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Rumore bianco: Il film Netflix che apre il Festival di Venezia tratto da un romanzo di DeLillo

Noah Baumbach apre le danze del concorso veneziano con Rumore bianco, il film che ha tratto per Netflix da un romanzo di Don DeLillo. Con Adam Driver e Greta Gerwig.

Rumore bianco (White Noise) è il film Netflix, diretto da Noah Baumbach, che apre il Festival di Venezia 2022. In concorso per il Leone d’Oro, Rumore bianco racconta i tentativi di una famiglia americana moderna di affrontare i conflitti della vita quotidiana e allo stesso tempo comprendere i misteri universali dell'amore, della morte e della felicità in un mondo pieno di incertezza.

Basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, Rumore bianco è interpretato da Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Lars Eidinger, Andre Benjamin, Jodie Turner-Smith. “Ho letto il romanzo di Don DeLillo all’università̀, alla fine degli anni Ottanta e mi è sembrato come se fosse adesso, o meglio, l’adesso di allora”, ha commentato Baumbach.

“Il libro cattura perfettamente l’assurdità̀, l’orrore e la follia dell’America di quel periodo. L’ho riletto nei primi mesi del 2020 e mi è sembrato come se fosse adesso. Ma l’adesso di oggi. Poche settimane dopo, il mondo si è chiuso. Ho deciso di adattare il libro perché́ volevo fare un film che fosse folle come il mondo mi appariva. Non è solo il ritratto di un Paese, è anche la storia di una famiglia, del caos che cerca di nascondere, dei disastri da cui vengono travolti, del modo in cui fanno squadra e sopravvivono. Come scrive De Lillo, Traendola da un persistente senso di disastro su larga scala, continuavamo a inventare la speranza”.

Un libro fondamentale

Noah Baumbach, regista del film Netflix Rumore bianco, ha letto per la prima volta il romanzo di DeLillo un paio d’anni dopo la sua pubblicazione. È stata per lui un’esperienza che ha definitivo “formativa”. Il libro, nella sua visione, era un’opera di narrativa che mescolava i generi e presentava molto umorismo sulle preoccupazioni esistenziali della vita.

“Mio padre mi ha dato il libro quando ero al college”, ha ricordato il regista candidato all’Oscar. “Era un romanziere e amava i film. Rumore bianco era una specie di sintesi di tutto ciò che era il suo mondo. È morto nel 2019 e, quando nello stesso anno ho riletto il libro, ne sono rimasto molto colpito. Avevo in quel momento la stessa età che aveva mio padre quando è stato pubblicato il romanzo e piangevo la sua assenza”.

Rumore bianco affronta il tema della morte. “L’unico modo per vivere a pieno la propria vita è sapere che sta per finire. DeLillo ci presenta le strategie e le routine che mettiamo in atto per accettare l’inaccettabile e poi le smonta”, ha aggiunto Baumbach. Lo scrittore ha anche specificato in diverse occasioni che il suo libro riguarda il "vivere tempi pericolosi". E questa è anche la ragione per cui la storia raccontata risulta attuale 40 anni fa come oggi: del resto, i tempi pericolosi si manifestano ciclicamente, a ogni generazione. “Avevo come la sensazione che qualunque cosa accada, il libro si adatti perfettamente sembrando scritto apposta per quello”, ha proseguito il regista.

Il poster di Rumore bianco.
Il poster di Rumore bianco.

Una storia in tre atti

Reduce dal successo di Storia di un matrimonio, altro film Netflix, Noah Baumbach si è cimentato con Rumore bianco nel primo adattamento della sua carriera. Per la prima volta, non ha lavorato su una storia originale. “Brian De Palma, su cui ho realizzato un documentario, mi ha ripetuto tante volte che lavorare come regista di un adattamento ti permette di uscire dal tuo modo di pensare e ti dà il permesso di provare cose che altrimenti non proveresti mai”.

