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Whitney – Una voce diventata leggenda: Arriva il film su Whitney Houston

The Voice, com’era chiamata Whitney Houston da tutti quanti, è al centro del film Whitney – Una voce diventata leggenda, un biopic che ne ripercorre la drammatica vita privata e l’intensa carriera musicale.

Arriva il 22 dicembre al cinema, distribuito in Italia da Warner Bros. il film Whitney – Una voce diventata leggenda. Diretto da Kasi Lemmons, vede l’attrice Naomi Ackie interpretare un’icona della musica mondiale, Whitney Houston.

Scritto da Anthony McCarten, il film Whitney – Una voce diventata leggenda è un ritratto, complesso e sfaccettato, della cantante che, soprannominata The Voice, ha vissuto un’esistenza segnata da incredibili successi professionali ma anche da delicati momenti personali. Da ragazza che si esibiva nel coro in New Jersey ad artista tra le più premiate di tutti i tempi, Whitney Houston si porta dietro una leggenda che neanche la (drammatica) morte ha offuscato.

Icona pop e donna tormentata

Whitney Houston è stata probabilmente la più grande artista musicale femminile che il XX secolo abbia conosciuto. Non ha dubbi nel sottolinearlo Clive Davis, novantenne dirigente discografico che ha prodotto il film Whitney – Una voce diventata leggenda. Davis, che ha svolto un ruolo fondamentale nelle carriere di artisti come Bruce Springsteen o i Pink Floyd, considera Whitney Houston come colei che resterà per sempre in cima a tutte le sue preferenze. “La sua versatilità era incredibile. Riusciva a cantare e ballare contemporaneamente senza perdere di intensità così come a regalare fortissime emozioni con le sue ballad. Per me, rimarrà sempre l’ultima delle artiste pop e R&B”.

Ed è dalla sua considerazione che nasce il film Whitney – Una voce diventata leggenda, un biopic voluto sia per celebrarne i successi sia per gettare nuova luce sulle tragedie personali che hanno finito con il portarsela via per sempre fin troppo presto. “Ha avuto una storia complicata alle spalle”, ha ribadito lo sceneggiatore Anthony McCarten. E, poiché tutti gli esseri umani sono complicati, in molti possiamo rivederci nelle lotte che ha attraversato e nelle pressioni che ha subito: riusciamo a capirla. Di Whitney Houston tutti crediamo di sapere molto. Sono stati prodotti sia un tv movie sia un documentario ma entrambi hanno dimenticato di raccontare ciò che l’ha resa unica: la sua musica”.

L’intento del film Whitney – Una voce diventata leggenda è dunque quello di mostrare Whitney Houston a tutto tondo. Da un lato, c’è la grande star della musica. Dall’altro lato, invece, la donna che ha dovuto fare i conti con la tossicodipendenza, la ragione che in definitiva si cela dietro alla sua prematura e tragica fine. Per dar credibilità al racconto, McCarten ha voluto mettere in risalto il punto di vista della stessa Houston, raccontato dalle persone che la conoscevano meglio, come ad esempio Gary e Pat Houston, il fratello e la cognata della cantante.

Sebbene fosse un’icona acclamata in tutto il mondo, capace di vestire in maniera unica le canzoni, Whitney Houston rimaneva alla ricerca di qualcosa e qualcuno che la facesse sentire amata. Ed è questo, indefinitiva, il filo conduttore dell’intero film, come spiegano i produttori. “Whitney era solo una ragazza di periferia che desiderava essere amata per quello che era. Voleva una famiglia e gente che l’apprezzasse e che si prendesse cura di lei. Solo così poteva condividere il suo talento con il mondo intero”.

Il poster del film Whitney - Una voce diventata leggenda.
Il poster del film Whitney - Una voce diventata leggenda.

