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Perché dopo un trauma si ha bisogno di supporto a lungo termine?

pioggia che cade
12-03-2022
Rinascere dopo un trauma: ecco perché per tornare a vivere serenamente si ha bisogno di un supporto a lungo termine

La vita non fa sconti a nessuno. Ricchi e poveri, belli e brutti, buoni o cattivi, tutti hanno fatto esperienza, almeno una volta nella vita, di cosa significhi subire un trauma.

Ogni individuo risponde in modo diverso ma, nella maggior parte dei casi, tutti hanno bisogno di un aiuto per superare la difficoltà. Scopriamo perché è importante non affrontare il buio da soli e perché, per vedere la luce, si ha bisogno di un supporto a lungo termine.

Cos'è un trauma

La parola "trauma" deriva dal greco e significa "rottura". E in psicologia indica appunto la conseguenza di un evento che interrompe in chi lo vive la quotidianità a cui era abituato.

Il trauma origina cioè da un'esperienza imprevista, che il soggetto non riesce a gestire e alla quale risponde cadendo in uno stato, esplicito o latente, di stress. Che può sfociare in un completo sgretolamento delle certezze e della stessa coscienza dell'individuo.

Una violenza, un lutto, una malattia sono tutti potenziali eventi traumatici, se il soggetto non riesce ad integrarli nel suo sistema cognitivo. Nonostante infatti esistano i cosiddetti traumi tipici, ogni minaccia, soggettiva o oggettiva, all'integrità della persona può di per sé essere la causa di quel senso di impotenza e vulnerabilità che rappresenta il carattere distintivo di ogni trauma.

La gravità del turbamento varia da individuo ad individuo ed è proporzionale al tipo di danno subìto. Ma soprattutto dipende dal supporto emotivo di cui il soggetto traumatizzato riesce a godere durante tutto il suo percorso di rinascita.

Sintomi

L'unico modo di superare un trauma è quello di affrontarlo. Tuttavia nella maggior parte dei casi si ha bisogno di un adeguato supporto morale anche solo per riconoscerlo.

Spesso chi ha vissuto un'esperienza traumatica tende a rimuoverla, mettendo in atto il comportamento che in psicologia viene chiamato trigger proprio perché, come un grilletto, è suscettibile di scatenarne in un attimo il ricordo.

Ansia, rabbia, attacchi di panico e insonnia sono solo alcune delle risposte a breve termine che il nostro corpo invia alla nostra mente. Nonostante infatti la persona possa non ricordare quello che è accaduto, le emozioni provate durante il trauma possono essere rivissute all'infinito, senza un apparente motivo.

A lungo termine questo stato di cose può dare origine ad un esaurimento emotivo, o peggio ad un distacco. Attraverso la dissociazione dall'emozione dolorosa il soggetto può arrivare alla desensibilizzazione emotiva vera e propria, che si traduce nella distanza, fisica e mentale, da tutto e tutti.

L'evento traumatico può continuare a rimanere latente al sistema psichico anche per sempre, ma nel frattempo continuare in incognito a fare danni.

I sintomi non spariranno e la situazione del soggetto peggiorerà. I rischi a cui un individuo traumatizzato, se non adeguatamente supportato, può andare incontro si chiamano infatti disperazione, depressione e perdita di autostima.

Case history e personaggi famosi lo confermano: il trattamento dei disturbi post- traumatici richiede forza, coraggio, supporto e tantissimo tempo. Secondo l’American Psychiatric Association (APA), i sintomi compaiono solitamente entro tre mesi dal trauma, a volte anche più tardi, e sono classificabili in tre categorie:

  • episodi di intrusione
  • volontà di evitare e mancata elaborazione
  • ipersensibilità e ipervigilanza

In alcuni casi quindi si manifestano ricordi improvvisi, quasi come se fossero reali. In altri, l’individuo cerca di evitare contatti con qualunque cosa sia collegata al trauma, oppure si comporta come se fosse costantemente minacciato da quell'esperienza negativa.

Stress post traumatico

Lo stress post-traumatico (Post Traumatic Stress Disorder, PTSD), è una forma di disagio psichico che si sviluppa in seguito ad esperienze traumatiche e attraverso molteplici fattori.

Nel trattamento del disturbo svolgono un ruolo fondamentale, oltre alle caratteristiche dell'individuo e al fattore scatenante, anche le modalità di intervento nel periodo post- trauma. Proprio come una patologia fisica infatti, chi soffre di un PTSD ha bisogno di un supporto a lungo termine per contrastare le conseguenze, anche fisiologiche, che il trauma ha causato.

Numerosi studi hanno dimostrato che gli individui affetti da PTSD producono livelli anomali di ormoni coinvolti nella risposta allo stress e alla paura.

Questa sovrapproduzione si estende per periodi di tempo che vanno ben oltre la cessazione dell'evento, e incide negativamente sullo stato emotivo del soggetto. Ma anche sulla sua memoria e sulla capacità di apprendimento.

Dopo un trauma, un supporto a lungo termine diventa quindi fondamentale non solo dal punto di vista psicologico, ma anche per concedere al corpo i giusti tempi per ristabilire nuovi equilibri.

Terapie

Non esiste trauma che non possa essere curato perché non esiste equilibrio che non possa essere ripristinato.
E, sebbene non esista una terapia genericamente prescritta per curare il PTSD, esiste una regola universalmente riconosciuta per aiutare chi è in difficoltà.

Ed è quella di supportare chi ha bisogno, nei modi e nei tempi che il caso concreto richiede. Trattamenti specifici, ambienti familiari o comunitari sono tutte variabili da definire in relazione al paziente. Curare la persona significa amarla e insegnarle a fare lo stesso, nonostante tutto.

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