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Mother/Android: Di cosa parla il film Netflix ispirato a una storia vera

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Arriva il 7 gennaio su Netflix il film Mother/Android, una storia fantascientifica che parla di maternità. Ma perché è imperdibile? Cosa ha spinto il regista a scriverlo e dirigerlo? Quali vicende reali ha dietro?

Mother/Android è il film di fantascienza con Chloë Grace-Moretz che Netflix metterà a disposizione dal prossimo 7 gennaio. Si tratta di una produzione originale Hulu scritta e diretta da Mattson Tomlin, regista alla sua opera prima. Al di là dell’ambientazione sci-fi, Mother/Android colpisce per come racconta la maternità e l’attaccamento al figlio ancora in grembo di una giovane donna, minacciata in un futuro apocalittico non meglio precisato da un’invasione di androidi non proprio pacifici.

The Wom vi racconta nel dettaglio di cosa parla Mother/Android, soffermandosi su cosa ha spinto Tomlin a scriverlo.

Cosa racconta Mother/Android?

Mother/Android, il film fantascientifico che Netflix propone dal 7 gennaio, è prima di tutto una storia di sopravvivenza, un genere che negli ultimi tempi si è fatto sempre più apprezzare anche da chi ama vicende più realistiche. Basti pensare ad esempio al successo di titoli come A Quiet Place.

Gli eventi si svolgono in un futuro prossimo non meglio precisato in cui gli androidi, compagni artificiali dell’umanità, si sono rivoltati contro i loro stessi creatori.

Tutto comincia quando Georgia e Sam, due collegiali interpretato da Chloë Grace-Moretz e Algee Smith, scoprono di aspettare un figlio, una gravidanza che non avevano per nulla pianificato. La notizia è sgradita a entrambi, sebbene Sam proponga a Georgia di sposarsi e le manifesti il suo sostegno, qualunque sia la decisione che prenderà.

Ben presto, però, saranno altri i problemi che dovranno affrontare. Gli androidi, creati dalla robotica per aiutare le famiglie, scelgono di ribellarsi, con conseguenze immediate e sanguinose per tutti.

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Chloë Grace-Moretz e Algee Smith in Mother/Android.

Otto mesi dopo lo scoppio della rivolta degli androidi, Sam e Georgia vivono nei boschi. Cercano di eludere gli androidi, che hanno distrutto gran parte della società così come la conoscevano. Sperano di poter cominciare una nuova vita altrove. Si dice, del resto, che le famiglie dei paesi meno colpiti dalla ribellione accettino ancora in casa loro giovani emigrati. Per sfuggire all’estero, hanno dunque bisogno di attraversare una sorta di “Terra di nessuno” per raggiungere i porti di Boston.

Per un po’, Sam e Georgia trovano accoglienza in una base militare. Sono però costretti a lasciarla e non passa molto prima che i loro destini prendano strade diverse. Georgia finisce così sotto la custodia di Arthur, un ingegnere esperto di intelligenza artificiale, vivo perché “sa come pensano gli androidi”. Gli eventi da questo momento in poi prenderanno una piega tanto imprevedibile quanto drammatica.

il sacrificio di una madre

Per difendere la creatura che porta in grembo, Georgia è disposta a tutto. Ma cosa ha spinto Mattson Tomlin a scrivere Mother/Android, il film proposto da Netflix dal 7 gennaio? La risposta vi spiazzerà.

Noto per il lavoro non accreditato fatto per il prossimo The Batman con Robert Pattinson, Tomlin ha definito Mother/Android una lettera d’amore nei confronti dei propri genitori. Mischiando fantascienza e dramma personale, Tomlin ha dichiarato che Mother/Android non è altro che la versione fantasiosa, inquietante e straziante, della storia delle sue origini.

Tomlin è stato cresciuto da genitori adottivi nel Massachusetts, in una piccola cittadina circondata da natura selvaggia e sentieri. Nato durante la rivoluzione rumena, Tomlin è stato abbandonato dai genitori biologici subito dopo la nascita. Tutto ciò che gli è rimasto di loro sono poche informazioni scritte che sono arrivate con lui negli Stati Uniti. “So quali sono i sentimenti che i miei genitori hanno provato nel mandarmi via da un paese che era al collasso”, ha dichiarato. “Considero il gesto che hanno fatto come il più grande atto di altruismo che un genitore possa fare. Mother/Android è una lettera d’amore a quei miei genitori che non ho mai conosciuto”.

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Chloë Grace-Moretz in Mother/Android.

“Nessuno mi avrebbe permesso di fare un film su cosa si vivesse a Bucarest nel 1989”, ha continuato. “Sono ricorso allora al cinema di genere. Fantascienza e horror sono sempre stati due generi che permettono di raccontare la realtà in chiave allegorica. Nessun’altra scena potrebbe spiegare meglio il dilemma vissuto dai miei genitori di quella in cui Georgia, portando il suo bambino in riva al mare, dovrà prendere una decisione che cambierà il resto della sua vita. Non c’è spazio per tutti sulla barca diretta in Corea: o lei o il bambino. La lettera che gli scriverà mi ha permesso di condividere con tutti un pezzo della mia vicenda personale che nessun altro conosceva”.

E voi cosa avreste fatto al posto dei genitori di Tomlin o nei panni di Georgia? Esiste forse un atto d’amore più grande di quello di lasciare andare i propri figli per il bene del loro futuro?

Di seguito, il trailer originale di Mother/Android.

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