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Ecco perché conoscere e amare il nostro bambino interiore è così importante

bambino interiore, ragazza che si guarda allo specchio e si vede bambina
30-08-2023
I primi anni della nostra vita ci rendono ciò che siamo adesso: siamo il frutto delle esperienze, più o meno traumatiche, che abbiamo vissuto e forse nemmeno ricordiamo. Ma si può rimediare!

Forse ne hai sentito parlare ma non sai di preciso cosa si intende con "bambino interiore". Il bambino interiore può essere considerata una vera e propria componente psichica, perché indica letteralmente il bambino o la bambina che siamo stati, con tutto il relativo carico emotivo, che può essere anche estremamente negativo.

Può sembrare sciocco, ma il concetto di “fanciullino” è stato frutto di molti studi psicologici, da quelli di Carl Jung con il divino a Berne, Whitfield e tanti altri ancora. Il bambino che siamo stati è dentro di noi, esattamente come tutti gli altri momenti di evoluzione che abbiamo attraversato, e può essere incredibilmente importante rimettersi in contatto con questa fase iniziale della nostra esperienza di vita, che spesso è dimenticata o sottovalutata. Rimettersi in contatto con la bambina che siamo state può essere fondamentale per amare la persona che siamo adesso.

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Cos’è il bambino interiore?

Il concetto di bambino interiore è emerso più volte nel dialogo e nelle teorie psicologiche. Senza entrare negli aspetti troppo tecnici, questo bambino è capace di esprimere, con la trasparenza e la chiarezza che i bambini hanno per natura, il nostro vero io. Ecco perché è anche la fonte viva e attiva di ogni creatività ed entusiasmo.

Le persone che si ricollegano alla loro identità bambina riscoprono il mondo come lo guardavano nell’infanzia. Questa creatura pura, innocente e libera da ogni pregiudizio e conoscenza riusciva a trovare la bellezza in ogni aspetto della vita. Con il maturare, e con l’arrivo dell’adolescenza e poi dell’età adulta, il bambino diventa quiescente e può arrivare ad addormentarsi per non disturbare più il nostro apprendimento e la nostra concentrazione.

Scollegarsi dal bambino significa diventare grandi, ma non per forza bisogna smettere di ascoltarlo per essere considerati adulti. Chi non gli dà ascolto vive una vita meno magica, dove gli eventi si susseguono per necessità e senza quel brivido che, da piccoli, ci faceva sognare.

Riconnettersi al bambino interiore

Ci sono svariati motivi per riconnettersi al bambino interiore. Il primo riguarda la nostra salute mentale. Se da bambina hai subito un trauma e senti di non averlo mai risolto, ricollegarti ad esso per guarirlo può aiutarti a vivere meglio le esperienze del presente.

Se senti che la tua vita ha perso quella bellezza straordinaria che ricordi, da bambina, circonfondeva ogni cosa, sappi che non è il mondo ad essere cambiato. O meglio, sì, ma non così tanto. A cambiare sei stata tu, e il tuo modo di vedere le cose.

Che tipo di bambino ti sei lasciata alle spalle? Alcune persone non se lo ricordano tanto bene, ma è importante fare qualche ragionamento per essere pronti a far fronte a ogni situazione. La relazione con il tuo bambino si è affievolita per tanti motivi: sei diventata grande, per esempio. Nei casi peggiori, hai tagliato i ponti con una bambina ferita gravemente.

Il bambino abbandonato è un bambino che ha conosciuto la solitudine e la carenza d’affetto. Il bambino spaventato è un bambino vittima di tante critiche che vive nel terrore di essere disapprovato da tutti. In ultimo, il bambino gioioso è una creatura felice che ha vissuto una vita piena di sole, ma che forse abbiamo abbandonato.

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All’amata te stessa (da piccola)

Qualunque sia la ragione per voler comunicare con il tuo bambino interiore, ci sono tanti modi per farlo. Il primo consiglio che ti diamo è quello di vivere qualche esperienza che facevi abitualmente da piccola. Per esempio, potresti voler giocare a un gioco che facevi da bambina. Guardie e ladri, Strega Comanda Colore, Lupo Mangiafrutta, le Winx. O magari ti va di fare una passeggiata che facevi con i tuoi nonni, leggere un libro che amavi da piccola, rivedere quel film che volevi guardare mille volte da piccola.

Dopo una giornata vissuta nei panni del tuo bambino, annota tutto su un diario. Meglio ancora: scrivi una lettera alla te stessa di allora, quando ancora era una bambina (ebbene si, Chiara Ferragni non ha inventato nulla di nuovo). Rassicurala che tutto andrà bene e che, sebbene qualcosa sia ancora da aggiustare, sei felice. Scegli un linguaggio adatto al bambino, non solo a livello di sintassi, ma anche a livello di rassicurazioni.

Perché non riesci a parlare al bambino interiore?

Rimettersi in contatto con il nostro io bambino non è sempre facile. Ci sono molti ostacoli che ci separano da quella creatura indifesa, e a ben vedere. È una parte della nostra personalità molto vulnerabile, che abbiamo scelto di proteggere con tanta caparbietà da essercela quasi dimenticata. Il bambino dentro di noi è la voce della nostra verità.

Se stai conducendo una vita ben lontana da quella che un tempo immaginavi per te, e non la stai vivendo bene, il bambino sarà il primo a fartelo notare. Il bambino interiore non è sempre fonte di luce e felicità: può essere vulnerabile, e dunque infantile e insicuro. Potresti volerti rimettere in contatto con lui solo dopo averne parlato con uno psicologo, e attraverso il suo metodo di lavoro prescritto per te.

Se nel tuo passato ci sono eventi traumatici da cui vuoi guarire, sappi che non c’è bisogno di fare tutto da sola. La psicoterapia oggigiorno è alla portata di tutti. Non sei lasciata a te stessa ad affrontare le ombre del passato.

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