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Cosa significa essere sapiosessuali (o sapioromantici)?

cuore e cervello sulla bilancia
11-01-2022
Essere sapiosessuali: cambiamo le regole del gioco e scopriamo quando, come e perché l'attrazione può andare oltre l'aspetto fisico per focalizzarsi invece sul quoziente intellettivo

"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace". Tutti lo abbiamo detto o ce lo siamo sentiti dire almeno una volta nella vita. E tutti sappiamo che ognuno ha i suoi gusti e le sue tendenze. Essere sapiosessuali è una di queste.

Scopriamo chi sono, cosa preferiscono e perché essere sapiosessuali potrebbe costituire la chiave di volta per avere delle relazioni più stimolanti e positive.

Chi sono i sapiosessuali

Si tratta di un termine coniato per la prima volta nel 1988, quasi un neologismo quindi. Essere sapiosessuali significa letteralmente provare un'attrazione erotica per qualcun altro in relazione alla sua intelligenza.

Eterosessuali, omosessuali, bisessuali non c'è differenza. L'intelligenza mette tutti d'accordo e, per i sapiosessuali, rappresenta il principale fattore di attrazione sessuale.

Il cervello quindi seduce, attrae e conquista, in un gioco di sguardi che però puntano tutto sulla sostanza.
Per i sapiosessuali il desiderio nasce infatti al di là dell'aspetto fisico: niente li conquista come una conversazione interessante e nulla li attrae come un quoziente intellettivo al di sopra della media.

Quanti sono i sapiosessuali

Credevate che tra fisici scultorei e menti allenate non potesse esserci partita? Beh, sbagliavate. Secondo uno studio australiano, su 100 persone, tra i 18 e i 35 anni, 8 ritengono l'intelligenza una caratteristica di fondamentale importanza per iniziare una relazione, anche solo sessuale.

Non si tratta di grandi numeri, certo. Se pensiamo infatti che le persone attratte dai cervelli sono solo tra l'1 e l'8 % della popolazione, probabilmente viene spontaneo interrogarsi sul resto. Ma da qualche parte bisogna pur iniziare. E se non siete in quel restante 92% che non si cura di quanto sale in zucca abbia il vostro partner, non disperate.

I numeri infatti rimangono sempre indicativi di una tendenza. Che in questo caso sposta quanto basta l'attenzione da seni, labbra e bicipiti scolpiti, ad affinità elettive ed intese meno superficiali e più mentali, che non escludono nessuno.

Per essere sapiosessuali infatti non è indispensabile avere un'intelligenza superiore perché anche in questo caso vale una delle regole fondamentali dell'attrazione, e cioè quella in base a cui gli opposti si attraggono.

Una persona molto intelligente può non essere sapiosessuale, così come una poco intelligente può esserlo.
Nonostante quindi i sapiosessuali non siano tantissimi, la speranza è quella che diventino sempre più numerosi, perché anche Cupido sente l'esigenza di lanciarsi verso territori quasi del tutto inesplorati.

Rischio discriminazione

Essere sapiosessuali non significa però essere esenti dal compiere discriminazioni, anzi. In molti considerano questa tendenza espressione di un certo elitarismo che lascerebbe nell'angolo i quozienti intellettivi più bassi, o anche solo normali. Naturalmente i sapiosessuali smentiscono, e tengono molto a chiarire la questione.

Lontani da ogni arroganza, affermano che la sapiosessualità è una forma di attrazione priva di preconcetti e discriminazioni. In questo caso infatti il desiderio non si attiva attraverso un test d'ingresso che seleziona solo i quozienti intellettivi migliori o i soggetti che dimostrano di sapere più degli altri.

Il desiderio sessuale dei sapiosessuali nasce piuttosto da un'affinità elettiva, da un dialogo che sfocia in una forma di intimità, quasi di empatia, e che si trasforma in attrazione. E che ispira a riflettere.

Intelligenza e sesso

Inutile negarlo: in un mondo basato sull'aspetto fisico sembra impossibile che qualcuno, anzi un'intera categoria, possa provare attrazione sessuale per una mente piuttosto che per un corpo. Eppure a volte la realtà si dimostra meglio di quello che pensavamo.

Nonostante infatti il termine "sapiosessuale" sia ormai diffuso nel nostro vocabolario, pochi sono gli studi in grado di convalidarlo scientificamente.

Gilles Gignac, un ricercatore australiano, si è interrogato sulla reale esistenza di persone attratte sessualmente dall'intelligenza e ha condotto uno studio su un campione di 383 adulti.

Dai dati emersi dalle risposte ad un questionario è risultato che la prima caratteristica distintiva del partner perfetto è considerata la gentilezza. Al secondo posto si trova l'intelligenza. E neanche troppa.

I sapiosessuali preferiscono infatti che i loro partner siano più intelligenti della media, ma non i più intelligenti di tutti. Un quoziente intellettivo intorno ai 120 punti, per intenderci, è il 90-60-90 che chi è attratto dalle menti e non dai corpi cerca nel partner.

Questione d'intesa

Nessuno snobismo quindi. I sapiosessuali non cercano titoli di studio ma coinvolgimento emotivo. E, se ci si pensa bene, non è poi tanto strano.

Nonostante infatti la società ci voglia tutti belli e vincenti, dentro le mura di casa scegliamo di stare con chi ci capisce davvero. Ma non solo. Anche l'opinione pubblica nei tempi recenti si è aperta a culture diverse da quelle puramente estetiche, che ormai possono quasi considerarsi antico retaggio di un'epoca che ha mietuto più vittime che vittorie.

Serie tv, film, correnti artistiche e di pensiero hanno riscritto le regole dell'attrazione. Hanno dato spazio al mondo dei nerd, a quello delle passioni per le materie scientifiche e, in generale, al potere che l'intesa emotiva dimostra di avere sull'eccitazione mentale. Da non sottovalutare mai.

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