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Piangere di felicità? Ha la sua utilità: ecco perché lo facciamo

donna che si commuove
Piangere di felicità non solo è possibile, ma necessario: cosa significa e perché non dovresti mai reprimere le tue lacrime

Ti è mai capitato di piangere di felicità? A volte può accadere che, in un momento molto bello della nostra vita, spuntino le lacrime. Nulla di strano. Al contrario questo tipo di pianto fa bene ed è più che mai utile.

Nel corso dell’esistenza tutti piangiamo. Si tratta della primissima cosa che facciamo non appena veniamo al mondo e diventa, nel tempo, qualcosa che ci accompagna e scandisce dei momenti. C’è chi nella vita lo fa di più e chi invece di meno. In ogni caso è fondamentale sottolineare che non si tratta esclusivamente di un sinonimo di tristezza, ma che è possibile anche piangere di felicità.

Lacrime di felicità, sì grazie!

Ci sono momenti in cui siamo così felici che piangere diventa praticamente impossibile. Quando scopriamo che la persona che ci piace e di cui siamo innamorati ci ricambia, quando ci capita qualcosa che sognavamo da tempo, quando raggiungiamo quell’obiettivo che sembrava impossibile. In questi istanti è essenziale non lottare contro le lacrime, ma fare tesoro di tutte le emozioni che sono in grado di farci affiorare. Imparare ad entrare in contatto con ciò che si prova infatti è essenziale non solo per vivere appieno la vita, ma anche per raggiungere la serenità che cerchi.

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Cos’è il pianto

Ma la vera domanda è: cosa rappresenta il pianto? Come sempre al centro di tutto ci sono le emozioni. A scatenare il pianto è proprio il climax di sensazioni che sentiamo invaderci e che non riusciamo in alcun modo a gestire. Per “decomprimere” arrivano allora le lacrime, che scendono accompagnate spesso da un bel sorriso.

Insomma: se la felicità è troppa si può arrivare a piangere per lasciarla uscire e per riequilibrare le emozioni. Sono tantissimi, d’altronde, i motivi felici per cui vale la pena lasciarsi andare alle lacrime. Puoi commuoverti ricevendo una bellissima notizia oppure quando un ricordo bello riemergi e riprovi le sensazioni di un tempo. Non sempre dunque è la tristezza a portarci a piangere, ma a volte è l’amore a spingerci a farlo.  

Perché fa bene

Quando piangiamo di tristezza è come se il nostro corpo cercasse in qualche modo di tirare fuori il malessere che ha dentro, mettendo un punto. In queste situazioni il pianto è uno sfogo che ci aiuta a fare i conti con frustrazione, rabbia e dolore.

Altre volte invece il pianto è l’unico modo che abbiamo per esprimere ed elaborare una gioia troppo grande. Commozione, sorpresa e sollievo ci travolgono, attraversandoci e uscendo con una forza così devastante da trasformarsi in lacrime. In ogni caso piangere fa bene!

D’altronde numerosi studi scientifici e psicologici hanno dimostrato come le persone che hanno il coraggio di abbandonarsi al pianto (anziché reprimerlo) siano più forti e dotati degli strumenti giusti per affrontare la quotidianità con la giusta grinta.

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Non temono le emozioni

Ignorare le emozioni che proviamo – sia positive che negative – non è mai la decisione giusta. Piangere, al contrario di quanto pensano molti, non è affatto un segno di debolezza, ma ti rende semplicemente umana. Dimostra che hai dei sentimenti che puoi mostrare, senza paura, anche in pubblico, senza nessun imbarazzo o senso di colpa.

Conoscono il potere delle lacrime

Le lacrime hanno un potere sacro, quasi curativo. Hanno la capacità di rilasciare stress e ansia, allentando la pressione. Sia quando sei triste che quando provi gioia, ti aiutano ad eliminare l’accumulo di emozioni che stai provando. Trattenerle è dannoso, fisicamente e mentalmente, lasciarsi andare invece è una decisione saggia.

Sfruttano la terapia emozionale

Diversi studi hanno dimostrato che il pianto favorisce il rilascio di endorfine nell’organismo. Parliamo di ormoni benefici che hanno la funzione di antidolorifico naturale. Non solo: aiuta anche a ridurre il livello di manganese, sostanza chimica che può causare danni se presente in eccesso. Molti sono convinti che piangere non serva a nulla, in realtà è una sorta di terapia emozionale che aiuta a non sentirsi sopraffatti e ad avere una visione chiara.

Non si lasciano influenzare

Nella nostra società, purtroppo, il pianto viene sempre più stigmatizzato come un gesto di debolezza. Se una donna piange è troppo fragile oppure instabile, se lo fa un uomo non è abbastanza virile. Si tratta di generalizzazioni sciocche che incoraggiano a trattenersi nel mostrare i propri sentimenti, una cosa che in realtà dovrebbe essere più che naturale.

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