Sky trasmette in prima visione assoluta il 23 marzo il film The Last Rifleman – Ritorno in Normandia. Diretto da Terry Loane e scritto da Kevin Fitzpatrick, il film Sky The Last Rifleman – Ritorno in Normandia è un racconto commovente basato su fatti realmente accaduti.
Interpretato da Pierce Brosnan nel ruolo di Artie Crawford, un veterano della Seconda Guerra Mondiale dell'Irlanda del Nord, il film segue la sua audace fuga da una casa di riposo. Con il cuore pieno di ricordi e il 75° anniversario dello sbarco in Normandia come sfondo, Artie intraprende un viaggio epico attraverso l'Irlanda e la Francia. La sua missione è quella di salutare il suo migliore amico caduto in battaglia e affrontare le ombre del suo passato che ancora lo perseguitano.
La storia è ispirata liberamente alla vita di Bernard Jordan, un vero veterano del D-Day, e tocca il cuore di temi come il coraggio, l'amicizia e la riconciliazione con i propri fantasmi. Il cast include anche gli attori Clémence Poésy, Jürgen Prochnow, John Amos e Desmond Eastwood, che insieme creano un mosaico di personaggi che riflettono l'umanità in tempi di guerra e pace.
Le riprese principali si sono svolte a Belfast dopo sei settimane nell'agosto del 2022.
Una riflessione sui conflitti
Il film Sky The Last Rifleman – Ritorno in Normandia è un tributo alla generazione del D-Day e una riflessione sull'impatto duraturo del conflitto su coloro che hanno prestato servizio in guerra. Con performance potenti e una regia solida, il film aggiunge un tassello significativo al genere dei drammi di guerra, offrendo uno squarcio sulle lotte personali che spesso vengono eclissate nelle narrazioni storiche più ampie.
A raccontarci meglio la storia del film Sky The Last Rifleman – Ritorno in Normandia sono le annotazioni che ci ha fatto giungere lo stesso Kevin Fitzpatrick, lo sceneggiatore. “Il film offre una narrazione che si avventura nel cuore e nella memoria di Artie Crawford, un anziano veterano della Seconda Guerra Mondiale, la cui vita in una casa di riposo in Irlanda del Nord prende una svolta inaspettata dopo la perdita della moglie”.
“Alla vigilia del 75° anniversario dello sbarco in Normandia, Artie si lancia in un'avventura furtiva, lasciandosi alle spalle la quiete forzata della casa di riposo per intraprendere un viaggio verso la Francia. Il suo obiettivo è duplice: rendere omaggio al suo miglior amico caduto in battaglia e affrontare i fantasmi del suo passato che da troppo tempo lo tormentano. Il viaggio si rivela essere tanto fisico quanto emotivo, segnato da incontri con persone uniche che, affascinate dalla determinazione di Artie, diventano complici della sua missione”.
Ricordi personali e collettivi
Attraverso il racconto del viaggio di Artie nel film Sky The Last Rifleman – Ritorno in Normandia, Fitzpatrick intreccia ricordi personali di visite in Normandia durante l'infanzia e l'adolescenza. Quelle esperienze, vissute prima con la famiglia e poi trasmesse ai propri figli, hanno lasciato in lui un'impronta indelebile, in particolare le visite ai cimiteri militari con le loro distese di lapidi bianche e immacolate, simboli tangibili del sacrificio umano in guerra. Ma sempre quei ricordi, carichi di rispetto e riflessione, hanno contribuito a intensificare l'interesse dell'autore per la storia della Seconda Guerra Mondiale, fornendo una cornice emotiva alla storia di Artie ed enfatizzando il legame profondo tra il passato individuale e collettivo.
“Il punto di svolta per me è arrivato con la lettura di una storia su un veterano britannico che, simile ad Artie, aveva osato sfidare le convenzioni per commemorare il D-Day in Francia”, ha aggiunto Fitzpatrick. L’episodio, insieme alla visione di un documentario che ritrae i veterani dell'Irlanda del Nord al D-Day, ha spinto l'autore a esplorare ulteriormente le motivazioni, spesso complesse e dolorose, che possono spingere un veterano a rivisitare i luoghi testimoni delle proprie battaglie. Il viaggio di Artie diventa così un veicolo per esaminare temi come la colpa, la redenzione e il perdono, elementi universali nell'esperienza umana, ancor più accentuati nel contesto della guerra.
Nella sua ottica, The Last Rifleman – Ritorno in Normandia non è solo un tributo alla generazione che ha vissuto il D-Day, ma anche una riflessione più ampia sull'umanità di fronte alla guerra. Attraverso la storia di Artie, l'autore invita a considerare il peso delle scelte fatte e delle opportunità perse, esplorando come la ricerca della redenzione e l'accettazione del passato possano illuminare il cammino verso la comprensione di sé. È un promemoria della capacità resiliente dello spirito umano di affrontare e superare i propri fantasmi, offrendo nel contempo un momento di riconciliazione con la propria storia personale.