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Come elaborare i rimpianti e smettere di averne

elaborare i rimpianti
Sentire il peso dei rimpianti è come avere un peso enorme sulle spalle che non ci consente di andare avanti ma che, invece, ci trascina con prepotenza verso il passato

Avere dei rimpianti significa vivere con lo sguardo costantemente rivolto al passato, uno sguardo negativo che si riflette sul nostro presente e, soprattutto, sul nostro futuro.

Ci sono degli accorgimenti, però, che possono aiutarci a elaborare i rimpianti e a smettere di averne, a superare i nostri blocchi emotivi e a farci vivere con più serenità.

Che cosa sono i rimpianti?

Perdere una opportunità di lavoro, scegliere la persona sbagliata, lasciare quella giusta. Procrastinare troppo a lungo su una decisione o un progetto, preoccuparsi in modo eccessivo di quello che pensano gli altri, non esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni.

Comportarsi come gli altri si aspettano, non avere il coraggio, non impegnarsi abbastanza. Sono tutti dei rimpianti. Questa è la definizione di rimpianto del vocabolario Treccani

Ricordo nostalgico e dolente di persone o cose perdute o di occasioni mancate

Come nascono i rimpianti

I rimpianti nascono da una discordanza tra chi siamo davvero e chi vorremmo essere, tra il nostro io reale e il nostro io ideale, ed esplodono quando ci rendiamo conto che non possiamo tornare più indietro per cambiare quello che è stato.

A volte, quelle parole che non diciamo, quelle azioni che non facciamo, si rivelano a distanza di tempo decisive per il nostro benessere psichico e mentale.

Infatti, vivere di rimpianti significa portare sulle spalle un peso enorme che non ci consente di andare avanti ma che, invece, ci trascina con prepotenza verso il passato.

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I rimpianti ci legano al passato e condizionano il nostro futuro

I ricordi del passato, ma soprattutto l’interpretazione che ne diamo, sono le basi sulle quali costruiamo e valutiamo le nostre azioni future. Quello che facciamo è semplice: sulla base di quello che abbiamo vissuto nel passato, prevediamo i nostri comportamenti nel futuro.

Per questo, se siamo bloccati nei rimpianti, il ricordo di ciò che abbiamo vissuto e che non ha funzionato si esaspera e incide in modo negativo sul nostro comportamento nel futuro. La verità è che la sofferenza che proviamo nei confronti dei nostri rimpianti in realtà nasce dall’interpretazione dei ricordi che abbiamo dato alle nostre esperienze passate.

Infatti, se riuscissimo a guardare il nostro passato da un punto di vista completamente nuovo, se riuscissimo a interpretarlo in modo diverso da come lo abbiamo interpretato finora, saremmo in grado non solo di vivere il presente più serenamente, ma anche il futuro.

Elaborare i rimpianti con il reframing

Per elaborare i rimpianti e cambiare punto di vista sul passato possiamo usare il reframing, una tecnica usata in terapia per guardare da un punto di vista nuovo le situazioni che abbiamo vissuto e che aiuta a cambiare anche l’interpretazione che di queste situazioni abbiamo dato.

Ad esempio, se abbiamo scelto come partner la persona che si è rivelata sbagliata, potremmo chiederci quando ci siamo resi conto che fosse la persona sbagliata e partire da quel momento per comprendere che non solo ce ne siamo resi conto ma abbiamo agito per lasciarla.

Di conseguenza abbiamo aperto la nostra vita a opportunità nuove per incontrare la persona giusta, ovvero senza le caratteristiche di quella sbagliata che ormai conosciamo e che sapremo evitare in futuro.

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Come smettere di avere rimpianti

Esistono diversi modi per liberarci dai rimpianti e smettere di averne per trovare una nuova versione di noi stessi, eccone alcuni:

  • Smettere di vivere nel passato;
  • Accettare gli errori che abbiamo fatto;
  • Perdonarci;
  • Accettarci;
  • Trascorrere tempo con persone che ci vogliono bene;
  • Ascoltare la nostra voce interiore;
  • Identificare le lezioni apprese dai rimpianti;
  • Scegliere di elaborare i rimpianti.

Leggere libri sulla crescita personale

Per esempio, leggiamo libri sulla crescita personale: ci aiuteranno a indirizzare i nostri pensieri verso la positività e ad abbandonare la negatività. Secondo le neuroscienze, infatti, il nostro cervello “crede” a ciò che diciamo: leggere pensieri positivi, edificanti, di incoraggiamento, farà scattare tutta una serie di reazioni chimiche nel nostro cervello per cui ci sentiremo più sereni e meno frustrati.

Al contrario, se continuiamo a crogiolarci in pensieri negativi, il nostro cervello continuerà a produrne e a farci stare male.

Trascorrere tempo con persone care

Trascorriamo del tempo con le persone che ci vogliono bene, o con degli amici con cui ci piace parlare, che ci fanno ridere. Non c’è nulla di più potente di una risata per sentirsi meglio.

E ricordiamo che il nostro cervello, quando ridiamo, fa partire tutte le reazioni chimiche di cui sopra per le quali ci sentiremo davvero più tranquilli.

Fare attività fisica

Facciamo attività fisica. Non dobbiamo aspirare alla maratona, basterà una passeggiata di dieci minuti nel parco più vicino a casa nostra. Oppure possiamo impegnarci in 15 minuti di aerobica. L’attività fisica genera benessere psichico. Non importa impegnarsi per un’ora o più, bastano 10 o 15 minuti di attività, purché la si faccia ogni giorno.

Ascoltare musica

Ascoltiamo musica. Meglio se del genere spirituale e meditativo, per lasciare spazio alla nostra mente di vagare tra i pensieri e rilassarsi.

Tenere un diario

Scrivere le nostre esperienze negative, i nostri rimpianti, rielaborarli su carta ci consente di interpretarli in modo più oggettivo. Inoltre, scrivere è uno strumento utilissimo per sfogare rabbia, paura, dolore, tant’è che si parla sempre più spesso di scrittura terapeutica.

Può darsi che siamo così sofferenti da pensare di non poter fare nessuna di queste cose. Facciamole lo stesso, tutti i giorni, anche contro la nostra volontà. Bastano 10 minuti al giorno per ogni attività e, dopo poco tempo, ci renderemo conto di come ci sentiamo meglio, sia fisicamente sia mentalmente.

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