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Lasciarsi un giorno a Roma: Perché vedere il film di Edoardo Leo su Sky?

LASCIARSI UN GIORNO A ROMA
Per il capodanno del 2022 Sky ci regala un film imperdibile: Lasciarsi un giorno a Roma di e con Edoardo Leo, una commedia romantica sulla fine di un amore. Ma cosa racconta nello specifico? Quali sono i temi che affronta? Quale finale dobbiamo aspettarci? Dove è stato girato?

I motivi per cui Lasciarsi un giorno a Roma, nuovo film Sky disponibile dal 1° gennaio, è imperdibile ve li diciamo subito: è una storia d’amore che volge al termine. I due protagonisti, specchio di quello che sono diventati gli uomini e le donne del XXI secolo, siamo tutti noi.

  • Un film che parla di noi

Noi che fatichiamo a trovare le parole giuste per porre fine a un legame sentimentale. Noi uomini che siamo afflitti dalla sindrome di Peter Pan e che non accettiamo che il/la partner abbia una posizione migliore della nostra. Noi donne che siamo chiamate a scegliere costantemente tra famiglia e lavoro, mostrandoci fredde per coprire le nostre fragilità. Noi innamorati/e che non sappiamo mai capire quando la fine è un dovere per salvaguardare quello che è stato.

Ma di cosa racconta Lasciarsi un giorno a Roma, il film Sky diretto da Edoardo Leo? Quali sono i temi che affronta? Quale finale dobbiamo aspettarci? Dove è stato girato?

Prima, però, godetevi il trailer.

Cosa racconta lasciarsi un giorno a Roma?

Non ho visto mai nessuno andare incontro a un calcio in faccia, con la tua calma, la tua indifferenza, cantava Niccolò Fabi a un Sanremo di qualche anno. Lasciarsi un giorno a Roma era il titolo della canzone. Ed Edoardo Leo lo riprende per il suo quinto film da regista, una storia di separazione ambientata nella capitale romana disponibile su Sky dal 1° gennaio.

Protagonisti di Lasciarsi un giorno a Roma sono Tommaso e Zoe. Lui, scrittore di origine italiana, è alle prese con la pubblicazione di un suo romanzo senza happy end. Lei, donna in carriera nel settore dei videogames, è invece chiamata a confrontarsi con una promozione che la farà volare a Londra. Ma quello che più conta è che la loro unione, fatta di dieci anni di convivenza, è in crisi.

  • Tommaso e Zoe

Curatore di una rubrica di posta del cuore per una non meglio specificata testata, Tommaso risponde alle tante lettere che ogni giorno il suo collaboratore gli passa. Sono domande talvolta ovvie, altre volte piene di risentimento e spesso al limite della normalità. Un po’ come accade in tutte quelle rubriche in cui chi dispensa consigli ne avrebbe a sua volta bisogno, Tommaso non sa che la sua relazione è in crisi. Lo scopre casualmente quando un giorno a scrivergli è Zoe.

Sì, perché Zoe non ha tempo per occuparsi del lavoro di Tommaso. Non sa nemmeno per chi scrive o di cosa scrive. La carriera è sempre stata la sua priorità, l’affermazione in un settore, se vogliamo, dominato da una passione che i luoghi comuni vogliono più maschile che femminile.

  • La posta del cuore

Scrivendo alla posta del cuore, inconsapevolmente Zoe comincia a messaggiare con Garcia Marquez, l’alter ego di Tommaso, e improvvisamente apre a lui il suo cuore. Gli confida i suoi timori. Gli parla dei suoi dubbi. Gli confessa un suo tradimento. Gli racconta la scelta di lasciare il suo Tommaso.

Provando a sfruttare la situazione a suo vantaggio, Tommaso cerca di capire cosa non vada in lui e prova a cambiare atteggiamenti e comportamenti. Si sforza di essere un altro nel tentativo di riconquistare la Zoe di cui dieci anni prima si era innamorato.

  • L'happy end

Come nel finale del romanzo di Tommaso, nulla sarà scontato. L’happy end, a suo modo, ci sarà ma è solo una questione di prospettiva. Per essere felici, capita che si debba guardare il mondo con occhi diversi. Amare vuol dire anche lasciarsi andare e lasciare andare, qualunque sia la destinazione in cui si verrà dirottati.

lasciarsi un giorno a roma abbraccio
Edoardo Leo e Marta Nieto in Lasciarsi un giorno a Roma.

