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La profezia che si autoavvera esiste e ci dice molto su di noi

profezia che si autoavvera
18-11-2022
Non siamo nella sfera del sovrannaturale quando facciamo riferimento al concetto di profezia che si autoavvera. Si tratta invece di un concetto psicologico che, se ancora non conosci, potrebbe aiutarti a capire qualcosa di te stessa

In inglese è conosciuta come self-fulfilling prophechy: la profezia che si autoavvera, o che si auto adempie, è una “magia” che di solito ci gioca ampiamente contro e che mettiamo in campo ogni volta che temiamo qualcosa.

Il concetto sociologico di profezia che si autoadempie è una previsione che, in pratica, si realizza per il semplice fatto che l’abbiamo espressa. In altre parole è un fenomeno che considera predizioni ed eventi in uno stretto rapporto circolare tale per cui l’evento viene generato dalla stessa predizione. Andiamo a spiegarci meglio.

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La profezia che ai autoavvera e l'autosabotaggio

Sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di desiderare ardentemente che un evento particolare non si verifichi. Continuando a pensare a questo desiderio, si crea un’autentica ossessione che pervade e condiziona ogni azione e ogni pensiero della giornata. Nel momento in cui l’ansia sale al punto da condizionare il nostro funzionamento, ci renderemo conto di avere già innescato un meccanismo di difesa per cui stiamo effettivamente aspettando che l’evento galeotto si realizzi.

In altre parole, non stiamo più scongiurando l’evento, ma abbiamo messo insieme una serie di comportamenti che non solo lo hanno fatto avverare, ma lo hanno anche reso tale e quale alle nostre più grandi paure. Il sociologo degli anni ’40 Merton è riuscito a concettualizzare questo curioso fenomeno: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”. Insomma, un vero e proprio autosabotaggio.

Un esempio di profezia che si autoavvera

Facciamo un esempio. Anna si è fermamente convinta che la sua relazione con Pietro finirà presto. Da quanto questa sensazione si è fatta sempre più opprimente, il comportamento di Anna nei confronti di Pietro è cambiato. Si è fatta più fredda e distante, e in qualche modo la sua paura le impedisce di vivere appieno la relazione.

Mentre questo pensiero si trascina per giorni, il comportamento di Anna tende a peggiorare. I meccanismi di difesa che scattano dentro di lei sono tanti e multi sfaccettati. Magari Pietro non li nota tutti, ma si rende conto che Anna è cambiata all’improvviso, si è fatta meno affettuosa e in generale gli fa domande che alludono a episodi per cui ci si era già chiariti, o si fanno sempre più sospettose. E fastidiose. In qualche modo le dinamiche della relazione cominciano a trasformarsi. Il comportamento di Anna induce Pietro a pensare che forse c’è qualcosa che non va, o che in generale la paranoia e i malumori di della sua partner siano frutto di un cambiamento che rende la relazione assai meno gradevole di quanto non fosse prima.

Qualunque sia stata l’origine del sospetto iniziale di Anna, non ha importanza. Quello che conta è che ormai lei è convinta che Pietro la voglia lasciare e alla fine il suo comportamento lo indurrà a lasciarla davvero. Non si tratta di preveggenza, di magia o di rituali pagani. Come si può osservare da questo esempio, la profezia che si autoavvera è un meccanismo innescato da una serie di comportamenti.

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Un circolo vizioso

La profezia che si autoavvera non è una procedura volontaria né consapevole, ma è tutt’altro che frutto della propria capacità di leggere il futuro. È un insieme di credenze, pregiudizi, sospetti e comportamenti che, sommati, inducono un evento ad avverarsi, specialmente se lo temiamo. Agire sulla base di sospetti o timori stimola la risposta ambientale che ci aspettiamo dall’input che abbiamo impartito.

Le persone di solito non si rendono conto di agire nell’ottica della profezia che si autoavvera. Immagina di svegliarti una mattina con il piede sbagliato. Ti guardi allo specchio e ti dici: oggi ho il presentimento che andrà tutto storto. Dunque inizi involontariamente ad assumere comportamenti tali per cui la giornata finirà quasi inevitabilmente nella catastrofe che hai profetizzato. Anzi, meglio: che ti sei intessuto da solo.

Non farti prendere dalle dinamiche disfunzionali della profezia

Comprendere a fondo le dinamiche della profezia che si autoavvera fa parte di un lungo processo di guarigione interiore tale per cui le aspettative disfunzionali vengono disarmate sul nascere. Imparare a riconoscere i pensieri e i comportamenti che ci fanno percepire la realtà in modo diverso ci aiuta a guardare con occhi diversi il mondo. Ricordati che quello che percepisci del mondo non è necessariamente la verità assoluta: ciò che hai davanti è uno specchio di quello che pensi, che immagini o che ritieni vero. Da qui, si procede a disarmare l’ipocondria.

Naturalmente possiamo provare ad applicare questa dinamica anche al contrario, ma è naturalmente più difficile. Utilizzare la profezia che si autoadempie a nostro vantaggio può essere un modo proficuo e interessante per approcciare la vita senza sentirsi scoraggiati sin da principio.

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