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5 serie tv che parlano di accettazione e inclusione, senza filtri

Serie tv, Atypical
10-10-2021
Se sei in certa di una serie tv che faccia riflettere eccone cinque che parlano di accettazione e inclusione, che non puoi lasciarti scappare.

In una società multiculturale e diversificata, è fondamentale amplificare le voci e condividere, comprendere e accettare, le storie di tutti.
Per troppo tempo la televisione, così come il cinema, ha proposto prodotti culturali in cui la mancanza di rappresentanza era evidente e dannosa, perché, di fatto, falsava la reale multiformità della società.

Negli anni, la situazione è migliorata, per fortuna, sempre più serie tv pongono l’attenzione sulla diversificazione della società e sull’inclusione permettendo a tutti di ritrovarsi nelle storie narrate sul piccolo schermo.

Proprio per questo, abbiamo voluto selezionare cinque serie tv che parlano di accettazione e inclusione, senza filtri da vedere assolutamente.

Sense 8

Partiamo da lontano, da Sense 8. Rilasciata nel 2015, Sense 8 racconta la storia di otto sconosciuti che vivono in diverse parti del mondo e che condividono una connessione molto speciale.

Non aggiungiamo altro della storia per evitare di fare spoiler, ma la cosa più importante riguardo questa serie tv e il suo rapporto con l’accettazione e l’inclusione è che Sense 8 è riuscito a rappresentare la diversità in tantissime forme: i personaggi provengono da paesi diversi e hanno religioni e stili di vita diametralmente opposti. Inoltre, grazie al concetto d’inclusività e accettazione che è il vero focus della serie, Sense8 è considerata, anche a distanza di anni dal suo debutto, una delle migliori serie LGBTQ+.

Sfortunatamente, Netflix ha cancellato Sense 8 dopo solo due stagioni. Grazie a un episodio speciale finale, arrivato dopo un anno dalla fine della seconda stagione, i tantissimi fan della serie tv che chiedevano una conclusione accettabile a questa fantastica storia, sono stati accontentati: le storie dei vari personaggi hanno avuto una chiusura.

Atypical

L’autismo non è un argomento generalmente affrontato in tv, la sua normalizzazione invece è importante. Poche sono le serie che parlano apertamente di autismo e ancor meno le serie che hanno come protagonista una persona autistica.
Atypical, prodotta e distribuita da Netflix, è una di queste: Sam Gardner è un adolescente autistico ed è il protagonista dello show.

La serie ruota attorno alla vita di Sam, un adolescente che vuole iniziare a uscire dal guscio e avere come suoi coetanei, relazioni sessuali-romantiche. Questa serie TV offre anche uno sguardo interessante alla famiglia Gardner e al modo in cui ogni membro si approccia e affronta l'autismo di Sam.
Atypical è uno dei pochi che sta cercando di rappresentare la neurodiversità. Un concetto coniato dalla comunità autistica che fa riferimento alla diversità negli esseri umani in campo neurologico, ad esempio, per condizioni come l'autismo.

Special

Tra le serie tv che parlano di accettazione e inclusione, non può mancare Special, la nuova serie di Netflix che ha per protagonista Ryan, trentenne con disabilità (ha una paralisi cerebrale) e gay.
Stanco di vivere secondo le esigenze della madre, decide di trasferirsi e iniziare un nuovo lavoro. Ryan però, racconta una piccola bugia per potersi sentire finalmente libero dalla vergogna.

La serie è tratta dal libro: "I'm Special: and Other Lies We Tell Ourselves", di Ryan O'Connell, che è anche interprete e regista della serie. L'obiettivo di Special è proprio quello di mostrare, senza fronzoli e ipocrisie, com'è la vita di una persona appartenente a due minoranze. La trovi su Netflix.

Pose

Pose è già un cult del suo genere. È la prima serie tv creata e prodotta ad avere un cast con il numero maggiore d’interpreti transgender e già solo per questo è una serie rivoluzionaria che non può non essere vista. Inoltre lo scopo e l’agenda politica di questa serie è chiara e dichiarata, sin dalla prima scena: dare voce a tutta la comunità LGBTQ+; alle tante persone che, soprattutto negli anni in cui è ambientata la serie tv, sono state nascoste, ignorate e respinte per generazioni.

Creata da Ryan Murphy, Pose racconta il mondo delle ballroom nella New York degli anni ’80 e tutte le sfide e i tanti ostacoli che le persone transgender hanno dovuto affrontare, molto risalto viene dato all’epidemia di AIDS, che in quegli anni colpì soprattutto la comunità LGBTQ+.

Pose è una serie tv prodotta dal canale statunitense FX, ma in Italia la trovi disponibile su Netflix.

Mental

Ultima, ma non per importanza, a chiudere i nostri consigli sulle serie tv che parlano di accettazione e inclusione, c’è Mental. Una serie TV italiana prodotta da Rai Fiction e Stand by me, disponibile su RaiPlay che parla di malattia mentale in un modo crudo ma realistico.

Nico è una ragazza timida e molto introversa che soffre di attacchi di ansia accompagnati da allucinazioni.
Dopo un episodio più grave del solito, viene ricoverata in una clinica psichiatrica. Qui, inizia a interagire con altri coetanei affetti da varie patologie: Emma, Daniel e Michele.

Mental, scritta da Laura Grimaldi e da Pietro Seghetti si pone l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi più giovani, cui la serie è destinata, cercando di abbattere i pregiudizi che esistono riguardo il disturbo mentale tra gli adolescenti.

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