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Come sopravvivere a una famiglia “tossica”

famiglia tossica
Vivere in una famiglia tossica incide sul proprio benessere mentale e sulla propria autostima. A volte si arriva a dubitare persino di se stessi. Ecco qualche spunto di riflessione per imparare a difendersi

Cosa è una famiglia tossica

Affrontare persone che manifestano comportamenti tossici può risultare complesso, dato che le regole di interazione possono essere capovolte. Spesso, quando si fronteggiano situazioni del genere, la cosa migliore da fare è scegliere il distanziamento da queste persone. Tuttavia, la situazione si complica qualora i comportamenti nocivi provengano dai membri della propria famiglia d'origine: come ci si comporta davanti a una famiglia tossica?

Il fenomeno delle dinamiche familiari tossiche è più diffuso di quanto si creda. Interagire con membri della famiglia che hanno certi comportamenti può essere paragonato al camminare su un terreno instabile, dove ogni passo è misurato nella speranza di mantenere un fragile equilibrio. Una semplice distrazione può causare una caduta, trascinando in una spirale di conflitti, tensioni, litigate e accuse spesso infondate, da cui si desidera solamente fuggire.

Vivere in un ambiente familiare ostile, sia che si viva tutti sotto lo stesso tetto, sia che si abbiano case separate, non è affatto facile. Spesso, la soluzione più ovvia potrebbe sembrare quella di interrompere i rapporti, una strategia che tanti adottano per liberarsi da relazioni dannose. Tuttavia, considerata la natura unica del legame familiare, questa opzione non è sempre praticabile. Tagliare i ponti con la propria famiglia è un gesto molto netto, ed è normale non sentirsela. In alcuni casi, la soluzione migliore è trovare un modo di gestire le relazioni con un familiare problematico. In questo articolo abbiamo cercato di delineare alcune strategie per proteggersi in un ambiente familiare avverso.

Come affrontare una famiglia tossica

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Persone tossiche in famiglia: cosa significa

Un conto è essere bersaglio di veleno da parte di persone a cui non tieni veramente, o dalle quali hai la possibilità di allontanarti, un altro se quel veleno proviene da un familiare. Un genitore dovrebbe amarti, stringerti e proteggerti dalla cattiveria del mondo, insegnandoti con amore e saggezza come farlo per te stessa, non instaurare una relazione tossica. Un figlio dovrebbe mostrare gratitudine per essere stato messo al mondo (escludiamo il periodo turbolento dell'adolescenza). E un fratello o una sorella dovrebbero essere solidali, nonostante i litigi infantili. Se tutto ciò viene a mancare, è molto probabile che la tossicità che si respira in famiglia si trasformi in un dolore sordo.

Le cicatrici che provengono dall'avere persone tossiche come genitori o fratelli probabilmente non sono qualcosa di cui si parla abbastanza. Nessuno di noi è perfetto, compresi i nostri genitori, ma c'è un limite oltre il quale l'imperfetto diventa distruttivo, poiché tolgono ai bambini l'amore, il calore e la cura che meritano.

Quando i bambini vengono allevati con una dieta a base di critiche, giudizi, abusi psicologici, e talvolta disprezzo, è solo questione di tempo: prima o poi si ribellano, rispondendo con odio all'odio. Il rischio però è che non diventino adulti equilibrati.

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Genitori tossici: le tipologie

Vi sono diversi tipi di genitori tossici, alcuni lo sono in maniera più evidente, altri meno. Ma sono tutti distruttivi.

Un genitore tossico ha una lunga lista di armi di distruzione a disposizione ma tutte rientrano sotto la bandiera dell'abbandono o dell'abuso emotivo, verbale o fisico. Non sempre ci riferiamo alla violenza conclamata da Telefono Azzurro: i genitori tossici sono (anche) quelli che manipolano, ignorano, giudicano, si vergognano dei figli, umiliano e criticano. Niente è mai abbastanza.

Qualche esempio: a scuola hai preso un 8? Potevi prendere il 9! Al lavoro ti hanno dato una promozione? Niente di che: è solo il tuo dovere. 

