Ti è mai capitato di incontrare la persona giusta ma di trovare mille e uno motivi per scappartene a gambe levate? Sappi che quei motivi, molto probabilmente, erano infondati, o almeno fondati su riflessioni compromesse. Da cosa? Ma ovviamente da quell'abitudine di avere paura di amare, quella dei treni persi e delle occasioni che non tornano più.
Perché se da una parte è giusto prendersi una pausa dai sentimenti dopo una delusione cocente, è pur vero che questa pausa prima o poi debba finire. Giustissimo essere cauti e imparare passo passo a tutelarsi, ma la vita vera vuol dire sporcarsi le mani. E anzi, crescere vuol dire anche imparare ad assorbire in modo più maturo e consapevole i momenti più critici.
Cominciamo col dire che la paura di amare, quando diventa una condizione particolarmente presente nella nostra vita, può essere chiamata filofobia. Andiamo a scoprire di cosa si tratta e come affrontare questa condizione.
VEDI ANCHELifestyleCome si ritrova la fiducia dopo un tradimento?Filofobia: da cosa nasce la paura di amare
La si può chiamare come si vuole, filofobia, paura di innamorarsi, anoressia sentimentale, ma il punto è uno: da cosa nasce? Come quasi in tutti i settori cognitivo-decisionali della nostra vita, è il cervello a suggerirci quale strada prendere. Nelle questioni sentimentali soprattutto, laddove il cuore si sente libero di seguire l'istinto, il cervello rabbrividisce all'idea dell'imprevedibilità.
Tutto ciò che ruota intorno all'ambito dell'amore assume per il nostro cervello un alone di ignoto e di incontrollabile. La cosa assurda è che non sempre per mandare in tilt il nostro cervello c'è bisogno della classica persona affascinante ma inaffidabile che ci tiene attaccate a sé senza darci certezze. La filofobia diventa particolarmente critica se si presenta anche quando abbiamo di fronte una persona che esprime intezioni serie nei nostri confronti, e che ricerca vicinanza, affetto e stabilità - in due parole una relazione significativa.
Nei casi di filofobia, il cervello non ammette errori, e qualsiasi emozione intensa viene vissuta come situazione pericolosa, perché incontrollabile. È come se la mente allontanasse ogni probabilità di farsi sopraffare dalle emozioni, effettuando uno switch veloce tra la voglia di lasciarsi andare e il proprio bisogno di indipendenza e invulnerabilità. Nei casi più importanti, potrebbero nascere anche situazioni di ansia con veri e propri attacchi di panico.
Ma da cosa nasce questa paura di amare? Le cause che risiedono dietro atteggiamenti così drastici sono di due tipi:
- Mania del controllo
Dove affidarsi all'altro ed essere dipendenti emotivamente da un'altra persona sono segni di debolezza.
- Non amare per paura di soffrire ancora
che si manifesta quando ci si è già affidati a qualcuno, perdendo il controllo, e si è rimasti scottati.
Perché si preferisce non amare per paura?
Ovviamente per protezione e per istinto di sopravvivenza emotiva. A volte l'ansia cresce a tal punto da avere il terrore, non di un'ipotetica storia d'amore, ma dell'amore in sé e per sé, anche altrui. Si tratta di una paura costante e ingiustificata di innamorarsi, spesso accompagnata non solo da sintomi di tipo mentale ma anche fisici come nausea e sudorazione eccessiva.
Molto probabilmente, dietro a chi sostiene di non credere nell'amore, si celano trascorsi e traumi legati alla sfera familiare. Un divorzio dei genitori, un tradimento o un abbandono di un genitore, possono nel tempo mettere le fondamenta per un individuo insicuro di sé e dei rapporti affettivi. Infatti, un altro fattore che compromette, non poco, la libertà dell'amare e del lasciarsi amare, è l'insicurezza in se stessi e la bassa autostima.
VEDI ANCHELifestylePrendiamoci cura del nostro dolore emotivo cosìSe in amore è importante innanzitutto conoscere se stessi e accettarsi, partire già con una base fragile e precaria da questo punto di vista, non è facile. Non è assolutamente facile, infatti, far ingranare un rapporto dove risiede già un'atmosfera di emozioni negative. La spensieratezza dei primi incontri e il desiderio di condivisione vengono completamente offuscati dalla paura di perdere il partner o di essere abbandonati, e vengono sostituiti da sospetto e gelosia. Insomma, un vero circolo vizioso dal quale fuggire il più presto possibile.
Come superare la paura di soffrire per amore?
La prima e vera regola per superare la paura di soffrire per amore è imparare ad amare se stessi. Lo so, detta così sembra forse l'azione più complicata del mondo, eppure partendo da se stessi e accettandosi a piccole dosi, si può diventare capaci anche di affidarsi pian piano a qualcuno. Per amarsi bisogna focalizzarsi sui propri limiti, individuandone le cause e cercando di agire sulla fonte.
Nei casi casi più lievi e moderati, la tecnica è agire sui propri pensieri negativi, identificandoli e modificandoli con quelli positivi. Per esempio sarà fondamentale agire sull'autostima, iniziando a lavorare su se stessi e imparando ad accettarsi per quelli che si è, senza l'idea costante di volersi e doversi cambiare. Per rendere questo possibile, bisogna accettare che la vita, e tutto ciò che la riguarda, non è perfetta, e che il concetto di perfezione è relativo. Partendo da questo presupposto, qualsiasi rottura o tradimento non sarà la causa di una nostra mancanza, ma semplicemente il frutto di questa vita imprevedibilmente imperfetta.
Nei casi più gravi, con motivazioni ben più radicate e nascoste nel proprio io, allora bisogna affidarsi a qualcuno che ci aiuti ad arrivare a quell'io così fragile. Un terapeuta esperto può essere la giusta chiave per aprire quella tripla serratura dove abbiamo chiuso i nostri sentimenti. Può essere l'aiuto che ci permette di arrivare laddove da soli non si è in grado di farlo. L'importante è agire e iniziare ad assaporare la vita per tutti i sapori che ha. È vero, spesso i treni passano una volta sola e le occasioni si perdono per sempre; altre volte, invece, potremmo scoprire di avere ancora una possibilità di amare, farci amare, e di vivere pienamente la nostra vita imperfetta.