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Squid Game ti è piaciuto? Allora ecco altri 5 K drama che devi proprio vedere

Squid Game
01-10-2021
Oltre alla serie-fenomeno Squid Game di cui tutti parlano, ci sono tanti altri K drama da non perdere (tutti in streaming su Netflix).

Serie tv coreane da vedere

Tutti parlano di Squid Game e di K drama. È il termine per indicare una serie coreana (Korea Drama), proprio perché la produzione televisiva,ma anche cinematografica),è talmente particolare da meritare una definizione di genere. Netflix è quella che più di tutte le altre piattaforme streaming ha saputo valorizzare i K drama, distribuendo tanti titoli in streaming.

L’ultimo caso è Squid Game, che sta letteralmente spopolando in tutto il mondo e ha perfino conquistato Tik Tok. Se ti è piaciuta questa serie tv, devi assolutamente vederne altre. Uno degli aspetti più interessanti dei K drama è che declinano riflessioni profonde con storie sempre diverse. Ecco una selezione di serie tv coreane da vedere su Netflix, in attesa della prossima, My Name, in uscita a ottobre su Netflix.

Kingdom

Cominciamo la nostra selezione di K drama con Kingdom. È una serie che è uscita su Netflix nel 2019, il secondo titolo coreano originale della piattaforma streaming. La seconda stagione, distribuita in streaming nel 2020, è stata ritenuta dalla critica statunitense tra le migliori serie dell’anno.

Si tratta di una serie molto originale, adattamento del webcomic The Kingdom of the Gods, scritto da Kim Eun-hee che ne ha anche curato la sceneggiatura. La caratteristica che rende Kingdom una vera unicità è che coniuga più generi, cappa e spada e zombie movie. Alcuni l’hanno paragonato a una sorta di Game of Thrones in versione orientale e zombie, ma è molto probabile che anche tu la troverai ancora meglio.

Extracurricular

Distribuita su Netflix nell’aprile 2020, anche Extracurricular è un K drama che merita di essere visto, soprattutto se ti è piaciuto Squid Game. La serie coreana si presenta come un teen drama che sfida la moralità e i valori umani dei nostri personaggi. Il protagonista della storia è Oh Ji-soo, un giovane e ambizioso ragazzo che, per riuscire ad entrare all’università, si ritrova costretto a commettere un crimine.

Il suo scopo è quello di riuscire a fare più soldi possibili per permettersi la retta universitaria da solo. Ma il suo gesto problema finisce per coinvolgere per sbaglio anche altre persone. «Alcuni errori non possono essere cancellati» recita la tagline di Extracurricular, come invito a riflettere sulle responsabilità delle nostre azioni.

D.P.

Tra i K drama che sono approdati recentemente, c’è D.P. che è in streaming su Netflix dal 27 agosto 2021. Il titolo sta per Desert Pursuit, abbreviato appunto in D.P. Si tratta di una serie originale coreana tratta da un popolare webtoon, ovvero Dog Days di Kim-Bo-tong. I webtoon sono un fenomeno specifico della Corea del Sud, sono fumetti pensati apposta per essere letti su uno schermo. Con più di dieci milioni di lettori, il webtoon coreano in questione è stato un vero successo in tutto il mondo, soprattutto perché per la prima volta getta luce su temi delicati come le violazioni dei diritti umani all’interno dell’esercito sudcoreano.

La serie Netflix D.P. segue la storia di Jun-ho, un soldato dell’esercito della Corea del Sud assegnato a un’unità responsabile dell’arresto di disertori. Durante il suo lavoro, però, il soldato incontra giovani adulti confusi e spaventati. Per Jun-ho l’incarico si trasforma in una delicata missione di confronto con le lotte di altri uomini come lui, pronti da un momento all’altro ad abbandonare il loro compito.

Sweet Home

A proposito di K drama tratti da webcoon, c’è anche Sweet Home, che è l’adattamento del fumetto per schermo creato da Kim Carnby e Hwang Youngchan ad opera di Lee Eung-bok (un autentico esperto di k dram, ha diretto titoli come Goblin, Mr Sunshine, School 2013, Dream High). Sweet home è una serie dal registro horror (per non dire proprio splatter, in certi punti) che fa riflettere sulla natura umana quando le condizioni imposte da un’apocalisse liberano l’uomo delle imposizioni civili.

La storia è incentrata su Hyun-su, un giovane orfano che vive da solo nell’enorme e fatiscente condominio Green Home. Il ragazzo è un hikkikomori che sviluppa propri propositi suicidi. La sua vita viene stravolta quando nel palazzo cominciano a verificarsi strani avvenimenti, che coinvolgono anche le poche persone cui si stava affezionando. Le persone, infatti, cominciano a trasformarsi in mostri che prendono la forma dei loro desideri nascosti. Il giovane e gli altri residenti devono cercare il modo di sopravvivere.

Alice in Borderland

Per essere precise, Alice in Borderland non è propriamente un K drama, poiché si tratta di una serie giapponese, anziché coreana. Tuttavia, è un titolo facilmente associabile al genere che Squid Game ha portato alla ribalta, di nuovo, poiché lo stesso Alice in Borderland ha riscosso successo quando è uscito in streaming su Netflix. È un death game (altro modo per indicare un survivor game) in otto episodi tratto dai fumetti di Haro Aso.

Arisu, l’Alice del titolo, è un neet, cioè un giovane che non studia e non lavora ma trascorre la giornata a giocare ai videogame con i suoi due migliori amici. Un giorno, nel bel mezzo del centro di Tokyo, accade un evento inspiegabile: il mondo si ferma, la folla scompare e i tre giovani si ritrovano intrappolati in un videogioco mortale che solo Arisu è abbastanza in gamba per risolvere. La serie si sviluppa attraverso un terribile videogame di sopravvivenza. Come Squid Game, si tratta di un “pretesto” narrativo per raccontare il disagio della generazione di giovani giapponesi. I personaggi impersonano infatti ragazzi che cercano un’identità e il loro posto nella società (ci sono anche una ragazza trans e una vittima di bullismo), mentre altri hanno perso dei valori in cui credere.

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