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The Substance: L’emancipazione e il corpo delle donne nel film horror con Demi Moore

the substance film
“Un atto politico”, così la regista Coralie Fargeat ci descrive The Substance, il suo film con Demi Moore e Margaret Qualley, atteso nei nostri cinema. Un’opera straordinariamente visionaria e unica.

Arriva al cinema dal 17 ottobre, distribuito da I Wonder Pictures, il film The Substance. Diretto da Coralie Fargeat, il film The Substance è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, dove ha vinto la Palma per la Miglior Sceneggiatura.

Interpretato da Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid, The Substance racconta la storia di Elisabeth Sparkle (Moore), una ex celebrità che ha superato il suo momento di gloria e viene improvvisamente licenziata dal suo programma di fitness televisivo dal ripugnante capo dello studio, Harvey (Quaid). Si trova così attratta dall'opportunità offerta da una misteriosa nuova droga: la ‘sostanza’. Basta un'iniezione e rinasce – temporaneamente – come la splendida ventenne Sue (Qualley). L'unica regola? Il tempo deve essere diviso: esattamente una settimana in un corpo, poi una settimana nell'altro. Nessuna eccezione. Un equilibrio perfetto. Cosa potrebbe andare storto?

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Delirante, divertente e spietatamente satirico, il film di Coralie Fargeat, rovescia la cultura tossica della bellezza con una favola da "attento a cosa desideri" per tutte le età. Esplosivo, provocatorio e contorto, The Substance è il frutto del lavoro di una regista visionaria e straordinariamente emozionante.

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Il prezzo della celebrità

Nel disperato di mantenere inalterato il suo status di celebrità e non andare incontro a quel declino che è già cominciato, Elisabeth Sparkle (Demi Moore), un'attrice di Hollywood diventata istruttrice di fitness in TV, si sottopone a una procedura medica illegale che promette l'auto-realizzazione, ma culmina nella nascita di Sue (Margaret Qualley), un clone audace e sfrontato della sua versione più giovane, che perpetua la propria esistenza attraverso punture spinali settimanali.

Le due vengono avvertite di rispettare la loro nuova relazione simbiotica, o rischiano conseguenze corrosive. Ma, quando Sue inizia a riservarsi più tempo sotto i riflettori su istigazione di un viscido dirigente (Dennis Quaid) e per la sua crescente ambizione, Elizabeth si trova presto di fronte a una minaccia esistenziale, che dà vita a una feroce rivalità e a una battaglia senza esclusione di colpi per reclamare la propria autonomia.

A prima vista, il film The Substance potrebbe sembrare un semplice esercizio satirico contro gli standard di bellezza patriarcali. Ma, proprio come il suo sorprendente film di debutto Revenge ha ridefinito in modo unico il sottogenere horror, Coralie Fargeat trasforma ancora una volta quella che potrebbe essere una semplice allegoria femminile in una vicenda che tocca vette perverse e mitiche.

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Mescolando apparentemente elementi di Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Le folli notti del dottor Jerryll di Jerry Lewis e Showgirls di Paul Verhoeven, la regista mette a segno una parabola indimenticabilmente contorta e un horror corporeo oltraggioso su cui riflettere.

Il poster del film The Substance.
Il poster del film The Substance.

Il corpo delle donne

The Substance è un film che parla dei corpi delle donne”, ha spiegato la regista Coralie Fargeat. “Di come i corpi delle donne siano vivisezionati, oggetto di fantasie e critiche. Di quanto, come donne, siamo portate a credere che non abbiamo altra scelta che essere perfette, sexy, sorridenti, magre, giovani e belle per essere apprezzate nella società. E di quanto sia impossibile per le donne sfuggire a questo, non importa quanto siamo istruite, determinate e indipendenti… Perché per oltre 2000 anni, i corpi delle donne sono stati plasmati e controllati dai desideri di coloro che li osservavano: tutto intorno a noi, nelle pubblicità, nei film, nelle riviste e nelle vetrine, mostra versioni fantasiose di noi stesse,  della “donna ideale” che dovrebbe portarci amore, successo e felicità”.

“Se usciamo da queste scatole, per età, peso o misure, la società ci dice: ‘Sei finita: non vogliamo più vederti. Non ti vogliamo sui nostri schermi. Non ti vogliamo sulle copertine delle nostre riviste. Ti cancelleremo semplicemente dallo spazio pubblico. Non vali più il tempo e l'attenzione della società’. E sta diventando ancora peggio per le giovani generazioni con i social media”, ha proseguito la regista.

“Credo fermamente che questa sia la nostra prigione. Una prigione che la società ha costruito intorno a noi e che è diventata un enorme strumento di controllo e dominazione. Una prigione che pensiamo di volere per noi stesse. E questo film sta dicendo: è ora di far saltare tutto questo in aria. Come è possibile che questa merda continui ancora nel 2024?!”

La regista Coralie Fargeat.
La regista Coralie Fargeat.

“Non conosco una sola donna che non abbia un rapporto complicato con il proprio corpo, che non abbia avuto un disturbo del comportamente alimentare a un certo punto della sua vita, che non abbia odiato violentemente il proprio corpo e se stessa perché non appariva come la società le diceva di apparire”.

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“Quando stavo per compiere 40 anni, ho iniziato a sentirmi molto depressa perché pensavo, ok, questa è la fine. La fine della mia vita. Non sarò più in grado di piacere, non sarò più apprezzata, amata, notata, interessante... A soli 40 anni, ero portata a credere che la mia vita fosse finita: ho studiato scienze politiche, sono una femminista… eppure, questa merda aveva comunque trovato un modo per infiltrarsi nel mio cervello. Ero assolutamente convinta che, oltre una certa età, non avrei più avuto valore. Allo stesso modo in cui, quando ero più giovane, ero assolutamente convinta che se non fossi stata magra e con un corpo perfetto, non avrei avuto valore. Insensato, vero?”.

“Così ho deciso di scrivere questo film. Per affrontare tutto ciò. E per fare una dichiarazione politica al mondo: dovremmo essere stufe di questa merda. I film di genere sono politici. Per me, come regista, sono un ottimo modo per affrontare questioni politiche e personali attraverso l'intrattenimento, il divertimento e l'eccesso. Spingendomi fino in fondo nell'eccesso, voglio liberare il mio mostro interiore. O meglio, ciò che la società mi ha fatto pensare fosse un mostro: quella parte imperfetta/invecchiante/cangiante di me stessa che mi è stato insegnato a nascondere perché, come “donna”, non è così che dovresti apparire/comportarti/pensare”.

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“Si tratta di giocare con la distruzione dei corpi delle donne per liberarsi da quei vincoli che hanno costretto le donne per così tanto tempo. Ci è stato detto per così tanto tempo di controllare e trattenere. Facciamo esattamente il contrario. Qui i corpi vengono tiranneggiati, ridicolizzati, distrutti, nello stesso modo in cui credo fermamente che la società distrugga le donne con tutte le regole che ci vengono insegnate silenziosamente a seguire. Il mio film è sanguinosamente cruento. E sarà allo stesso tempo sanguinosamente divertente. Perché non conosco nessun'arma più forte della satira per mostrare al mondo l'assurdità delle sue stesse regole”.

The Substance: Le foto del film

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