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Che cos’è e come si supera l’insoddisfazione cronica?

Insoddisfazione cronica, come superarla
Essere tristi e insoddisfatti è comune. Questa condizione potrebbe rispondere alle caratteristiche dell'insoddisfazione cronica, difficile da superare. Scopriamo insieme come riconoscerla e affrontarla

L'insoddisfazione cronica esiste e non è poi così rara. Si tratta di uno status di eterna tristezza, sfiducia nei confronti della vita e del futuro. È possibile essere sempre infelici? Purtroppo sì. Prova a immaginare una persona che ha una bella casa, un buon lavoro e degli amici che le vogliono bene. Non le servirebbe altro per essere soddisfatta. Eppure, non riesce a sentirsi felice. Sente dentro un vuoto incolmabile, con la chiara sensazione che le manchi qualcosa.

Chi si ritrova in una condizione di insoddisfazione cronica, non è in grado di disporre di pensieri positivi nei confronti della propria vita, senza apprezzare quello che lo circonda. Godere del presente diventa qui impossibile, non esiste un percorso da intraprendere che porti alla felicità. Vediamo insieme di cosa si tratta e come superarla.

Che cos'è l'insoddisfazione cronica

Come ti abbiamo anticipato, l'insoddisfazione cronica si identifica in una condizione di perenne infelicità, di sfiducia nei confronti del futuro e del prossimo. Chi si trova in questa situazione, fatica a sentirsi bene e a essere positivo, sprofondando in un umore nero, spesso continuando a paragonarsi agli altri. È difficile da gestire, perché - in parte - la società gioca un ruolo chiave.

I riferimenti attuali sono quelli di persone di successo, sebbene nascondano l'altra faccia della medaglia. Niente è facile e scontato. E nessuno è vincente e glamour 24 ore su 24. La realtà non è però questa e non è cambiata nel tempo. Essere felici non corrisponde ad avere tanti soldi e, nel caso fosse davvero così, sarebbero comunque in pochi a raggiungere determinati risultati.

L'insoddisfatto cronico guarda a questi modelli come ispirazione, puntando sempre su quello che non ha, rispetto a quello che ha. Ed è così non si riesce a uscire da questa condizione, che - col passare del tempo - tende a diventare irreversibile.

Quali sono i sintomi

Secondo gli psicologi, questa condizione si basa sull'idea sbagliata che si possa essere perfetti. E che, per giunta, la perfezione esista. La ricerca dell'apprezzamento degli altri diventa così costante, riducendo al minimo i propri dispiaceri per giustificare di essere costantemente scontenti.

La delusione è uno dei primi sintomi che identificano l'insoddisfazione cronica, accompagnata da una costante frustrazione perché non si riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati. Si ricerca così la perfezione in tutto, persino nella riorganizzazione dell'armadio. Spesso, poi, il risultato non corrisponde a quello che si era ricercato.

Le persone insoddisfatte tendono a lamentarsi in continuazione, vedendo solo il lato negativo delle cose. Gli obiettivi non sono realistici oppure sono proprio sconosciuti. Se non si hanno le risorse per arrivare a un determinato livello, allora si arriva addirittura a lasciar perdere. In ogni caso, il risultato ottenuto non sarebbe quello sperato. Non sopportano il fallimento e non sono capaci di comunicare con gli altri efficacemente, rifiutando persino i complimenti.

Le cause dell'insoddisfazione cronica

Le motivazioni che spingono le persone a vivere questa condizione sono molteplici e derivano, principalmente, dall'educazione che è stata ricevuta. In particolare, arriva da un percorso improntato sull'esaltazione dell'errore piuttosto che alle gratificazioni. Tuttavia, può essere determinata anche da una componente caratteriale e di personalità.

Il contesto in cui si cresce è comunque molto importante. Questo svolge infatti un ruolo chiave nell'insorgenza dell'insoddisfazione cronica, sia che questo sia eccessivamente stimolante o che lo sia troppo poco.

Perché non è sempre negativa

Se non è cronica e non crea immobilità, allora può essere uno spunto per fare meglio, per reinventarsi. Sia in ambito lavorativo sia in campo affettivo o scolastico. Può così diventare uno motivo per capire che cosa non vada nella tua vita e provare a cambiare la situazione.

In questo scenario potrebbe essere anche utile la terapia dello psicodramma, con la quale è possibile esternare le emozioni e provare a cambiare il finale, però esprimendo quello che senti ad alta voce. In questo modo, è anche possibile ascoltare cosa ci sta dicendo l'insoddisfazione, se è transitoria oppure cronica.

Come superarla

Vincerla è possibile ma è necessario fare un lungo lavoro su se stessi. Accettare la tua vita per quella che è, per quello che sa darti e per quello che hai conquistato rappresenta il primo passo per liberarsi dall'insoddisfazione cronica. Il malessere che provi ti crea sofferenza: per questo motivo, devi assolutamente agire per risolvere questa situazione.

Inizia a ragionare in base alla tua scala di valori e non a quelli degli altri. Impara a essere grata per quello che hai e non essere infelice per quello che potresti avere. Non guardarti indietro, ma vivi il presente apprezzando tutte le piccole cose che rendono davvero felici.

Non giudicare severamente gli errori del passato ma impara da questi, andando avanti lungo il tuo percorso che non deve essere necessariamente diritto ma è più bello con qualche angolatura, con una curva che ti consenta di cambiare direzione. In ogni momento, senza guardare a quello che hai già fatto. E che ti ha resa quella che sei.

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