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Perché si tradisce? La psicologia e il vero significato del tradimento

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Si può amare e tradire? Pochi argomenti dividono le opinioni e a abbattono le sfumature quanto il tradimento. Ma cosa ne pensa la psicologia del tradimento?

Tradire: perché lo facciamo?

Tradire non è mai qualcosa che non abbia conseguenze, e chi lo fa lo sa bene, che lo faccia alla leggera o meno. Non a caso il tradimento è un’esperienza alla quale molte coppie non sopravvivono. È una delle prime cause di divorzio (il 40% delle coppie che si separano o divorziano lo fanno per questo, secondo l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), ma anche quando si decide di rimanere insieme il tradimento resta uno spartiacque: niente potrà più essere come prima.

Non necessariamente in modo tragico: ci sono coppie che attraversano la tempesta e ne escono più forti e unite di prima (ebbene si, a volte il tradimento salva la relazione). Ma quello che è sicuro è che quando si viene traditi, dopo un’iniziale e fisiologica fase di rabbia, non si può fare a meno di chiedersi perché sia successo, di ricercare le motivazioni che hanno portato il/la partner a tradirci e a tradire la nostra fiducia, di chiedersi se si poteva prevenire il tradimento.

Sì, perché a meno di non essere all’interno di una relazione poliamorosa o di una coppia aperta (situazioni in cui in realtà il concetto stesso di tradimento cessa di avere senso), in una relazione monogama si tende a dare per scontata l’esclusività del rapporto, e a farne una questione di fiducia reciproca.

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Io ti amo, e se ti amo non ti tradisco. Ma le cose non stanno proprio così: secondo lo psichiatra e sessuologo Willy Pasini, il tradimento è in qualche modo intrinseco all’amore. Nel suo Amori infedeli, l’esperto ha scritto: “Chi ama rischia. Rischia di essere tradito, ma anche, un giorno, di tradire. E, quindi, accettiamo il pericolo: non si può amare senza rischiare di essere traditi”. Va bene, accettiamolo questo pericolo. Ma prima togliamoci qualche dubbio, e approfondiamo un po’ la questione dal punto di vista della psicologia del tradimento

Perché tradire: i motivi più frequenti

Perché un uomo tradisce? Perché lo fa una donna? Perché si tradisce e non si lascia? Davvero chi ama non tradisce, mentre chi lo fa in fondo in fondo non ama? Chi ci ama ci può tradire lo stesso?

Sono tutte domande che tutti ci siamo fatti almeno una volta. Fino a qualche anno fa sembravano esserci risposte chiare e univoche a queste domande. Gli stereotipi dominanti volevano che gli uomini tradissero principalmente per sesso (la "classica" scappatella) mentre le donne tradissero per amore.

Ma gli studi e le ricerche degli ultimi anni ci dicono che non è affatto così. Non esiste più una netta spartizione tra traditori e traditrici, e non finisce qui. Una volta si riteneva che le spinte al tradimento fossero principalmente quattro:

  • sentirsi insoddisfatti della propria relazione,
  • sentirsi trascurati,
  • essere arrabbiati e volersi quindi vendicare,
  • desiderare sessualmente un’altra persona.

Ma evidentemente le cose non sono così semplici e lineari. Una ricerca del 2019 (Motivations for Extradyadic Infidelity Revisited, pubblicata sul Journal of Sex Research) ha evidenziato che le ragioni possono essere molte di più.

È possibile tradire perché non ci si sente più innamorati, perché ci si accorge di non essere mai stati innamorati, ma anche per cercare conferme del proprio valore e della propria prestanza (e su questo punto parrebbe che gli uomini più insicuri delle proprie capacità amatorie tendano a tradire di più, per diminuire la propria ansia da prestazione) o perché se n’è presentata l’occasione (e l’occasione, si sa, fa l’uomo - ma anche la donna - ladro).

Ma è possibile amare qualcuno e tradire? La psicoterapeuta Esther Perel ritiene di sì, e nel suo bestseller The State of the Affairs - Rethinking Infidelity, rintraccia altre quattro ragioni che spingono a tradire anche chi si trova all’interno di una relazione felice:

  • self-exploration (ovvero il bisogno di scoprirsi, ri-scoprirsi o mettersi alla prova),
  • il piacere della trasgressione in sé (fare qualcosa che non andrebbe fatto ne aumenta la piacevolezza in modo esponenziale),
  • la voglia di vivere vite non vissute (“assaggiare” ciò che avrebbe potuto essere se si fossero intrapresi cammini diversi dal proprio),
  • provare emozioni nuove o represse.
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Perché tradire anche quando si ama

L’antropologa ed “expert on love” Helen Fisher, nel suo Ted Talk del 2006 Why We Love, Why We Cheat, diventato ormai celeberrimo, sembrerebbe portare le prove empiriche del perché si tradisce anche quando si ama.