Qualsiasi comportamento negativo che provoca danni emotivi o contamina il modo in cui una persona vede se stessa, è tossico. Una famiglia disfunzionale è quella in cui un genitore tratta i suoi figli in modo tale da indurli a dubitare della loro importanza, del loro valore e del fatto che meritano amore o approvazione dagli altri.

Se stai leggendo questo e pensi: “Beh, sì, i miei genitori lo hanno fatto, ma solo perché era vero. Infatti, mi sento abbastanza inutile”, allora è probabile che quel genitore sia stato tossico. La verità è che tu non sei inutile: hai semplicemente introiettato - senza saperlo - i messaggi inviati da un genitore troppo irrisolto per rendersi conto di quello che stava facendo nei tuoi confronti.

Rompere i rapporti con una famiglia tossica

Si può superare il danno subito da persone tossiche avute come genitori o come fratelli? Per molte persone mantenere i rapporti con i familiari tossici è talmente doloroso che la scelta migliore per autotutelarsi è quella di allontanarsi, e quindi chiudere ogni rapporto.

Questa è una decisione molto difficile, ma potrebbe essere una delle più importanti. Noi umani siamo programmati per connetterci, anche con persone che non meritano di essere in contatto con noi. A volte, però, l'unico modo per fermare la diffusione della patologia è operare un taglio netto. Non importa quanto ami alcune persone tossiche della tua famiglia: sono così irrisolte al punto che continueranno a danneggiarti anche dall'interno. Non sei responsabile per loro, quindi non sei obbligato a continuare a metterti in ginocchio per essere maltrattato, sminuito, svergognato o umiliato. La guarigione inizia con l'aspettarsi di più per se stessi e sei l'unica persona che può prendere questa decisione.

Come gestire una famiglia tossica

Se decidi di rimanere nella relazione con un familiare tossico, non essere duro con te stesso. «Il suggerimento è di restare calmi, per quanto si riesca, e di non sentirsi degli stupidi per aver accettato di non essere scappati» - dice il prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all'Università di Bologna. Ci vuole un'enorme forza di carattere per continuare a entrare in una relazione che sai che ti farà del male.

È molto importante porre un confine tra te e la persona tossica. «Approfitta dei momenti di calma per chiedere al familiare in questione i motivi del suo comportamento disfunzionale: cosa non va nella sua vita, come mai è stato così aggressivo in quella occasione o perché si sente sempre così scontento?».
Nel frattempo, fai di tutto per amare te stessa, anche con piccoli gesti come auto-regali. E rispettati abbastanza da riempire il pozzo lasciato a secco da un parente tossico.

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Un esercizio per disintossicarsi

Annota le convinzioni che ti trattengono. Quelle che ti ostacolano e ti impediscono di fare o dire quello che vuoi. O peggio, di essere chi desideri. Sei stato educata a credere che la tua opinione non conti? Che i genitori hanno sempre ragione? Che sei irrilevante? Stupida? Seccante? Incapace? Senza valore?

Ora, accanto a ogni convinzione, scrivi quanto ti costa. Ti è costato relazioni? Felicità? Libertà di essere? Sperimentare? Esplorare? Quindi, riscrivi la trama. I pensieri guidano sentimenti, comportamenti, le aspettative da te stesso e dagli altri. Come cambierai quelle convinzioni? Scegline uno o due con cui iniziare e ogni volta che ti sorprendi a pensare ai vecchi pensieri, sostituiscili attivamente con un nuovo pensiero più costruttivo, quindi agisci come se quel nuovo pensiero fosse vero. Non devi crederci - fai solo finta che lo sia. La tua testa si riprenderà quando sarà pronta.

Se è difficile uscire dal vecchio pensiero propinato dalle persone tossiche, prova così: indossa un elastico (o una fascia per capelli) intorno al polso. Ogni volta che ti sorprendi a pensare al vecchio pensiero, tira l'elastico. Questo inizierà ad allenare la tua mente a lasciare andare i vecchi pensieri che non hanno più posto nella tua vita. Hai solo bisogno di un piccolo gesto - non devi farti del male - i tuoi vecchi pensieri lo hanno già fatto abbastanza a lungo. Non c'è giusto o sbagliato in questo. Tutte le risposte di cui hai bisogno per disintossicarti sono in te. Devi solo darti l'opportunità e il motivo di ascoltarle.

