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Ken sirenetto: Mattel lancia una bambola contro la mascolinità tossica

ken sirenetto
19-10-2021
Continua il percorso di Mattel verso l’inclusività. L’ultimo prodotto è un modello gender-neutral: il Ken sirenetto, per ora disponibile solo in edizione limitata, che abbatte gli stereotipi sulla mascolinità

Coda da sirena ricoperta da iridescenti scaglie rosa, fermagli fra la fluente chioma castana, conchiglie sul petto: il nuovo Ken sirenetto by Mattel è un inno all’inclusività e alla mascolinità “sana”. Ormai da alcuni anni, la famosa azienda di giocattoli sta portando avanti un percorso mirato ad abbattere pregiudizi e stereotipi e a promuovere l’inclusione e la diversità, con l’intento di creare un’esperienza di gioco che sia il più rappresentativa possibile della realtà in cui viviamo. La nuova bambola non è che l’ennesimo passo in questa direzione.

È stato scelto dai fan

Ken tritone Re degli Oceani, questo il nome ufficiale del Ken sirenetto (The King Ocean Ken Merman Doll in inglese), è un modello di Barbie, la linea di fashion doll commercializzata da Mattel fin dal 1959.

Si inserisce nel Barbie Signature Doll Design Showdown di Mattel 2020. Si tratta di un progetto lanciato lo scorso anno e incentrato su esclusivi prototipi a limited-edition, in cui i fan sono stati chiamati a dire quale, fra le bambole proposte, fosse la loro preferita.

Gli aspiranti acquirenti, infatti, sono stati invitati a partecipare a un sondaggio online per votare quale fra i 4 prototipi a tema Under the Sea fosse, a loro avviso, il più adatto da inserire nel mondo Barbie. Ebbene, a conquistare il maggior numero di voti è stato proprio il Ken “no gender”, versione maschile di Barbie sirena. Si tratta della prima bambola di genere maschile della linea Signature, con le sembianze di sirena.

La bambola vincitrice è stata progettata da Angel Kent (disegnatore alla Mattel) che ha scelto di dare forma a un tritone con status royal. Il prototipo è prenotabile sul sito Mattel Creations: le consegne partiranno più avanti.

Ken sirenetto rompe gli stereotipi

Con questa nuova bambola, dunque, Mattel ha dato un altro colpo decisivo all’immagine machista del Ken tradizionale. Già negli anni scorsi, infatti, aveva introdotto un Ken con lunghe ciocche di capelli pettinabili, molto lontano dal Ken con il tradizionale look dai capelli “stampati”.

E, ancora, il Ken baby sitter con accessori a tema, il Ken casalingo con lavatrice e asciugatrice, quello con giacca e tuta iridescente. E non è finita qui. Oggi si può scegliere anche un Ken più alto, più basso, con le treccine, con i dread o le lentiggini.

Un’evoluzione figlia dei tempi, che sta abbattendo immagini e visioni conformiste e convenzionali. Le nuove bambole vogliono diventare espressione di una realtà che è molto più sfaccettata, variegata e ricca di quella che in passato ci veniva propinata dai giochi.

I commenti

"Facendo un tuffo a grande richiesta. 🧜‍♂️ Con scaglie color oro rosa, pinne iridescenti e un corpo snodabile, #Barbie Signature presenta la prima bambola di tritone in assoluto nella nostra linea Collector, votata da te!": sono queste le parole scelte da Mattel per comunicare il lancio del Ken sirenetto sul profilo Instagram aziendale.

"Amo la vecchia regalità e il mito, e per me sembra un tritone 'storico', come se provenisse dal mondo antico. Se posso dirlo io stesso, penso che sia affascinante e unico, e il suo (nuovo!) viso scolpito è davvero mozzafiato. Adoro l’iridescenza della sua coda, il modo in cui abbiamo eseguito la sua pinna e le sculture sulla sua armatura", ha commentato invece il designer Angel Kent.

La Barbie è sempre più icona di inclusione

Del resto, anche la bambola più amata dalle bambine di tutto il mondo è molto cambiata. Ora non è più sempre e solo bellissima e perfettissima come un tempo. Accanto ai modelli tradizionali, ispirati al prototipo della giovane donna californiana, alta, magra, dai lunghi capelli biondi e con gli occhi azzurri, in attesa dell’arrivo del suo principe azzurro Ken, oggi ne esistono tanti altri. Come vuole anche l'emancipazione femminile.

Bambine, genitori, S.Lucia, Babbo Natale, nonni, amichette possono scegliere fra Barbie afroamericane, asiatiche, astronauta, ingegnere, in carriera, con capelli colorati o arcobaleno, in viaggio, curvy, petite o tall e tante altre.

Non solo. Recentemente la Mattel ha lanciato modelli che riproducono diverse condizioni di disabilità e di malattia, proponendo una visione di bellezza e di moda multidimensionale. Ci sono, dunque, Barbie in sedia a rotelle, con una protesi alla gamba, con la vitiligine, senza capelli.

Un percorso che parte da lontano

Mattel vuole che tutti i bambini e tutte le bambine, di ogni parte del mondo e di ogni ceto sociale, si sentano realmente a proprio agio e rappresentati, nella propria unicità e nelle proprie differenze, dalle bambole con cui giocano. Non è un caso che uno degli hashtag più recenti lanciati da Barbie sia #puoiesseretuttociòchedesideri.

L’impegno di Barbie nel diffondere concetti di diversità e inclusione sembra sempre più apprezzato anche dai clienti. A dirlo i dati: nel 2019, più della metà delle bambole vendute nel mondo era rappresentata da “diverse dolls”. Nella top ten dei best sellers, sette erano diverse dolls, inclusa la bambola in sedia a rotelle. Nel Regno Unito, i due modelli di Barbie con sedia a rotelle sono stati i più venduti tra le Fashionistas (la linea all’interno della quale lo storico brand si allontana maggiormente dai modelli preconfezionati e stereotipati). A livello globale, la prima Fashionista più venduta è stata la doll curvy scura con i capelli afro.

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