Arriverà a gennaio 2025 nei cinema italiani, distribuito da Disney, il film Nightbitch, presentato in questi giorni al Toronto Film Festival. Basandosi sull'omonimo romanzo bestseller del 2021 di Rachel Yoder, la regista Marielle Heller ha creato con Nightbitch un'esplorazione profondamente originale della maternità e dell'identità, destinata a diventare uno dei film più discussi dell'anno.
Amy Adams interpreta Madre, un'ex artista e curatrice che viveva in città, ma che ora sceglie di restare a casa (in periferia) con il suo figlioletto, mentre il marito viaggia spesso per lavoro. Ama profondamente suo figlio, ma questo non le impedisce di sentirsi isolata ed esausta. Com'è possibile che la sua vita sia diventata una routine insensata fatta di cambi di pannolini e di banane tagliate in piccoli pezzi?
Ancora sconvolta da un tentativo estremamente fallito di entrare in contatto con altre madri durante l'ora del Baby Book Time in biblioteca, e incapace di reprimere ulteriormente le sue emozioni, Madre inizia a vedere e sentire cose nella notte che la chiamano. Presto, qualcosa di primordiale e selvaggio si risveglia dentro di lei, permettendole di liberare — e ritrovare — il suo potere e la sua identità interiore.
Scoot McNairy interpreta il Marito di Madre, un uomo sensibile e comprensibile, alle prese con le proprie sfide legate alla genitorialità. Ma non c'è dubbio sul fatto che Nightbitch sia il film di Adams. È la sua interpretazione coraggiosa, spontanea e intensamente intelligente a rendere Nightbitch un'esperienza memorabile. Nel cast, anche Arleigh ed Emmett Snowden al loro debutto, Zoë Chao, Mary Holland, Archana Rajan e Jessica Harper.
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Libertà e potere incontrollato
Il film Nightbitch, interpretato da Amy Adams, esplora la vita di una donna, conosciuta semplicemente come "Madre", che si trova a lottare con la sua identità in seguito alla maternità. Madre è un'artista che ha messo da parte la sua carriera e la sua creatività per dedicarsi al ruolo di madre a tempo pieno, ma ben presto si rende conto di aver perso una parte fondamentale di sé stessa.
La sua frustrazione cresce mentre si sente sempre più alienata dal mondo e dalle altre madri, rappresentate da personaggi come Jen, Miriam e Liz, tre figure apparentemente perfette che sembrano incarnare l'immagine della madre suburbana ideale. All'inizio, Madre si sente profondamente distante da queste donne, vedendole come simboli di tutto ciò che non è riuscita a diventare e non desidera essere. Tuttavia, nel corso del film, questi personaggi diventano per lei delle alleate inaspettate, aiutandola a trovare un senso di appartenenza e supporto in un mondo che le appare spesso ostile.
Il vero punto di svolta per Madre avviene quando incontra Norma, una misteriosa bibliotecaria interpretata da Jessica Harper. Norma diventa una sorta di guida spirituale per la protagonista, indirizzandola verso un libro che parla del potere mistico delle donne. Questo libro funge da chiave per risvegliare in Madre una nuova consapevolezza della sua natura profonda e selvaggia, portandola a riconnettersi con il suo lato più primordiale e animale.
La metamorfosi è rappresentata in maniera tanto surreale quanto realistica, con Madre che inizia a trasformarsi fisicamente in un cane, simbolo di libertà e potere incontrollato. Attraverso questa trasformazione, che è tanto fisica quanto psicologica, Madre riscopre la propria forza, abbandonando i vincoli della società per abbracciare una versione più autentica e selvaggia di sé stessa.
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Maternità e identità
Il film Nightbitch affronta temi complessi legati alla maternità, all'identità femminile e alla lotta interiore che molte donne affrontano nel cercare di bilanciare i propri ruoli di madri e individui. La maternità è vista sia come una benedizione sia come una prigione, un ruolo che può soffocare l'individualità di una donna se non viene affrontato in maniera equilibrata. In Nightbitch, la maternità diventa una forza creatrice ma anche distruttiva, in grado di risvegliare sia il lato più dolce che quello più animalesco di una donna.
Il rapporto tra Madre e suo figlio è un altro elemento centrale della narrazione. Il figlio, interpretato da Arleigh e Emmett Snowden, rappresenta il legame viscerale e indissolubile che lega la protagonista al suo ruolo di madre, ma allo stesso tempo diventa il motivo per cui sente il bisogno di riscoprire sé stessa. Nonostante l'amore profondo che prova per il figlio, Madre capisce che per essere una madre migliore deve prima ritrovare la sua identità come individuo.
La sceneggiatura di Marielle Heller, che ha anche diretto il film, bilancia magistralmente momenti di intensità emotiva con toni più surreali e onirici, creando un mondo in cui la trasformazione di Madre è tanto emotiva quanto fisica. Heller ha costruito un ambiente realistico ma senza tempo, dove le sfide della maternità sono affrontate con sincerità e senza sentimentalismi. La performance di Amy Adams è intensa e commovente, capace di trasmettere sia la vulnerabilità che la forza di un personaggio in evoluzione.
Nightbitch affronta anche il tema della solitudine e del bisogno di connessione. All'inizio del film, Madre si sente alienata dalle altre madri e dalla società in generale, ma alla fine trova una sorta di tribù con queste donne che inizialmente aveva giudicato in maniera superficiale. Questo percorso riflette il messaggio centrale del film: l'importanza di trovare alleati nel viaggio della maternità e della vita, e di accettare che la forza può venire dal riconoscere e abbracciare le proprie vulnerabilità.
Infine, il film esplora il concetto del potere femminile in tutte le sue forme, dal lato più spirituale e mistico al potere più fisico e animale. La trasformazione di Madre in Nightbitch non è solo una metafora del suo risveglio personale, ma un invito a tutte le donne a riconoscere e abbracciare la propria natura autentica, anche quando questa sfida le norme sociali.
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