittima, rinunciare al lieto fine, rinunciare alla vendetta. Solo quando si è pronti a rinunciare si può fare il passo successivo, quello di comprendere e prendere le distanze. La rinuncia è dolorosa poiché implica la totale presa di coscienza che la persona amata era una finzione e che assolutamente nulla è recuperabile. Di certo con questo non si intende rinunciare ad avere giustizia, a denunciare un violento nelle sedi opportune».
Stabilisci i tuoi confini personali
In qualsiasi relazione, è essenziale che ciascuno stabilisca dei confini personali: è la chiave per avere relazioni sane e soddisfacenti, di qualsiasi natura. Per confini personali, si intendono le cose e le situazioni che possono ferirti, irritarti, quali compromessi puoi accettare di fare, etc. In qualche modo, i confini personali hanno a che fare con i tuoi valori fondamentali.
Se stai superando una relazione disfunzionale, è probabile che ti sentirai confusa anche negli altri rapporti. Proprio per questo è importante che tu rifletta sui quali sono i tuoi confini personali. Poi, stabiliscili in modo chiaro.
È importante che tu riesca a comunicarli in maniera chiara, in modo che le altre persone possano comprenderli. Tutti meritano la possibilità di cambiare in meglio il proprio comportamento. Tuttavia, agisci con decisione e immediatamente se il tuo confine viene superato.
Perdonati
Nel tuo processo di guarigione da una relazione disfunzionale, arriverai anche a un punto che, anche se non sembra, è piuttosto ostico. Riguarda il perdono, ma non quello nei confronti della persona che ti ha fatto del male. Ancora una volta, ricordati che sei tu la persona determinante per la tua guarigione. Meriti il perdono. Non giudicarti una persona cattiva perché hai fatto un passo indietro, o addirittura interrotto una relazione disfunzionale. Aver messo fine a un rapporto che ti logorava, danneggiava e svuotava, non è una cattiva azione. Ripeti a te stessa che non sei una cattiva ragazza, fidanzata, moglie, figlia, madre, qualunque ruolo avessi nel rapporto.
Perdonati di aver fatto le cose in un modo che forse avresti potuto fare diversamente. Perdonati per essere rimasta più o meno a lungo in un rapporto tossico. E, naturalmente, perdonati per averlo interrotto. Non dimenticare che, quando sarai guarita, la relazione disfunzionale che hai superato sarà solo un ricordo tra le tue esperienze, e non la tua vita intera.