Luglio è il mese della Plastic Free Challenge: vivere senza plastica è possibile?
Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotte oltre 489 milioni di tonnellate di plastica, di cui circa 8 milioni finiscono direttamente in mare, luogo in cui, attualmente, ci sono 5 isole di plastica (e sono le più grandi!), costituite per lo più da materiale derivante da attività umane, trasporto marittimo e pesca. Ma queste isole sono solo la frazione galleggiante della plastica in mare, tutta la restante giace sui fondali.
La plastica, oltre a inquinare, ha conseguenze dirette sulla nostra salute, dato che ormai è entrata sia nel ciclo alimentare che nei nostri organi, dove si accumula
Cos'è il Plastic Free July
VEDI ANCHECultureI giganti del petrolio stanno abbandonando l’idea di ridurre la loro impronta ambientaleIl Plastic Free July è una campagna globale che nasce nel 2011 in Australia per volontà della medesima fondazione. Tutto è partito da Rebecca Prince-Ruiz, che con un ristretto team di persone ha iniziato a dare vita a un movimento globale che nel 2022 ha registrato 140 milioni di partecipanti e che ancora oggi sfida le persone a ridurre l’uso di plastica per un mese.
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Si tratta proprio di una sfida: all'inizio sembrerà impossibile riuscirci, e ci si renderà conto di come questo materiale si trovi nei luoghi più inaspettati e di quanto abbia colonizzato ogni angolo della nostra vita. Via via però ci sia abitua, e dopo la quarta settimana si instaurano abitudini destinate a rimanere nella vita quotidiana.
Secondo le recenti ricerche scientifiche, ogni settimana ingeriamo 5 grammi di plastica, equivalente al peso di una carta di credito. Sembra impossibile vero? Beh non lo è: le microplastiche si trovano ormai nell’acqua e nel cibo, per esempio nell’olio, nel miele, nel sale, nella birra, nei prodotti cosmetici e non solo. Più di una pubblicazione ha dimostrato di aver trovato queste sostanze nel fegato, nel sangue, nel cuore, nella placenta, nel latte materno e nello sperma.
Ovviamente il nostro corpo non è fatto per cibarsi o metabolizzare questa sostanza derivante dal petrolio. Sempre più ricerche correlano la presenza nel nostro corpo di questi polimeri con l’insorgenza di tumori e malattie molto gravi.
Come usare meno plastica e aderire al Palstic Free July
Per prima cosa si può evitare evitare l’uso di utensili da cucina in plastica. Per fare un esempio pratico, è meglio non usare taglieri in plastica, poiché ogni volta che viene tagliato un cibo, questo si contaminerà di microplastiche. Lo stesso vale per tutti gli altri oggetti o contenitori. Meglio il vetro o l’acciaio.
Per aderire al Plastic Free July basta andare sul sito dell'iniziativa, dove sono indicati anche eventi, materiali e risorse.
Ma come iniziare a eliminare la plastica dalla propria vita? Quando partecipai per la prima volta, nel 2019, entrai stanza per stanza nella mia casa e iniziai a fare una lista di tutto ciò che utilizzavo in plastica, per poi fare dei macro insiemi e capire da quale area partire. Io decisi dalla cucina, ma altri potrebbero optare per la cosmetica, lo storage, la spesa e via dicendo. Ovviamente andare per gradi è sempre la soluzione migliore e che paga sul lungo termine.
In conclusione, purtroppo abbiamo inquinato con la plastica ogni angolo, anche il più remoto, del nostro Pianeta, e i primi a farne le spese siamo proprio noi. Possiamo però fare moltissimo partendo dal non aggravare la situazione e puntando a un futuro migliore e più sano.
Come accennato sopra, non serve stravolgere la propria vita in 4 settimane, basta già partire e poi man mano aggiungere gradi di difficoltà. Infatti, finchè non cambieranno le nostre menti, difficilmente cambieranno le nostre azioni e quindi il sistema. Ogni piccola azione conta e, insieme, possiamo fare una grande differenza!
Federica Gasbarro collabora con The Wom in modo indipendente e non è in alcun modo collegata alle inserzioni pubblicitarie che possono apparire all'interno di questo contenuto.