Non è cosa rara avere a che fare nella vita con una persona che non smette mai di parlare. Si tratta di persone particolari, che prediligono l'arte oratoria e che sicuramente non amano passare inosservate. Quando capita di averci a che fare, e quando lasciar agire l'educazione non è più sostenibile, c'è bisogno di assumere un atteggiamento specifico che ci renda capaci di sopravvivere con un logorroico.
Spesso, infatti, le persone logorroiche si possono trovare in famiglia o nella cerchia degli amici stretti e non sempre la via della fuga è una soluzione fattibile. Magari si tratta di una persona a cui vogliamo bene, ma che in alcuni momenti è decisamente difficile da arginare. In questi casi è dura ma non tutto è perduto. Ovviamente dipende dal livello di confidenza che si ha con quella persona, ma in linea di massima un modo per cavarsela si trova.
VEDI ANCHELifestyleLe strategie sane per gestire chi si lamenta sempreIdentikit di una persona logorroica
Riconoscere una persona logorroica non è tanto difficile: basta solamente qualche minuto per capire che si sta avendo a che fare con una personalità particolarmente loquace. Quello che bisognerebbe comprendere è il perché di questo atteggiamento: cosa c'è dietro l'esasperata verbosità delle persone logorroiche?
Già da come si percepisce dall'etimologia greca della parola "Logorrea", questo termine deriva dall'unione di logos+reo che significa "scorrere delle parole". Le caratteristiche principali di questi individui, infatti, sono: il loro flusso continuo di parole senza fine, lo stare al centro dell'attenzione e, soprattutto, il continuo parlare di sé. Si tratta, infatti, di persone che dietro il loro apparente egocentrismo, il più delle volte, nascondono una personalità insicura e che, attraverso la parlantina, cercano di colmare le loro falle emotive.
Tipico sempre dei logorroici, è anche la loro predisposizione a impartire lezioni, a far notare che sono gli unici a conoscere la materia. Dare consigli e opinioni anche quando non richiesti è all'ordine del giorno e spesso le vittime dei loro monologhi vengono scelte appositamente in quanto silenziose e accondiscendenti. Di tratta di un modo di fare che inevitabilmente rientra nel novero dei comportamenti tossici.
Cosa fare se il logorroico è un amico
Gli anni sono passati, siete cresciuti insieme e l'amicizia si è consolidata. L'unico problema è che lui parla davvero troppo. Cosa fare in questi casi?
Questo è quello che capita quando si stringe un'amicizia da piccoli, quando i caratteri non sono ancora emersi e formati del tutto. Un bel giorno ti rendi conto, però, che il tuo compagno di vita, quello che ti ha accompagnato durante tutte le fasi della crescita, è un chiacchierone inguaribile e che, in tutti questi anni, non hai ancora trovato il tasto di spegnimento. Per quanto ci sia un affetto sconfinato per questa persona, però, essere amico di un logorroico è un'arma a doppio taglio: non puoi chiudere il rapporto per un motivo simile, né puoi ignorare questa persona di punto in bianco. La carta da potersi giocare in questi casi, è quella della più completa sincerità smettendola di essere sempre disponibili e accomodanti.
Essendo amici, si ha la possibilità di comunicare apertamente all'altro che la sua parlantina sconfina nell'esagerazione, facendogli anche capire che non tutti possono essere comprensivi come un amico. Se non si tratta di una falsa amicizia, potrebbe sicuramente essere un fattore di crescita per l'amicizia stessa. Stesso identico discorso vale per chi, la persona logorroica, ce l'ha in famiglia o nella coppia.
I 5 modi per sopravvivere con un logorroico
Iniziamo prima con le buone. Essendo persone educate ed empatiche, sappiamo bene che in situazioni del genere o si agisce con discrezione sopperendo, o si rischia di far rimanere male qualcuno. Per questo motivo, prima di reagire bruscamente alla verbosità eccessiva del nostro interlocutore chiacchierone, analizziamo 5 modi per fargli capire che ha superato i limiti.
- 1. Fai delle allusioni
Una tecnica per portare il discorso verso la conclusione potrebbe essere anticipare l'interlocutore facendogli capire che un determinato argomento, fatto o persona, vi danno fastidio, vi annoiano o non vi interessano. L'importante è farlo giusto qualche minuto prima che si inizi proprio quel discorso.
- 2. Fai uno switch di argomento
So che potrebbe sembrare una completa utopia quella di cambiare discorso, ma potete provare a prendere voi le redini in mano della situazione, cercando di portare il discorso dove desiderate. Se si preferisce, anche chiudendolo.
- 3. Scegli la sincerità
A volte la sincerità è il miglior asso nella manica per cambiare una situazione che ci sta stretta. Far capire sinceramente che non riuscite più a sostenere l'eccessiva loquacità altrui, potrebbe salvarvi molto prima di quanto possiate immaginare. Insomma: via il dente, via il dolore!
- 4. Fingi di essere stanc*
Una delle tecniche più inflazionate fin dalla notte dei tempi è quella di fingere un improvviso colpo di stanchezza che vi porta ad abbandonare (a malincuore) la conversazione. Magari giustificandolo con una pesante giornata di lavoro o una nottataccia a casa che non vi ha fatto dormire.
- 5. Simula se serve
Altra tecnica più inflazionata è quella della simulazione, che si trova giusto seconda rispetto al finto sonno fulminante. Guardate l'orologio, l'agenda, i promemoria, raccogliete le cose dal tavolo per riporle in borsa se state seduti, o dirigetevi verso l'uscita se state in piedi. Tutti questi gesti comunicheranno al logorroico la vostra esigenza di andar via e, forse, potrebbero fargli concludere il discorso con un po' più di pressione.
I logorroici e il trucco del silenzio
Se ripagarli con la stessa moneta risulta impossibile, l'ultimo trucco da poter adottare è l'arma diametralmente opposta, l'unica che potrebbe comunicare davvero il senso di disagio provato: la "kryptonite" del silenzio. Essendo per i logorroici un concetto inesistente, usare il silenzio potrebbe destabilizzarli e forse portarli a capire che il momento dello sproloquio individuale sia arrivato al termine.
Non si tratta di un silenzio ricettivo, nel senso che non dobbiamo dare l'impressione che stiamo seguendo i loro discorsi anche se non parliamo. No! In questa fase, è vietato anche annuire: dobbiamo comunicare, con l'unico modo che ci resta, che il nostro interlocutore sta portando avanti la conversazione da solo. Dobbiamo restare fermi facendo percepire tutto il silenzio imbarazzante che si è creato tra una sua parola e un'altra. Se capita, spostare lo sguardo altrove è concesso.
Avere a che fare con una persona impassibile e praticamente muta, non potrà non portare il nostro logorroico a capire che forse deve scalare le marce e tornare in prima. Alla fine di tutto, l'unica cosa da tener ben presente, a prescindere dal tipo di persona con cui potremmo rapportarci nella vita, è che bisogna imparare a non reprimere le emozioni. Bisogna rendersi conto che siamo delle individualità pensanti e, per quanto pazienti ed educate, siamo anche delle persone esigenti: persone che hanno bisogno dei propri spazi e delle proprie libertà. E perché no, anche la libertà di chiudere un discorso, se necessario, senza aver paura della reazione altrui.