Rumore bianco, il romanzo di DeLillo da cui Baumbach ha tratto il film Netflix, è uno studio sui personaggi e sulla famiglia ma ha anche una forte connotazione satirica. “Volevo mantenerne i toni. E, poiché parla essenzialmente della cultura americana vista dai media (dalla tv al cinema stesso), vi ho intravisto un grande potenziale cinematografico”.

Cominciando a scriverne la sceneggiatura, Baumbach si è confrontato con la struttura in tre atti dell’opera di DeLillo (Onde e radiazioni, L’evento tossico aereo e Dylarama) ed è partito dal riadattare quella che riteneva più semplice, la seconda parte del romanzo. In questa si racconta la paura di una comunità e la sua conseguente evacuazione scaturite da un’enorme nuvola tossica che, figlia di un disastro chimico, si diffonde minacciosamente nell’aria. “Da lì, ho cercato di ricollegarmi alla prima e alla terza parte del romanzo, destreggiandomi con temi come il consumismo, le prescrizioni mediche, la religione, la guerra, la moralità, l’isteria di massa e la paura della morte”, ha spiegato.

Il romanzo presenta momenti straordinari ma anche ordinari, che si rivelano però sempre impegnativi per i personaggi. “Nella prima parte, sono tutti collegati al quotidiano: le lotte per portare i figli a scuola, fare la spesa, andare al lavoro, essere un buon partner, cercare di rimanere in salute, mentre dalla tv e dalla radio provengono dati e informazioni esterne. Nella seconda parte, i Gladney, la famiglia protagonista, si ritrovano ad affrontare un vero disastro tra l’incredulità generale: c’è molta differenza tra ciò che hanno visto in tv e quello che sta accadendo. E nella terza parte, infine, c’è l’irreparabile: la paura della morte prende il sopravvento e tutto si interseca”.

Greta Gerwig in Rumore bianco.
Greta Gerwig in Rumore bianco.

I personaggi principali

Al centro di Rumore bianco, il film Netflix presentato a Venezia, c’è la famiglia Gladney. A capo della stessa, vi sono Jack e Babette, impersonati da Adam Driver e Greta Gerwig. La loro è un’esistenza perfetta che scorre tra impegni di lavoro (Jack è preside del dipartimento di studi hitleriani di una piccola città del Nord America) e contingenze familiari fino a quando la paura della morte prende il sopravvento.

“All’improvviso di apre il baratro sotto di te e devi confrontarti con l’idea che tutto sta per finire”, ha commentato Gerwig. “Babette rappresenta la roccia della famiglia, il punto fermo. Ecco perché, quando lei si rivela spaventata dalla morte, Jack perde tutto quel senso di profonda sicurezza che provava. Se anche Babette perde la speranza, pensa il marito, che possibilità hanno gli altri di mantenerla?”.

Heinrich, Steffie e Denise, tre dei figli di Jack e Babette, sono impersonati da Sam Nivola, May Nivola e Raffey Cassidy. DeLillo ha una volta affermato che i tre rappresentano “qualcosa di magico”. Mentre gli adulti sono disorientati dai dati che ricevono e immagazzinano, i bambini sono in grado di assorbirli e analizzarli diversamente.

Nel cast del film Netflix Rumore bianco compaiono anche gli attori Don Cheadle (è Murray Suskind, il miglior amico di Jack), André Benjamin (è Elliot Lasherland) e Jodie Turner-Smith (è la neurochimica Winnie Richards). Sam Gold riveste i panni di Alfonse e George Drakoulias quelli di Cotsakis. Tutti quanti sono professori nel dipartimento di Jack e si riuniscono ogni giorno a pranzo dando vita a una specie di salotto per intellettuali.

L’attore tedesco Lars Eidinger dà, infine, vita al personaggio di Mr. Gray, il misterioso “spacciatore” che incombe nel terzo atto del film, disponibile in piattaforma dal 30 dicembre.

Rumore bianco: Le foto del film

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