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Un film spiega come aiutare il marito ad accettare la propria omosessualità

Il caftano blu, il nuovo film di Maryam Touzani, è stato presentato al Festival di Cannes. Arriva ora nelle sale italiane e racconta una storia di incredibile amore, che trascende i limiti e le convenzioni imposti da una società conservatrice.

Tra i film presentati a Cannes 2022 nella sezione Un Certain Regard c’è Il caftano blu, nuova opera della regista marocchina Maryam Touzani. Interpretato da Lubna Azabal, Saleh Bakri e Ayoub Missioui, Le Bleu du Caftan arriva nelle sale italiane il prossimo 21 settembre distribuito da Movies Inspired.

Nei suoi 124 minuti, il film Il caftano blu racconta la storia di Halim, un uomo sposato da molto tempo con Mina. I due gestiscono insieme un tradizionale negozio di caftani nella medina di Salé, in Marocco e da sempre convivono con un segreto: l’omosessualità che Halim ha imparato a tacere. Tuttavia, la malattia che colpisce Mina e l’arrivo di un giovane apprendista sconvolgeranno l’equilibrio creato. Uniti nel loro amore, ciascuno aiuterà l’altro ad affrontare le proprie paure.

Il poster del film Il caftano blu.
Il poster del film Il caftano blu.

Cosa racconta il film

Il caftano blu, il film diretto da Maryam Touzani, comincia con Halim (Saleh Bakri) e Mina (Lubna Azabal), poco più che cinquantenni, alle prese con il loro negozio di caftani nella medina di Salé. Da oltre venticinque anni, Halim si occupa di cucito, attività per cui nutre una vera passione, mentre Mina pensa a prendersi cura dei clienti.

Dietro all’apparenza, però, Halim nasconde una pesante verità: vive nell’ombra la sua omosessualità. Mina, che è una donna estremamente sensibile, si è resa conto del suo orientamento nel corso degli anni. Tuttavia, ha finto di non vedere nulla e di condividere a sua esistenza con uomo che, del resto, l’amava e che lei amava.

L’arrivo di Youssef (Ayoub Missioui), un giovane apprendista in cerca di lavoro, cambia tutto. Halim si sente subito attratto dal giovane e cerca di soffocare i suoi sentimenti come meglio può, concentrandosi maggiormente sul suo lavoro.

Nel frattempo, Mina, alle prese con la recidiva di un cancro al seno, vede peggiorare le sue condizioni di salute. Comincia allora a confrontarsi con la sua imminente morte, con se stessa e con i suoi errori (anche quelli che credeva di aver commesso per amore). Si rende così conto che lascerà un uomo incapace di affrontare il mondo perché non riesce ad accettarsi e ad amarsi. Capisce così di essere in parte responsabile di ciò.

Con il progredire della sua malattia, Mina sfiderà le proprie apprensioni, sfiderà i limiti dell’amore, trascenderà le proprie paure e ridefinirà la fede religiosa che la caratterizza. Lo farà perché sente l’urgenza, prima di morire, di assicurarsi che Halim, l’uomo che ama, non abbia più paura e non si vergogni più di essere chi è veramente.

L’origine del film

“Durante le ricerche per il mio precedente film, Adam, ho avuto un incontro decisivo nella medina di Salé, con un gentiluomo che gestiva un salone di bellezza per donne”, ha dichiarato la regista Maryam Touzani a proposito della genesi di Il caftano blu.

“Questi ha ispirato il personaggio di Halim. Ho avuto come l’impressione che ci fossero molte cose non dette nella sua vita, come se cercasse di essere chi non era a causa dell’ambiente conservatore che lo circondava”, ha proseguito. “Mi sono ritrovata a immaginare la sua vita, non ho osato fargli domande personali o intime. Ho trascorso molto tempo con lui e mi ha segnato profondamente. Così, un giorno la storia di Halim ha cominciato a prendere forma nella mia mente e ho sentito l’esigenza di scriverla senza pensarci troppo su”.

Per il suo film, Le Bleu du Caftan, Touzani ha però scelto di trasformare il parrucchiere in un maalem, un esperto sarto di caftani. “Ho un vecchio caftano appartenuto a mia madre che mi ha sempre affascinato. L’ho sempre trovato prezioso perché appartiene a quelle cose che si tramandano di generazione in generazione e che raccontano una storia: quella della persona che per realizzarle ci ha impiegato giorni e messi, impregnandole della sua anima. Ho una certa ammirazione per i mestieri artigianali, che stanno lentamente scomparendo: portano avanti tradizioni che raccontano chi siamo e che fanno parte del nostro DNA. Mi fa male vedere come certe attività stiano morendo a causa di una società che va troppo veloce e che non le valorizza”.

La regista Maryam Touzani.
La regista Maryam Touzani.

Halim e Mina

Nel film Il caftano blu, Halim fa coppia con Mina. Tra i due c’è una certa tensione latente e Mina sembra dominare la loro relazione. All’apparenza, la coppia osa quasi sfidare le convenzioni. “In realtà, volevo mostrare una donna che cerca di proteggere il marito e, per tale ragione, sembra avere il controllo della relazione”, ha raccontato Maryam Touzani.

“Al fianco di Mina, Halim è fragile perché si sente interdetto e incapace di affrontare il mondo. Si immerge anima e corpo nel lavoro di sarto non solo per passione ma anche per proteggersi. Lavorando, lenisce le sue ferite, esiste. Realizza abiti che può mostrare alla luce del giorno, dove ha imparato a vivere in clandestinità. Mina, invece, è una forte. Ma è proprio la sua forza ad avere contribuito a rendere il marito ancora più vulnerabile. Con il tempo, è come se Mina fosse diventata una madre per Halim”.

Il triangolo con Youssef

L’arrivo di Youssef, nel film Il caftano blu, accende inevitabilmente il desiderio di Halim e la gelosia di Mina. Pian piano, però si trasforma in un terzo componente della famiglia, favorendo un’evoluzione anche una coppia e agevolando una nuova concezione di amore. “L’amore ma anche ciò che si è pronti a fare per amore è vivo in Mina, pronta a vedere il marito finalmente felice se solo si accettasse. Halim è consapevole di essere gay ma non è libero a causa della società che altrimenti lo emarginerebbe. Mina cercherà di liberarlo per amore e per spingerlo ad amarsi. E cosa c’è di più bello che essere accettati come siamo da chi amiamo?”, ha evidenziato la regista.

“Mina è una donna profondamente religiosa. Eppure, con Halim e Youssef è uno dei vertici di un triangolo amoroso”, ha continuato. “Youssef arriva nel loro negozio, è giovane, e si intuisce molto presto che Mina ne è gelosa. Youssef lo intuisce e sa stare al suo posto, non è invadente, guarda, ascolta e percepisce la fragilità della coppia. È solo grazie a Mina che viene integrato nella quotidianità della coppia. Mina capisce che il marito prova attrazione, lei stessa potrebbe essere attratta da Youssef. E l’imminenza della morte le fa affrontare con lucidità le sue paure, trascendendo da se stessa. Mina accompagna il marito nella sua rinascita e Halim l’accompagna verso la morte”.

Il caftano blu: Le foto del film

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