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Cosa significa essere agender: tutto quello che c’è da sapere

Persone agender con bandiere raffiguranti il simbolo agender
Non identificarsi in alcun genere e superare completamente il confine binario uomo/donna. Il termine agender significa questo e molto altro. Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere su questa tipologia di identità di genere non binaria

L’arcobaleno del Pride LGBTQIA+ continua con orgoglio ad arricchirsi di sfumature, spesso sottili, ma non meno importanti da valorizzare e far conoscere il più possibile. Il termine agender è proprio una di queste.

Sempre più inclusiva, anche la rainbow flag muta col tempo, tanto che dal 1978 - data della sua prima apparizione - ad oggi, si è evoluta con l’evolversi della società, arrivando ad abbracciare un range sempre più ampio di identità di genere. Così come l’acronimo acronimo LGBTQ, diventato LGBTQIA+ che si apre all'intero spettro della fluidità di genere e delle identità sessuali.

Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender/Transessuali, Queer/Questioning, Intersex, Asessuali/Allies, Nonbinary/Genderqueer + sono tutte comprese all'interno dell'acronimo. Ed è proprio nella macrocategoria dei non binary che rientrano le persone agender. Cosa significa essere agender? E perché rientra nell’ombrello delle identità non binarie? Lo scopriamo subito!

Chi sono le persone non binary

Come abbiamo anticipato il mondo LGBTQIA+ è davvero ampio, multisfaccettato e sempre più inclusivo. Per comprendere meglio tutto l’ampio corollario di identità di cui si fa portavoce è bene partire dai termini ombrello. I termini ombrello sono quelle parole che comprendono al loro interno altre parole, una sorta di macrocategorie comprendenti sottocategorie. Il termine non binary può essere definito proprio un termine ombrello. Infatti essere una persona non binary vuol dire non riconoscersi nel classico binarismo di genere maschio/femmina.

Le persone non binary sentono di non poter essere descritti esclusivamente come maschi o femmine, ragazzi o ragazze, uomini o donne. Trattandosi di un termine ombrello, comprende tutte quelle sfumature non binarie che è importante conoscere e valorizzare. Delle persone non binary fanno parte, tra gli altri, i multigender, i gender neutral, i gender fluid, gli androgini e per l’appunto, le persone agender. Come facilmente intuibile dall’alfa privativo, agender significa letteralmente senza genere.

Ma cosa si intende per senza genere? Anche in questo caso si abbracciano diverse tipologie di identificazioni. C’è chi infatti si definisce agender perché non vuole essere etichettato con nessun genere (stessa cosa che vale per chi si definisce Queer) e c’è chi invece vuol essere visto esclusivamente come una persona e non come un genere. Ecco quindi che viene superata anche la concezione binaria di cui abbiamo parlato, in quanto le persone agender si allontanano proprio dal concetto stesso di genere.

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Agender: cosa vuol dire non avere un genere

Essere neutrali rispetto al genere o definirsi senza genere significa sostanzialmente essere completamente al di fuori dello schema binario. Ed è in questa sottile, ma importante differenza che si discosta dalla “macrocategoria” non binary e dalle sue sottocategorie. Essere agender vuol dire superare la concezione di genere, non definirsi diversamente rispetto al sesso di nascita perché non si riconosce il concetto stesso di genere.

Proprio per queste motivazioni rivolgersi a una persona agender con l’utilizzo dei giusti pronomi si rivela fondamentale. Come poterlo fare? Chiedendo direttamente alla persona agender, perché non riconoscendosi in un genere possono optare per qualsiasi tipo di pronome, tra i i pronomi più utilizzati: They/Them in inglese e il corrispettivo italiano “Loro”.

Tutte le celeb che si definiscono agender

Grazie all’esempio di alcune dei più famosi personaggi internazionali, il mondo delle identità non binarie ha ottenuto una visibilità che prima non aveva. Demi Lovato, Angel Haze, Juno Mitchell, Olly Eley, sono solo alcune della star che hanno fatto coming out definendosi non binary e/o agender.

La star australiana Olly Eley è entrata nella storia come prima persona agender a cui è stata dedicata la copertina dell'edizione britannica di Elle, ed è proprio in quell’occasione che ha affermato:

Non mi sono mai sentita femmina, ma non mi sono nemmeno sentita maschio. Se ci fosse una linea sottile che collega i due sessi, sarei un punto che fluttua da qualche parte tra i due, ma del tutto slegato dalla linea

Olly Eley

E che dire di Demi Lovato? Definita come una delle migliori cantanti della sua generazione, con i suoi oltre 24 milioni di album venduti e le decine di film e serie tv in cui ha recitato è senza dubbio la celeb il cui coming out ha fatto più rumore. Nel maggio dello scorso anno su Instagram, interfacciandosi con i suoi 126 milioni di follower ha dichiarato:

Oggi è un giorno in cui sono così felice di condividere un po' di più della mia vita con tutti voi. Sono orgoglios* di farvi sapere che mi identifico come non binary e cambierò ufficialmente i miei pronomi in "loro" da qui in avanti

Demi Lovato

Una consapevolezza avvenuta dopo un grande lavoro di guarigione e autoriflessione, che ha portato milioni di suoi fan a supportarla e a trovare a loro volta il coraggio di esprimere liberamente la loro vera identità di genere. Tra loro anche migliaia di persone agender che grazie a questo ulteriore supporto e alla nuova risonanza mediatica possono finalmente amplificare la potenza della loro voce e del loro più profondo essere.

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