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Aborto: perché la sentenza in USA ci riguarda tutte

Negli Stati Uniti, l'accesso all'aborto non è più un diritto costituzionale: ad averlo stabilito, venerdì 24 giugno 2022, è stata la Corte Suprema, che ha ribaltato la storica sentenza “Roe vs. Wade” del 1973 lasciando a ogni Stato la libertà di regolamentare l'interruzione di gravidanza come crede. Una sentenza che avrà gravissime conseguenze sulla vita di milioni di donne americane.

Ecco perché, anche in Italia, non dobbiamo smettere di lottare affinché nessuno tocchi i diritti delle donne

Una sentenza che sta facendo tremare milioni di donne, non solo americane. Perché l'abolizione del diritto costituzionale all'aborto ha effetti non solo negli Stati Uniti - dove già a partire da venerdì diversi Stati hanno vietato l'aborto - ma anche in tutto il mondo, soprattutto in un Occidente che ha sempre guardato agli USA come un modello di democrazia e libertà.

L'anno scorso aveva fatto molto discutere la decisione del Texas di limitare fortemente l'accesso all'aborto: oggi diversi Stati governati dai Repubblicani hanno fatto scattare le "trigger laws", ovvero leggi restrittive pensate per andare in vigore subito dopo la decisione della Corte Suprema.

Come se non si aspettasse altro che impedire alle donne di decidere sul proprio corpo e sul proprio destino: dà così fastidio, una donna libera? Evidentemente sì. Ed è una storia che si ripete: il corpo delle donne come strumento politico

E così, Stati come Utah, South Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Missouri e Arkansas hanno già reso l'aborto illegale, mentre in Alabama, West Virginia, Wisconsin e Arizona sono state chiuse le cliniche dove si effettuano interruzioni di gravidanza. Ma la lista degli Stati in cui sarà vietato abortire è destinata ad allungarsi: Michigan, Ohio, Georgia, Iowa e South Carolina, le cui leggi anti aborto erano state bocciate in passato dalla Corte Suprema, hanno già pronti i ricorsi.

C'è anche (per fortuna) chi si batte per mantenere intatti i diritti delle donne: California, Oregon, New York e New Jersey hanno dichiarato invece di voler rafforzare il diritto all'aborto offrendo assitenza alle donne provenienti da altri Stati.

Durissime le reazioni da parte dei cittadini - con manifetsazioni divampate in tutti gli Stati Uniti - ma anche da parte di star, personaggi pubblici, sportivi.

La deputata Alexandria Ocasio-Cortez, vittima di stupro a vent'anni, ha chiesto a Joe Biden di aprire "immediatamente cliniche per l'aborto su terreni federali negli Stati Repubblicani che imporranno il divieto". "Ci sono cose delle azioni che il presidente può mettere in campo, subito. Questo è il primo passo, il più piccolo", ha dichiarato a una manifestazione a New York.