I personaggi principali

A interpretare Whitney Houston nel film Whitney – Una voce diventata leggenda è l’attrice inglese Naomi Ackie. “Whitney Houston è sempre stata presente nella mia vita”, ha sottolineato Ackie. “Non c’è stato matrimonio, compleanno o karaoke con gli amici in cui non si sentisse la sua musica. Non ricordo nemmeno quand’è stata la prima volta che ho ascoltato una sua canzone: per me, c’è sempre stata ed è tuttora presente. E non potevo dire di no a un’occasione così unica come quella di interpretarla”.

A spingere Ackie ad accettare un ruolo così complesso è stata la sceneggiatura del film, attenta ad andare oltre la leggenda e precisa nel sottolineare chi Whitney Houston fosse come artista. “Whitney voleva solo cantare”, ha rimarcato l’attrice. “E la capisco perché per me vale un po’ la stessa cosa per la recitazione. Come me, sapeva essere anche una donna ironica e divertente, aspetti che portava nel suo mestiere e che combinava con le sue capacità tecniche. Solitamente, quando recito, riesco a tornare a casa senza sentire il peso del personaggio addosso: con Whitney non mi è riuscito”.

A fianco di Aockie nei panni di Clive Davis, il produttore dei primi due album (da cui sono stati estratti ben sette singoli tutti volati al numero uno delle classifiche), c’è l’attore Stanley Tucci. “Quello di Davis è un personaggio molto particolare”, ha dichiarato l’attore candidato all’Oscar. “Non aveva alle spalle una formazione da musicista, era un avvocato. Ha finito però per guidare un’etichetta discografica e per scoprirsi con uno straordinario orecchio per la musica. Ma non solo: è riuscito anche a stare a passo con i tempi, capendo che direzione stesso prendendo la musica stessa”.

Tra Davis e Whitney Houston c’era un rapporto molto particolare, aspetto che secondo Tucci il film ben sottolinea. “Con Whitney, Davis aveva un rapporto personale molto stretto. Era amico di tantissimi musicisti e artisti ma nessuno poteva competere con il legame che aveva formato con la Houston. Si volevano bene per davvero: lei lo considerava uno zio, lui avrebbe fatto tutto il possibile per aiutarla”.

  • I genitori

Cissy Houston, la madre di Whitney, ha il volto di Tamara Tunie. “Curiosamente, ho avuto modo di conoscere Cissy”, ha rivelato l’attrice. “Da giovane, andavo a vedere i suoi spettacoli: era una cantante molto potente, il cui ricordo mi ha accompagnata per molto. Non è stato facile entrare nella sua psicologia: aveva un rapporto molto complesso con la figlia, che non ha mai metabolizzato la separazione dei genitori”.

Jack Houston, il padre di Whitney, è portato in scena da Clarke Peters. “Jack era prima di tutto un uomo d’affari”, ha affermato l’attore. “Aveva la sindrome da Pigmalione: prendere qualcuno dal nulla e farlo divenire una divinità era il suo obiettivo. Ci aveva provato con Cissy, la moglie, ma non c’era riuscito: a lei interessava avere una famiglia. E ci ha riprovato con la figlia, senza mai chiedersi quali fossero i sentimenti che albergavano in lei”.

  • Gli amori

Una delle persone più importanti nella vita di Whitney Houston è stata l’amica Robyn Crawford, supportata nel film Whitney – Una voce diventata leggenda dall’attrice Nafessa Williams. “Si è detto e scritto tantissimo sul loro rapporto”, ha raccontato l’attrice. “Il film mostra il lato bello della loro relazione. Si sono conosciute da adolescenti e la loro amicizia è andata avanti anche dopo la fine della loro relazione sentimentale: si fidavano l’una dell’altra e si sono amate in un momento in cui le relazioni gay non erano certo ben accette né dalla società né dallo star system”.

Bobby Brown, il ragazzaccio dell’R&B degli anni Novanta che sposa Whitney Houston, è infine giocato da Ashton Sanders. “Tutti sappiamo chi era Bobby Brown”, ha specificato l’attore. “Tuttavia, ho cercato di guardare oltre e capire chi fosse realmente come uomo e cosa lo ha spinto a sposare Whitney, diventando uno dei tormenti maggiori della sua vita”.

Whitney - Una voce diventata leggenda: Le foto del film

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