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Lasciare una persona tossica è difficile: ecco le strategie giuste per farlo

Coppia con un legame costrittivo
02-02-2022
Come fare a intercettare i segnali di una relazione problematica? Ecco alcuni consigli utili per lasciare una persona tossica e liberarsi da un rapporto nocivo 

A chi non è capitato di vivere un rapporto complicato? Ma di fronte alla scelta tra il macerarsi all’interno di in una situazione lesiva o soffrire per affrancarsi da una vita di coppia insostenibile bisogna saper riconoscere la differenza tra i due mali e decidere di farsi forza individuando quello minore, e lasciare la persona tossica che abbiamo vicino. 

Prima di capire come lasciare una persona tossica è necessario passare dall’accettazione del problema e impegnarsi a risolverlo: se non si riesce ad affrontarlo da sol*, in quel caso è preferibile cercare il sostegno morale all’interno della sfera famigliare, degli amici o anche di uno specialista. Ammetterlo non è mai facile e infatti questo processo deve attraversare diverse fasi per portarsi a compimento, un po' come accade quando si decide di lasciare un narcisista.

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Accettazione: come riconoscere di stare con una persona tossica

Cosa vuol dire stare con una persona tossica, e ritrovarsi quindi in quella che può essere definita una relazione tossica? Semplificando al massimo vuol dire stare con qualcuno che non ci fa stare bene, e che con i suoi comportamenti avvelena pian piano la nostra vita fino a renderla infelice.

Questo può accadere tramite una serie di prevaricazioni e mancanze di rispetto, che possono essere anche piccole e facili da sottovalutare, ma costanti e perseveranti. Senza generalizzare: non è detto che una persona che con noi risulta essere "tossica" sia una persona cattiva, ma quello che ci deve interessare è riconoscere che questa persona ci fa stare male. A questo malessere spesso si intreccia la paura di restare soli e la scarsa fiducia in se stessi (magari fomentata dalle micro aggressioni quotidiane del partner) che rendono molto difficile il chiudere la relazione tossica.

Per non rischiare di essere travolti da comportamenti dannosi occorre rafforzare la fiducia in sé stess* e ascoltare le nostre sensazioni, perché se è difficile riconoscere gli atteggiamenti che minano il nostro benessere, caderne invece vittima è molto più semplice.

Può capitare che una relazione possa attraversare dei periodi di crisi, ma ci sono situazioni in cui alcuni segnali devono portarci a capire quando la tolleranza non sia più un’opzione: ciò accade se gli scontri diventano costanti o superano i limiti nel rispetto, sfociando anche talvolta nell’aggressione verbale, se non addirittura fisica.

L’idealizzazione dell’altr* può entrare in gioco in questo caso, e a far sì che il partner ci induca a confondere la manipolazione con il sentimento, persuadendoci a credere che alcune prassi siano la norma oppure qualcosa di passeggero. Approfittare delle debolezze del compagn* è il modo per giustificare una condotta negativa, dettata solitamente da un eccesso di gelosia o possessività.

Ma la goccia alla lunga scava la roccia e un agire sistematico di quel genere diventa distruttivo, conduce al logoramento emotivo di chi lo subisce e può produrre anche gravi ripercussioni nella vita di una persona. La paura di rimanere soli crea una dipendenza emotiva che impedisce di lasciare una persona tossica. A questo si aggiungea il timore della reazione dell’altr*, soprattutto se si tratta di un soggetto violento.

L’accettazione del problema è il primo passo, se pur doloroso da ammettere con sé stessi e da affrontare per preservare il proprio equilibrio psicofisico. Il secondo passo è proprio lasciare la persona tossica che abbiamo vicino per tornare a essere sereni.

Autostima

Il distacco da un partner tossico passa dall’abbattimento della paura, soprattutto nei confronti delle conseguenze che questa scelta possa generare. L’incertezza che si può leggere nel futuro tende a deformare i contorni di un destino foriero di nuove possibilità che invece si possono aprire con un cambio di vita. In questa fase il sostegno costante di familiari e amici è determinante, e avvertire la vicinanza degli affetti contribuisce al superamento di tante angosce, compresa la sofferenza e l’iniziale senso di smarrimento che la fine di una relazione comporta. Se necessario, anche la presenza di un* specialista può aiutare in questa fase.

Volersi bene e scegliersi per prim* imprime forza a questa scelta, regalando un’autostima utile a gestire i postumi di una rapporto la cui continuità di dialogo potrebbe provocare ulteriori danni: tagliando nettamente i ponti si evita ad esempio di scadere in scomode discussioni. Concentrarsi su attività e progetti diversi e circondarsi di persone positive sono ottimi sistemi per coltivare l’amor proprio nel momento in cui la fiducia in sé stess* è stata pesantemente compromessa. Per questa ragione è fondamentale dedicarsi del tempo.

La "disintossicazione": l'importanza di perdonarsi

Anche se si sceglie di chiudere la relazione, non si esce illesi da una relazione tossica: è come se si avesse appunto bisogno di disintossicarsi. Può essere di grande aiuto individuare attività di selfcare e non solo che ci facciano sentire meglio, e che ci diano soddisfazione.

Praticare tecniche di rilassamento può essere di grande aiuto durante la fase di disintossicazione, in cui occorre deliberatamente evitare qualsiasi vibrazione negativa. Per ritrovare quindi le energie che conducono alla distensione psichica prima che fisica  bisogna ridurre la tensione muscolare.  

Il passo successivo è perdonarsi: non è raro che nella fase successiva a una relazione di questo tipo si realizzi in modo completo quanto si è subito per troppo tempo. Molti reagiscono incolpandosi di essere rimasti troppo a lungo in una situazione dannosa.

Per stare meglio bisogna imparare a perdonarsi, riconciliarsi con noi stessi: aver vissuto determinate situazioni non ci rende persone deboli o sbagliate. Ricordiamo che lasciare una persona tossica non è mai facile per nessuno. Le sensazioni che questo genere di esercizio produce saranno percepite introspettivamente come una forma di benessere, serenità e tranquillità. Perché lasciare andare significa prendere coscienza che alcune persone abbiano fatto parte della nostra storia, ma non appartengano al nostro destino.  

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