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Rafael: La (straziante e vera) storia sull’immigrazione dietro al film di Tv2000

Tv2000 propone in prima visione tv il film Rafael, ispirato alla storia di due innamorati che ha commosso il mondo intero con i suoi risvolti sulla crudeltà dell’immigrazione.

Domenica 25 settembre Tv2000 trasmette in prima visione tv il film Rafael. Di produzione olandese, la pellicola è stata interamente girata in Italia, nel Gargano, con il sostegno di Apulia Film Commission. Alla sceneggiatura di Tijs van Marte, inoltre, ha collaborato il nostro Massimo Gaudioso.

Diretto da Ben Sombogaart, il film Rafael si ispira a una storia realmente accaduta e ripercorre una vicenda emozionante sui sogni, sulla determinazione e sull’amore che non conosce confini. Protagonisti ne sono gli attori Melody Klaver e Nabil Mallat nei panni di Kimmy e Nazir, una giovane coppia che vivrà le difficoltà dell’emigrazione sulla propria pelle.

La trama del film Rafael

Rafael, il film proposto da Tv2000, comincia in Tunisia. L'olandese Kimmy e il tunisino Nazir vivono insieme in Tunisia, sono sposati da poco e in attesa del loro primo figlio, Rafael. Tutto sembra andare per il meglio, ma la serenità svanisce quando attorno a loro vedono scoppiare i primi fuochi della Primavera Araba.

Kimmy e Nazir decidono di lasciare la Tunisia per la più sicura Olanda ma, mentre per la ragazza riesce a tornare ad Amsterdam, Nazir non ottiene il visto e non può partire. Dopo mesi d'inutili attese, il giovane tunisino decide di attraversare il Mediterraneo ed entrare in Europa clandestinamente per poter raggiungere la moglie e assistere alla nascita del figlio.

Inizia quindi per lui un calvario fatto di viaggi sui barconi e "centri di accoglienza" che lo metteranno di fronte all'indifferenza dell'Europa e all'assurdità della burocrazia...

Il poster del film Rafael.
Il poster del film Rafael.

Il ricordo della scrittrice Christine Otten

A romanzare la storia su cui è basato il film di Tv2000 Rafael ha contribuito uno straziante libro scritto da Christine Otten. “Ricordo perfettamente il momento in cui ho deciso di scrivere il libro su Winny e Nizar, Kimmy e Nazir nel film, i due giovani innamorati che cercavano di stare insieme nonostante fossero separati dalle leggi europee sull’immigrazione”, ha ricordato la scrittrice.

“Li ho conosciuti a distanza di un anno dal viaggio traumatico di Nizar dalla Tunisia all’Europa, un viaggio durante il quale era quasi morto in mare. Come in trance, Nizar mi ha raccontato la sua odissea rivivendo tutto quanto: le umiliazioni e gli abusi subiti nei campi profughi illegali, la terribile preoccupazione per la moglie e il nascituro, ma anche la scoperta di una forza che non credeva di avere”, ha continuato Otten.

“Mentre Nizar parlava, io pensavo a Winny che con il pancione e senza conoscere l’italiano è partita per Lampedusa per riprendersi il marito. Pensando alla sua gravidanza, mi è tornata alla mente la mia e l’esperienza che in prima persona ho vissuto. Da incinta, con mio marito ho dovuto far fronte ad alcuni sospetti fuorvianti mossi nei nostri confronti, in maniera quasi intimidatoria, dal Ministero di Giustizia. Come spesso accade a ogni scrittore di fronte a una storia forte, si cerca una connessione personale che ti permetta di entrare nella testa dei personaggi e io l’avevo trovata”.

Tuttavia, Otten non si è limitata solo a parlare con Winny e Nizar. Insieme a loro, si è recata in Tunisia e a Lampedusa. Con loro c'erano il produttore Jelle Nesna e lo sceneggiatore Tijs van Marle, intenzionati a trarre un film dalla vicenda. Nel romanzo che ne è venuto fuori, la scrittrice è entrata nella mente e nell’anima della coppia, approfondendone il background culturale, la storia personale e il rapporto con i genitori.

La scrittrice Christine Otten.
La scrittrice Christine Otten.

Dalla storia vera al film

Era il maggio del 2011 quando Winny, una giovane parrucchiera di Eindhoven, raccontava la sua storia per la prima volta alla CNN. Winny stava lottando con tutte le sue forze per la liberazione del marito tunisino, chiuso nel centro di accoglienza di Lampedusa. Dopo lo scoppio della Primavera araba, insieme avevano decido di lasciare la Tunisia per raggiungere i Paesi Bassi e avere lì il loro bambino. Ma le cose non erano andate come avevano previsto e pianificato.

Sebbene avessero tutti i documenti europei necessari, le autorità italiane ora si rifiutavano di lasciar andare Nizar. In breve, la loro vicenda è divenuta un caso in grado di attirare l’attenzione dei mass media di tutti il mondo. Solo poco prima del parto e della nascita del piccolo Rafael, che dà il titolo al film proposto da Tv2000, Nizar è riuscito a raggiungere il Paesi Bassi, arrivando alla fine di un viaggio lungo, pieno di stress e pericoloso.

“Abbiamo contattato allora Winny e Nizar affinché ci concedessero l’autorizzazione per trasformare la loro storia in un film”, ha ricordato il produttore Jelle Nesna. “Non hanno tralasciato nessun dettaglio ed erano convinto dell’importanza di divulgare il più possibile quanto successo a loro. Del resto, dalla loro vicenda si capisce chiaramente come la burocrazia europea abbia completamente perso di vista il senso delle proporzioni umane”.

A coinvolgere la scrittrice Christine Otten è stata la produzione del film. In maniera quasi anomala, sceneggiatura e romanzo sono nati nello stesso momento. Otten e Marle si sono impegnati insieme a seguire le tappe del viaggio di Winny e Nizar. “È stata un’esperienza impressionante ma stimolante”, ha dichiarato lo sceneggiatore Tijs van Marle. “Abbiamo anche incontrato un trafficante di esseri umani e visitato il “cimitero” delle barche di Lampedusa, un momento che ha particolarmente toccato Winny. Vedendo tutti quei relitti danneggiati, si era resa cosa dei rischi che Nizar aveva corso per ricongiungersi a lei prima del parto. Il viaggio infernale di Nizar e lo stress provato da Winny nel combattere le autorità hanno per sempre segnato le loro vite”.

Oggi Nizar e Winny, così come il figlio Rafael, stanno bene. I due, però, non sono più marito e moglie. Per motivi di privacy, vogliono lasciarsi alle spalle tutto quel periodo e non desiderano essere contattati dalla stampa. Il cambio di nome da Nizar e Winny a Nazir e Kimmy è stata una scelta degli sceneggiatori. La ragione è semplice: ai veri eventi hanno aggiunto diversi elementi di finzione.

Al film Rafael, una prima visione tv targata Tv2000, hanno partecipato anche numerose comparse, scelte tra coloro che avevano vissuto esperienze di immigrazione in prima persona. “Ci hanno raccontato le loro storie. E ci hanno permesso di capire meglio in quale inferno si sono mossi anche Winny e Nizar”, ha concluso Marle.

Rafael: Le foto del film

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