Cambiare i "dovrei" in "vorrei"

I "dovrei" sono i messaggi che recepiamo nella loro interezza (introiezione) dall'infanzia, dalla scuola, dalle relazioni, dalla società. Guidano automaticamente il comportamento e questa può essere una buona cosa (“Dovrei stare vicino a persone che mi rispettano”) o una cosa non così buona (“Dovrei essere sempre gentile”). Dai un'occhiata da vicino ai tuoi “dovrei” e vedi se sono stati imboccati con un cucchiaio di veleno. Il nostro "dovrei" proviene da molti anni di coltivazione e potatura attenta, in modo che quando si è adulti, ti indirizza in modo così automatico che non hai nemmeno bisogno di pensare.

È probabile che la causa che ti ha tenuto bloccato sia venuta dalla persona che voleva tenerti in quel modo. Sei cresciuto sentendoti in debito con i tuoi genitori? Ti senti come se non ce la farai mai a separarti da loro? I messaggi sono stati inculcati per tenerti (per) sempre piccolo? Silenzioso? Nascosto? Forse questi insegnamenti hanno potuto funzionare quando eri più giovane, allontanandoti dal loro cattivo umore o dalle conseguenze tossiche, ma non deve essere così ora. Non riprendere da dove si erano interrotti. Ora sei più maturo, con circostanze diverse e in un ambiente diverso. Porta i tuoi "dovrei" allo scoperto in modo che le tue azioni possano essere scelte e non subite.

Costruire se stessi per difendersi dalle persone tossiche

Gli ambienti tossici sono tossici anche per il cervello: è un dato di fatto. Il cervello umano è incredibilmente adattabile e in risposta a un ambiente tossico si spegnerà in modo da proteggersi il più possibile dalla tossicità. Quando ciò accade, come durante periodi prolungati di stress emotivo, la velocità con cui il cervello produce nuovi neuroni (neurogenesi) rallenta, rendendo le persone vulnerabili ad ansia, depressione, deterioramento cognitivo, perdita di memoria, ridotta immunità, perdita di vitalità, ridotta resilienza allo stress e alla malattie.

La ricerca ha dimostrato che l'emicrania e altre condizioni di dolore sono più prevalenti nelle persone cresciute in ambienti violenti, sebbene la ragione esatta della relazione non sia chiara. La buona notizia è che il danno può essere risolto. Come? Tramite la dieta (sì a Omega 3, estratto di tè verde, estratto di mirtillo, no a zucchero trasformato e a carboidrati malsani), l'attività fisica (tutto ciò che aumenta la frequenza cardiaca) e la meditazione (come pratica regolare di consapevolezza). Ciò aiuterà a ricostruire il cervello e a guarire il danno causato da un ambiente tossico. L'aumento della neurogenesi aiuterà a costruire resilienza, funzione cognitiva, vitalità. Inoltre, proteggerà dallo stress, dall'ansia e dalla depressione.

Comprendere che i familiari vanno "presi" per ciò che sono

La guarigione da un genitore o familiare tossico inizia con la comprensione che le persone hanno dei limiti. E vanno viste per quelle che sono. In psicoanalisi è un processo che ricorda un po' il "perdonare" quelle figure che ci hanno fatto del male. A volte significa rendersi conto che anche i genitori sono persone fragili al punto da non riuscire mai a mostrare amore alle persone che hanno messo al mondo. Altre volta significa prendere la decisione coraggiosa di lasciare andare la relazione che ti ha ferito.

Liberarsi di un familiare tossico è difficile, ma difficile non vuol dire impossibile. Con la decisione deliberata di andare avanti, ci sono infinite svolte che la tua storia può prendere. Momenti coraggiosi, straordinari e inaspettati che ti porteranno a una vita più felice e piena. È quello che ti sei sempre meritato. Sii aperto alle tue possibilità. Ce ne sono in abbondanza.

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