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Qual è la differenza tra convalidare emotivamente e supportare?

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Conosci la differenza tra convalidare emotivamente e supportare? Si tratta in entrambi i casi di intenzioni nobili, ma anche diverse. Ecco cosa c'è da sapere in merito

Ogni giorno siamo portate a vivere e condividere moltissime emozioni e sensazioni diverse, anche diametralmente opposte tra loro. Alcune di queste emozioni non sono affatto positive e ci portano ad affrontare momenti di disagio, di angoscia, di tristezza o frustrazione facendoci chiudere in noi stesse e non accettando ciò che stiamo provando. È proprio quando viviamo dei periodi bui che possiamo trovare l’appoggio di chi ci vuole realmente bene. Una vicinanza emotiva che si può palesare soprattutto in due forme apparentemente simili, ma in realtà diverse: la convalida emotiva e il supporto. Convalidare emotivamente e supportare sono due facce della stessa medaglia, ma rappresentano due modalità diverse di “esserci” per le persone a cui vogliamo bene.

Si tratta in entrambi i casi di un’attitudine alla vicinanza. Un'attitudine mossa da sentimenti nobili e dal desiderio di essere davvero d’aiuto a una persona che in quel momento sta soffrendo. Ma si tratta al contempo di due modalità che si esplicano in maniera differente, seppur mosse entrambe da obiettivi nobili. Qual è la differenza tra convalidare emotivamente e supportare? Lo scopriamo subito.

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Convalidare emotivamente

Convalidare emotivamente e supportare, vuol dire in entrambi i casi, mostrare vicinanza a qualcuno, soprattutto se è in un momento di difficoltà. Ma il modo in cui lo si fa è diverso. Cominciamo con l’indagare la convalida emotiva per poi passare al supporto. Quante volte vi è capitato di trovarvi a parlare con un’amica angosciata dalla propria vita e in balia di emozioni negative come la tristezza o la paura?

È capitato e capiterà a tutte. In questi casi, complice il fatto che le emozioni negative vengono da sempre demonizzate e che la nostra società punta tutto sull’esaltazione di una felicità di plastica, siamo portate a voler tirar su il morale di chi abbiamo di fronte. Frasi del tipo “Pensa alle cose belle della vita e reagisci” oppure “Sii positiva” o ancora “Sorridi alla vita e la vita ti sorriderà” sono completamente disconnesse emotivamente da chi stiamo tentando di consolare. Sono frasi belle solo in apparenza e di circostanza che celano una positività al limite del tossico e che non apportano nulla a chi sta soffrendo, anzi. Portano a pensare che quei sentimenti e quelle emozioni che si stanno vivendo non abbiano valore e debbano essere negati e cancellati, per superare nel più breve tempo possibile ciò che ci angoscia.

Ma vivere le emozioni negative non vuol dire partecipare a una gara in cui chi prima riesce a liberarsene vince. E chi sceglie di convalidare emotivamente tutto questo lo sa bene. Convalidare emotivamente significa infatti riconoscere il valore di tutte le emozioni, anche di quelle negative. Riconoscere il fatto che abbiamo il diritto di soffrire, di vivere momenti no, di sentirci rassegnate e sconfitte e di non dover necessariamente mostrare agli altri e al mondo la parte migliore di noi. Saper convalidare emotivamente vuol dire connettersi profondamente con chi abbiamo accanto, validando ciò che prova e riconoscendo la dignità delle emozioni negative.

Soffrire fa parte della vita e dopo una caduta c’è sempre una risalita, lo sappiamo bene. Ma non c’è nessuna fretta di alzarsi per competere con una società che ci vuole solo apparentemente sorridenti e felici. Bisogna concedersi il tempo di vivere ogni emozione, anche quelle che ci fanno soffrire. Solo così possiamo conoscerci meglio e crescere. E se accanto abbiamo chi riesce a convalidare le nostre emozioni, sarà tutto più facile.

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Cosa significa davvero supportare

La convalida emotiva sembra molto simile al supporto, vero? In effetti lo è, ma la differenza, seppur sottile, c’è. Convalidare emotivamente vuol dire connettersi profondamente con una persona. Vuol dire riconoscere e accettare ciò che prova e mostrare una vicinanza che aiuta a sentirsi compresi e accettati. Supportare una persona invece è un atto più concreto. Attenzione, non stiamo dicendo che convalidare emotivamente non lo sia, ma se nel primo caso la vicinanza è soprattutto emotiva, nel secondo caso il supporto si palesa anche attraverso gesti materiali.

Se si trova di fronte a una persona che ha difficoltà ad uscire di casa e affrontare la società, oltre a starle emotivamente vicino, chi supporta opta anche per una serie di azioni concrete. Alcuni esempi? Proporsi per andare a pagare le bollette, andare al supermercato per fare la spesa o portare a spasso i suoi cani. Non solo, nel supporto infatti c’è una base di incoraggiamento importante. Un sostegno che si evolve dalla semplice vicinanza e si trasforma in un conforto che sprona la persona a riconoscere il proprio valore e a reagire, sempre in maniera non forzata, a ciò che le sta capitando.

Convalidare emotivamente e supportare: due metodi di valore

Ben lontane dalla positività tossica, convalidare emotivamente e supportare sono entrambi modi per riconoscere e dare dignità alle emozioni che chi abbiamo accanto sta provando, sottolineandone il valore e mostrando una vicinanza emotiva reale.

La convalida emotiva lo fa in maniera più intima ed emozionale, il supporto lo fa sempre in maniera intima, ma sviluppandosi anche attraverso azioni concrete e fornendo un incoraggiamento costante. Insomma, in entrambi i casi si tratta di modalità eccellenti per esprimere il proprio sostegno e la propria vicinanza a una persona che soffre, puntando su ascolto attivo e comunicazione empatica e fornendo un supporto davvero prezioso.

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