Secondo la ricercatrice, quello che noi chiamiamo amore è composto da tre diversi “brain system”.

  • Il desiderio sessuale

Quello che il poeta inglese Wystan Hugh Auden chiamava “insopportabile prurito neurale”, e che come tutti i pruriti chiede solo di essere soddisfatto.

  • L’amore romantico

Quello delle farfalle nello stomaco, quello che ci fa credere che il nostro partner sia il più bello/bravo/intelligente sulla piazza (e che fa dire agli altri che l’amore è cieco); quello che ci riempie di dopamina e ci fa sentire felicissimi quando siamo con il nostro amato e tristissimi quando siamo lontani.

  • L’attaccamento

L’ossitocina subentra alla dopamina, le farfalle volano via dallo stomaco e noi iniziamo a renderci conto che no, il nostro partner non è più bello di Matthew McConaughey, è pieno di difetti ma lo amiamo lo stesso e ci sentiamo così calm* e sicur* da poter pensare di passare tutta la vita insieme e - magari - di perpetuare la specie.

Queste tre declinazioni dell’amore, chiamiamole così, spesso si susseguono una dopo l’altra: da un “ci frequentiamo ma ognuno è libero di uscire anche con altre persone” si passa all’amore folle ed esclusivo e poi si decide di sopportarsi per sempre (o almeno di provarci). Ma possono anche esistere in parallelo, e in questo caso è possibile tradire e continuare ad amare: è possibile affermare genuinamente di amare la propria moglie, ma essere innamorato della vicina di casa. E magari, nel frattempo, anche fare sesso con la collega. Tre diverse attivazioni cerebrali, tre diversi modi di amare, che potenzialmente potrebbero coesistere.

Tradire per amore e tradire per sesso

Se per i più intransigenti continuerà a non esserci alcuna differenza tra i diversi tipi di tradimento visti finora, chi è meno perentorio (magari perché si è trovato a ricoprire lo scomodissimo ruolo di traditore o perché ha invece deciso di perdonare un tradimento) potrà notare che tradire perché ci si è innamorati di un’altra persona o tradire perché “è capitato” o perché mossi solo da una brama primordiale non sono la stessa cosa. E non a caso molti esperti oggi tendono a misurare la gravità del tradimento (intesa come possibilità o meno di recupero e di continuare ad amare dopo un tradimento) distinguendo tra tradimento per sesso e tradimento per amore. Tra i due tipi di tradimento esistono differenze sostanziali: chi tradisce per puro desiderio sessuale tende a farlo in modo più casuale e meno predeterminato e non è alla ricerca di coinvolgimento emotivo e romantico. Al contrario, chi tradisce per amore (altrui) è spinto principalmente dalla necessità di colmare un vuoto emotivo: un vuoto che spesso esiste già prima di incontrare l’altro o l’altra.

Come spiega la counselor Connie Omari, esperta di terapia di coppia, quando il tradimento diventa amore tutto si complica, sia per il traditore sia per il tradito: le basi della relazione vengono inevitabilmente messe in discussione e non è detto che basti la volontà di entrambi per far sì che la coppia continui a esistere. Mentre se il tradimento è solo di pancia (beh, un po’ più in basso rispetto alla pancia!) le possibilità che la coppia ne esca incolume o addirittura rinforzata (tradire per capire di amare, un po’ come accadeva a Lucio Battisti in 29 settembre) sono decisamente maggiori. E anche le possibilità che il traditore impari a “controllarsi”: secondo Connie Omari basta un po’ di autodisciplina per evitare il tradimento occasionale. Insomma, al cuore non si comanda, ma a tutto il resto sì.

Perciò... si può amare e tradire? Stando alla psicologia del tradimento e all’antropologia, come visto, sì. È possibile essere autenticamente innamorat* del/la partner ma infatuarsi di un’altra persona o voler fare sesso con altri. Queste evidenze scientifiche aiuteranno chi viene tradito a incassare il colpo? Gli psicologi sono concordi nell’affermare che il modo migliore per superare un tradimento è prendersi del tempo per riflettere e per superare davvero la cosa, possibilmente avvalendosi di un aiuto professionale. Perché se è possibile amare e tradire, è possibile anche continuare ad amare dopo essere stati traditi. Vogliamo crederci?

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