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Body Positivity e Body Neutrality: ecco perché dovremmo scegliere il secondo

donna che ride
26-12-2021
Body Positivity e Body Neutrality: cosa c'è oltre l'estetica? Scopriamo dove nascono, dove ci portano e quali sono le differenze tra i due movimenti che promuovono l'accettazione di sé e del proprio corpo

Il mondo sta cambiando, e insieme a lui la percezione che abbiamo di noi stessə. Ogni periodo ha i suoi modelli di riferimento e i suoi movimenti di protesta. E Body Positivity e Body Neutrality sono i moti di rinnovamento che hanno scosso le coscienze degli ultimi tempi.

Accettare il proprio corpo e non giudicare quello degli altri non è mai semplice, ma va fatto. Scopriamo qual è la differenza tra Body Positivity e Body Neutrality, e perché a volte per smettere di tormentarsi basta semplicemente evitare di porsi il problema.

Body Positivity

Rihanna e Ashley Graham sono i modelli di inclusività a cui facciamo riferimento oggi quando parliamo indistintamente di Body Positivity e Body Neutrality. In realtà si tratta però di fenomeni nati in tempi diversi, con tratti comuni ma anche precise peculiarità. Per alcuni versi anche di stampo spiccatamente femminista.

Il Body Positive è un movimento sociale creato per dare rilevanza e mettere in evidenza corpi non convenzionalmente promossi dai media. Inclusione e accettazione non potevano però non trovare radici tra i moti rivoluzionari degli anni '60.

In opposizione alla donna indipendente, sempre rappresentata snella, nel 1967 nasce infatti il movimento della Fat acceptance. E, secondo l’attivista esperta di Body Positivity Mara Mibelli, il Body Positive nasce proprio in questo contesto, per dare voce e dignità anche alla donna con le sue rotondità.

Lungi dal fare del grasso una questione esclusivamente femminista, il percorso del Body Positive continua però nel tempo, e si evolve con la cultura.

Cultura e sensibilizzazione

Negli anni '90 Connie Sobczak e Elizabeth Scott iniziarono a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza dell'accettazione del proprio corpo. L'epoca era quella in cui i mass media iniziavano a promuovere un'idea di bellezza al confine con quella della salute fisica. E quelli furono anche gli anni in cui emersero le prime patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare. In seguito alla morte della sorella proprio a causa di queste malattie, Connie Sobczak diede vita al Body Positive movement.

Dall'anno 2000, amare sé stessi e le proprie imperfezioni è diventato quasi un trend. Da consolidare si intende, ma il seme inizia a germogliare. Troppo body shaming, troppi haters, troppa sovraesposizione di corpi usati malamente come spazi pubblicitari in cui il claim diventa fuorviante, e troppo lontano dalla realtà.

Negli ultimi 20 anni sono cambiate davvero tante cose, il mondo si è aperto al concetto di "diverso" e ha sperimentato cosa significa sul serio self-love. Amarsi con le proprie imperfezioni è diventato l'obiettivo da raggiungere e una delle caption preferite da influencer e brand di tutto il mondo.

Body Neutrality

E se la soluzione fosse quella di non pensarci troppo? Accanto al Body Positive, fa capolino sul web e nell'opinione pubblica un nuovo concetto, quello di Body Neutrality. Ma cogliere le differenze tra Body Positivity e Body Neutrality non è poi così semplice.

Se infatti il movimento del Body Positive ci invita ad amare i nostri corpi, il Body Neutrality vuole spingerci a cambiare le nostre menti.

L'idea di una nuova concezione del corpo prende piede nel 2015, e viene sviluppata da Anne Poitier. La life coach preferisce differenziare tra Body Positive e Body Neutrality poiché considera la neutralità del corpo, e quindi il suo aspetto prettamente funzionale, l'unico modo per risolvere il problema del sentimento di inadeguatezza alla radice.

Non pensare la propria fisicità in termini di taglia, estetica, forma diventa secondo la Poitier la conditio sine qua non per andare oltre l'insoddisfazione e iniziare ad amare il proprio corpo in relazione alle funzioni a cui adempie.

Amare il proprio corpo

I movimenti di Body Positive e Body Neutrality promuovono sicuramente entrambi l'accettazione del proprio corpo, ma lo fanno partendo da punti di vista diversi e arrivando a diverse conclusioni.

Il Body Positive parla di accettazione rispetto a qualunque tipologia estetica di fisicità. Il Body Neutrality vuole prendere in considerazione il corpo di ognuno quale strumento fisiologico che, in quanto tale, non necessita neanche di accettazione, ma piuttosto di riconoscimento.

Amare sé stessi è l'obiettivo di entrambi i punti di vista, ma mentre in un caso persistono termini di paragone sociale a cui fare riferimento (Body Positive), nell'altro (Body Neutrality) la forma lascia definitivamente il passo alla sostanza.

Spostare l'attenzione

Body Positivity e Body Neutrality si muovono quindi nella stessa direzione ma pervengono a conclusioni diverse. E il motivo è legato essenzialmente all'aspetto su cui rispettivamente decidono di focalizzare l'attenzione.

Il Body Positive non rinuncia infatti ad un giudizio estetico, lavora sull'accettazione ma non sposta l'attenzione: tiene alto il clamore sociale legato ad un fisicità in termini di taglia, forma e apparenza. E utilizza spesso termini e tecniche al confine con quelle del marketing.

Il concetto di Body Neutrality vuole invece allentare la pressione sociale su come un corpo è, e focalizzare invece l'attenzione su cosa di positivo un corpo è in grado di fare. E in questo caso concedersi una bella passeggiata o una bella fetta di torta non fa differenza.

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