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Fleabagging: l’arte di scegliere sempre la persona sbagliata (e come smettere)

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Scegliere la persona sbagliata potrebbe essere classificata come un'arte. Eppure, il comportamento della protagonista di Fleabag, non è stato ancora chiaramente decifrato dagli esperti. Proviamo a capire cos'è il fleabagging e come liberarsene

Il significato di fleabagging

Cosa significa il termine "fleabagging"? Letteralmente scegliere la persona sbagliata con cui iniziare una relazione in maniera seriale. Il termine deriva da Fleabag, che è il titolo di una serie tv in cui una delle scene più memorabili è la seguente: un "ti amo" sussurrato all'orecchio dalla protagonista e un sonoro "Ti passerà" ricevuto come agghiacciante risposta. Potrebbe racchiudersi qui, tutto il significato della parola fleabagging.

Fleabag è una serie tv inglese in due stagioni, che prende il nome dalla protagonista. Fleabag è una giovane donna che sublima i suoi malesseri e le sue disfunzionalità inanellando una serie di relazioni una più strampalata dell'altra, arrivando a coltivare anche un amore impossibile da manuale con un sacerdote cattolico. È stata proprio Phoebe Waller-Bridge, autrice e interprete della serie, a coniare il termine fleabagging, che individua l'abitudine radicata di conoscere e frequentare persone puntualmente sbagliate.

Cosa vuol dire fare fleabagging

Nonostante l'avvento delle nuove tecnologie, i mutati modi di conoscersi e le app di dating che dilagano, le abitudini della protagonista di Fleabag sono apparse familiari a molti. Il periodo difficile legato alla pandemia non ha infatti aiutato a liberarsi da questo inghippo e, anzi, ha favorito la conoscenza di persone che non rispondono alle nostre esigenze.

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Il termine fleabagging indica così la predisposizione naturale a infatuarsi di persone completamente sbagliate per noi, anche con un comportamento involontario, in una sorta di continuo autosabotaggio spesso inconsapevole. Questo meccanismo crea poi un vero e proprio circolo vizioso. Andare a impantanarsi senza soluzione di continuità con persone poco adatte a noi, o emotivamente indisponibili, ci porta quasi sempre a delusioni, rifiuti e fallimenti. Il ripetersi di questi eventi il più delle volte, invece di insegnarci qualcosa, non fa che sgretolare la nostra autostima e la nostra fiducia in noi stesse. Si finisce col precipitare nella convinzione di non piacere a nessuno, di non poter essere amate e di essere delle vere e proprie calamite per i casi peggiori (i proverbiali "casi umani").

Vediamo come succede e come si può uscirne.

Perché ci piacciono le persone sbagliate

Non si può piacere a tutti, ma neanche non piacere a nessuno! Il vero problema sta nell'attrazione (apparentemente inspiegabile) nei confronti di persone che si presentino come completamente diverse da noi. C'è chi prova addirittura uno strano piacere a relazionarsi con quelli - o quelle - con i quali si trovano meno punti di contatto. Non solo: talvolta li si cerca attentamente.

Succede quando si verifica una sorta di imprinting con una persona, una specie di luce fulminea che ti passa davanti agli occhi non appena la si incontra. E, per quanto non sia in grado di comprenderti e di supportarti, non si riesce a staccarsi da questa persona perché la si sente parte di noi stessi. La prima impressione basta a farti credere che tutto possa trasformarsi in una favola.

Queste scelte possono anche ripetersi nel tempo, dando vita a epiloghi sempre più tragici - e talvolta comici - delle tue storie d'amore. Perché insisti, quindi? Si tratta di una sorta di abitudine affettiva dalla quale è difficile distaccarsi. È un adattamento: la paura di cambiare prevale sul desiderio di rivalsa, finendo per farti scegliere delle persone che hanno i i tuoi stessi difetti.

Si potrebbe infatti definire come una zona di comfort, una situazione che ti fa sentire al sicuro. "Tanto non piaccio a nessuno, solo a quelli sbagliati": quante volte hai pronunciato questa frase? E poi, chi ha stabilito che fossero veramente sbagliati per te?

Questa modalità di comportamento non deriva sempre da traumi, ma è anche una routine radicata, legata a modelli che si fa fatica ad abbandonare. Per questo motivo, queste realtà si ripetono continuamente, almeno fino a che non si decide di uscirne definitivamente. Anche chiedendo aiuto. Il turning point sta nel rendersi conto che si ha un problema, che si tende a mettere in pratica sempre la stessa dinamica: acquistare consapevolezza è il primo passo per cambiare le cose.

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Chi ne è colpito

Secondo i dati raccolti dal sito di dating Plenty of Fish, emersi da un sondaggio che ha coinvolto 1000 single (con il 63% delle donne), è emerso come queste siano più colpite dal fenomeno. I motivi sono da ricercare principalmente nell'approccio diverso delle donne alle relazioni, nelle quali permane la sindrome della crocerossina.

Le donne tendono infatti tendono a voler plasmare la personalità di chi hanno a fianco, magari a loro immagine e somiglianza. Gli uomini sono invece abituati a stare in gruppo, con gli amici, ma sarebbero anche capaci di stare da soli per molto tempo. Tendono a risentire meno dell'assenza di una compagna di vita. Ovviamente si tratta di generalizzazioni: ogni persona è a sé.

Potrebbe sembrare una contraddizione, eppure scegliere la persona sbagliata potrebbe risultare più semplice e persino più gestibile. Frequentare quella giusta, invece, potrebbe significare il doversi mettere in gioco, anche superando se stesse e le proprie paure. Anche se a parole spesso diciamo di desiderare una relazione, alla resa dei conti forse non la desideriamo davvero, o meglio non siamo disposti a fare il lavoro necessario a instaurare una relazione solida e progettuale.

Come uscirne

Venirne fuori è possibile, certo, ma non è affatto semplice. Un metodo utile per ragionare su queste dinamiche potrebbe essere questo: fai prima un elenco di tutto quello che vorresti in una persona e in una relazione soddisfacente: in queste considerazioni, dovresti inserire proprio tutto, compresa la tua concezione di famiglia. Poi fai un'attenta descrizione di tutto quello che ti attrae di una determinata persona. Alla fine metti a confronto i due elenchi: sono più o meno rispondenti?

Buttarsi sulla prima persona che capita non è di certo la soluzione e, anzi, potrebbe anche portare a un peggioramento del problema. Prova a immaginarti tra un determinato numero di anni con la persona sbagliata e che ti fa soffrire. Pensi di poterti vedere insieme a lui (o lei)?

Qui, entra in gioco l'autostima. Questa riveste infatti un'importanza fondamentale per gestire al meglio i tuoi rapporti interpersonali. Devi iniziare a entrare nell'ottica di meritare la felicità. Non sentirti sbagliata e modifica il tuo approccio verso gli altri, senza sentirti per forza una calamita per persone sbagliate.

Un altro concetto molto importante da tenere sempre a mente è che una relazione di coppia non fa la felicità. La nostra priorità dovrebbe essere prenderci cura di noi stesse e stare bene in autonomia. Se non riusciamo a evitare di tuffarci in relazioni disfunzionali a ripetizione e non riusciamo a venirne a capo, dovremmo anche tenere in considerazione il fatto che questo potrebbe essere un campanello d'allarme molto eloquente. Il sintomo di un malessere più profondo sul quale potrebbe essere il caso di cominciare a lavorare, magari con l'aiuto di un* psicolog*.

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