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Un anno con Godot: Quando l’arte porta evasione in carcere

L’arte, il teatro e l’evasione sono al centro di Un anno con Godot, il film proposto da Sky. La divertente commedia, nel segno di Beckett, trae spunto da una storia, incredibilmente, vera, di cui si sta realizzando il remake anche in Italia.

Un anno di Godot, il film proposto da Sky il 3 marzo, racconta la storia di Etienne, un attore in difficoltà che accetta di condurre un seminario di teatro in prigione per guadagnare qualche soldo utile a sbarcare il lunario. Sorpreso dalle doti di recitazione dei detenuti, Etienne decide di organizzare con loro uno spettacolo da portare in scena sul palcoscenico di un vero teatro.

Ha così inizio una formidabile avventura umana dal finale per tutti inaspettato. Ma quello che sorprende maggiormente della commedia è il modo in cui l’arte, dentro le mura di un carcere, diventi simbolo di speranza, libertà ed… evasione, nel vero senso della parola.

Da una storia vera

Un anno di Godot, il film che Sky propone il 3 marzo, trae spunto dalla vera storia di Jan Jönson, accaduta nel 1985.  Ha raccontato il regista Emmanuel Courcol: "Qualche anno fa, il mio produttore Marc Bordure mi ha fatto scoprire un documentario sulla storia di un regista teatrale, Jan Jönson, che ha messo in scena Aspettando Godot con i detenuti di un carcere in Svezia. Lo spettacolo aveva avuto un successo così grande da spingere le autorità a dare il permesso ai detenuti di andare in tour fino a raggiungere il Teatro Royal di Goteborg. Qui, il giorno della prima, cinque dei sei detenuti protagonisti sono evasi, generando un inatteso scompiglio”.

“Ho subito cominciato a pensare a una trasposizione francese e contemporanea della vicenda”, ha proseguito Courcol. “In un primo momento, sono state tante le domande che mi sono posto: non sarebbe stato troppo scomodare Beckett? Avrei dovuto sostituire la recitazione con il canto? Con la musica? Con la danza? E se i protagonisti anziché uomini fossero state donne? Su una cosa ero certo: non potevo usare l'ambiente carcerario svedese degli anni Ottanta. Con il passare del tempo, ho poi realizzato di dover rimanere il più fedele possibile agli eventi".

Una commedia beckettiana

Il regista Courcol non ha però voluto che Un anno con Godot, film proposto da Sky, fosse un dramma. Anzi, ha scelto la chiave della commedia. "Non amo particolarmente mettere in scena la disperazione, anche quando racconto drammi", ha sottolineato.

"Credo ci sia sempre spazio per un raggio di sole, per la speranza. Ho dunque voluto mettere in evidenza il potenziale emotivo, comico e drammatico di questo gruppo di detenuti chiamati a rappresentate il testo di Becket e molto più vicini all'universo di Aspettando Godot di quanto si possa immaginare. Il vuoto, l'assenza, l'attesa, la vacuità totale e l'ozio, elementi della rappresentazione, segnano anche il quotidiano dei detenuti ed è questa la ragione per cui il testo li tocca molto da vicino. 

Aspettando Godot è forse una delle opere contemporanee più conosciute nel mondo del teatro contemporaneo e il cui titolo da solo riassume bene la trama estremamente semplice. Ho voluto conoscere ovviamente Jan Jönson e ne ho apprezzato la personalità appassionata, ossessiva e segnata dall'esperienza con i detenuti, un'avventura che gli ha completamente cambiato la vita al punto di divenire amico di Beckett e da ripetere l'esperienza svedese con un gruppo di detenuti di San Quentin in California (senza evasione finale!)".

Kad Merad in Un anno con Godot.
Kad Merad in Un anno con Godot.

Un lavoro da prendere sul serio

Il protagonista principale di Un anno di Godot, il film proposto da Sky, nei panni di Etienne è Kad Merad. Noto per  Giù al Nord e Les choristes - I ragazzi del coro. "Etienne prende sul serio il suo lavoro con i detenuti. Li tratta come tratterebbe i veri attori ed è l'unica persona ad avere il coraggio di affrontare Kamel, il vero capo della prigione temuto da tutti”, ha raccontato l’attore.

“Non ha problemi con l'affrontarlo faccia a faccia: è entrato in carcere per fare teatro, indipendentemente dalle minacce, e il boss presto crolla di fronte alle sue ferme intenzioni. Con Jordan, uno dei detenuti, stabilisce quasi una relazione padre-figlio: potrebbe essere realmente suo figlio, quel figlio che non vuole fare l'attore e a cui il padre sottolinea invece le sue straordinarie qualità".

Un cast variegato

Variegato è il gruppo di attori chiamati in Un anno con Godot, film che Sky offre il 3 marzo, a interpretare i detenuti, con origini socioculturali differenti, protagonisti di Aspettando Godot. Wabinlé Nabié è Moussa, arrestato per aver ucciso accidentalmente qualcuno durante uno scontro. Sofian Khammes è Kamel, il rapinatore divenuto "capo" del carcere. David Ayala è Patrick, detenuto per una truffa ai danni degli anziani. Pierre Lotin è Jordan, ladruncolo recidivo. Lamine Cissokho è Alex, spacciatore di poco conto e Alexander Medvedev è il russo Bojko, che dentro il carcere si occupa di lavori domestici.

Non mancano poi nomi più blasonati del cinema francese come Marina Hands (è Ariane, la direttrice del carcere) e Laurent Stocker (è Stéphane, regista teatrale).

Un anno con Godot: Le foto

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Il remake italiano

La forza e il messaggio lanciato da Un anno con Godot, il film Sky, è tale che in Italia si è pensato di farne un remake. Si chiama Buon viaggio ragazzi con la regia di Riccardo Milani e uscirà al cinema distribuito da Vision Distribution. Le riprese si sono già concluse e il posto di Kad Merad nella nostra versione è preso da Antonio Albanese. Con lui ci sono Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese e Fabrizio Bentivoglio.

La storia di Buon giorno ragazzi è presto raccontata. Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, per sbarcare il lunario, Antonio, attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un lavoro come insegnante di un laboratorio teatrale all'interno di un istituto penitenziario. All'inizio titubante, scopre del talento nella improbabile compagnia di detenuti e questo riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro.

Antonio riesce a convincere la direttrice del carcere a valicare le mura della prigione e mettere in scena la famosa commedia di Samuel Beckett Aspettando Godot su un vero palcoscenico teatrale. Giorno dopo giorno i detenuti si arrendono alla risolutezza di Antonio e si lasciano andare scoprendo il potere liberatorio dell'arte e la sua capacità di dare uno scopo e una speranza oltre l'attesa. Così quando arriva il definitivo via libera, inizia un tour trionfale.

Il cast di Buon viaggio ragazzi.
Il cast di Buon viaggio ragazzi.
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