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Cos’è e quali sono i segnali di una crisi esistenziale?

donna a pezzi
21-01-2022
Per superare una crisi esistenziale e farla diventare un’occasione di crescita e di maggiore consapevolezza, il primo passo è riconoscerla. Tutti i dettagli

Non sempre si vivono periodi semplici, in cui ci si sente al massimo delle proprie capacità e pronti ad affrontare il mondo a gamba tesa. Può capitare che ci si perda, che non si sappia trovare la bussola e che tutto sembri confuso.

In casi del genere, si potrebbe essere nel pieno di una crisi esistenziale. Saperla riconoscere e mettere in atto i meccanismi di reazione aiutano a uscirne, meglio se con l’auto di un professionista. Ma andiamo per gradi.

Trasformare il disagio in un’opportunità

Una crisi esistenziale non è mai piacevole, nessuno la ricerca. Tuttavia, quando ci si trova coinvolti, il modo migliore per affrontarla e uscirne più forti di prima e vederla come un’occasione di rinascita. Periodi del genere vengono vissuti a tutte le età, da uomini e donne indistintamente. Filosofi, intellettuali, persino alcuni scienziati ne hanno parlato.

Uno fra tutti è Albert Einstain, che traeva vantaggio dal malessere per inventare e scoprire. “La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall'angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nascono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie”: queste le sue parole rivelatorie.

Che cos’è la crisi esistenziale

Non è altro che un determinato periodo della vita di ognuno di noi, in cui ci si sente disorientati, in cui non si capisce che direzione stia prendendo la vita. Si ha la percezione di essere nel bel mezzo di un naufragio, in balia delle onde. Ne scaturisce un sentimento di malessere, che porta a mettere in discussione ogni aspetto della propria esistenza.

Le domande si accavallano, si moltiplicano. E il desiderio più grande è trovare le risposte, risposte che spesso tardano ad arrivare e ci buttano nello sconforto.

Tuttavia, anche se a primo acchito può sembrare una condizione negativa, anche una crisi esistenziale può essere un'ottima opportunità di crescita individuale. Può diventare un modo per mettersi in gioco, per rinascere e rinnovarsi.

Come riconoscerla

Di norma arriva in concomitanza con un cambiamento forzato, e a volte improvviso, della propria vita. La crisi esistenziale è tipica di chi perde il lavoro, divorzia, è costretto ad affrontare la perdita di una persona cara. Il rischio è di rimanere vittime di un isolamento affettivo, motivo per cui è bene saper riconoscere il malessere e reagire in maniera tempestiva.

Fra i quesiti più frequenti, ci si pone quelli relativi alla propria vita e al modo in cui la si dovrebbe affrontare. Non è raro che tutti i progetti e i valori, fino a un istante prima ben saldi, vengano messi in discussione.

Tutto quello che sino a giorni, settimane prima era il fulcro vacilla e nasce, per l’appunto, la crisi. Non si provano più emozioni, solo disagio e apatia. Ci si sente vuoti e senza una rotta, nel bel mezzo di un terremoto che non accenna a cessare.

Sentimenti come la noia, l’insoddisfazione, la stanchezza emotiva oppure il timore nei confronti del futuro sono molto comuni. Ne è la prova una frase celebre di John Fitzgerald Kennedy: “La parola crisi, scritta in cinese, è composta di due caratteri. Uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità”. Una visione che denota sofferenza, ma che lascia spazio alla rinascita.

E superarla

Per poter affrontare, e superare, una crisi esistenziale bisogna partire dal presupposto che può capitare a tutti un periodo di smarrimento. Non si è speciali o particolarmente sfortunati. Tutto sta alla nostra capacità di reazione. I tempi, le modalità e il grado di smarrimento siamo noi a determinarli.

Anche se all’inizio le sensazioni sono tutt’altro che positive, è possibile ritrovare la giusta direzione.  Prima di tutto si devono capire le cause sottostanti al malessere, il motivo scatenante. Se il punto è prendere una decisione importante è un conto, se si tratta di una delusione d’amore è un altro. Il minor comune denominatore, però, è reagire e non lasciarsi abbattere. Tutto passa: è soltanto un periodo più difficile di altri.

Fondamentale è affrontare la crisi. Se non si agisce e si rimane in balia delle onde, il pericolo è quello di cadere all’interno di una spirale negativa, profonda e di avere delle ripercussioni a livello psicologico.

Infatti, qualora il sostegno delle persone care non dovesse essere sufficiente, chiedere aiuto è la chiave. Uno psicologo o uno psicoterapeuta hanno gli strumenti per aiutare nel più breve lasso di tempo possibile.

È necessario trovare i lati positivi della crisi esistenziale, le opportunità di crescita personale citate in precedenza. Il segreto è scorgere una strada nuova, la più giusta per sé, e non avere paura di percorrerla.

I cambiamenti intimoriscono, ma permettono anche di vivere esperienze ed emozioni nuove. L’importante è non arrivare a toccare il fondo, altrimenti risalire diventa più complicato. In sostanza, il riconoscimento di un problema e l’aiuto di un esperto in materia sono la chiave, insieme alla forza di volontà uscire dal vortice in cui ci si è ritrovati.

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