Che succede quando una storia finisce?

Edoardo Leo con Lasciarsi un giorno a Roma, film Sky disponibile dal 1° gennaio, sa come guardare il mondo che ha intorno. Ne sa trarre spunti e riflessioni. Come un abile chirurgo, in Lasciarsi un giorno a Roma si confronta con il tema della separazione e lo fa da lucido cinquantenne. Non si perde in ripicche o vendette, lascia che sia il destino a fare il suo corso non senza aver provato a cambiarlo.

  • La pura di ricominciare

Il bello di Lasciarsi un giorno a Roma è che un film in cui tutti e tutte possiamo riconoscerci. Ognuno di noi sa quanto difficile sia scrivere la parola fine in una relazione e quanti strascichi si porti appresso. Chi non ha mai provato a ricucire una storia d’amore per la paura di rimanere senza l’altro? Chi non ha tentato di vincere la paura di avere paura sperando in un’illusione?

Succede, per usare un verbo che Tommaso e Zoe usano come spiegazione ai rispettivi tradimenti, che un legame venga portato avanti fino allo sfinimento per il timore di non sapere ricominciare. Ricominciare, anche quando nessuno dei due ha imparato a pronunciare correttamente il nome dell’altro, è un verbo che incute timore e fa crollare ogni certezza.

  • Il crollo delle certezze

In Lasciarsi un giorno a Roma crollano le certezze di Tommaso, come crollerebbero quelle di un cinquantenne di oggi davanti a una donna che si mostra forte per nascondere la propria fragilità. Quante volte prima che finisca un amore ci siamo guardati dentro per capire dove abbiamo sbagliato? Forse mai, è più facile puntare il dito e passare in rassegna le colpe di quella che è stata l’altra metà.

  • Due adulti perpendicolari

È nella descrizione dei personaggi principali che Leo in Lasciarsi un giorno a Roma centra l’obiettivo. Siamo di fronte a due adulti che, a causa anche della loro diversa nazionalità, hanno una visione della vita non diametralmente opposta ma perpendicolare. Hanno un grande punto centrale in comune che poco prima del finale si rivelano e fanno ben sperare. In amore, però, non esistono regole, come cantava Marco Ferradini in Teorema.

  • Il salto nel vuoto

Niente drammi, però. “Lasciarsi un giorno a Roma è una commedia romantica sulla difficoltà di separarsi dopo tanti anni di relazione”, ha sottolineato Leo.  “Su quante cose accumuliamo negli anni e non diciamo al nostro partner. Su quello che faremmo se avessimo la possibilità di scoprire cosa il nostro partner pensa davvero di noi. Quali cose detesta di noi. Alcune di queste cose passano, alcune si accumulano. E diventano insostenibili". 

  • Perdere un universo

"Dopo dieci anni di rapporto lasciarsi significa non solo separarsi ma lasciare un mondo di amicizie, di rapporti, di consuetudini, di cose che ci fanno stare al sicuro", ha aggiunto il regista, sceneggiatore e attore. "Tutti noi non abbiamo un rapporto solo con la nostra donna/uomo ma con un universo che perderemo.  E improvvisamente si tenta questo salto nel vuoto”. 

Lasciarsi un giorno a roma
Marta Nieto in Lasciarsi un giorno a Roma.

Femmine contro maschi nel XXI secolo

Uno dei temi salienti di Lasciarsi un giorno a Roma, il film Sky disponibile dal 1° gennaio, consiste nell’analisi che Leo fa dell’uomo e della donna contemporanei.

  • La crisi del maschio moderno

La crisi del maschio moderno è lampante. Incapace di crescere e ancora ancorato alle sue felpe, Tommaso – impersonato dallo stesso Edoardo Leo - fa un lavoro meno importante di Zoe. La sua è una mansione ordinaria e i romanzi pubblicati non sono così di successo come sembrano. A vedere le sue presentazioni va una quarantina di persone, come gli fa notare non senza disprezzo Zoe, mentre nella sua mente sono due centinaia. Lo scrivere risposte legate a questioni di cuore dovrebbe accontentare le sue aspirazioni da deus ex machina.

Usa i messaggi anonimi con Zoe (grande vigliaccata, aggiunge chi scrive) per rimodulare il corso degli eventi, facendo di tutto affinché l’inganno, il mezzo fraudolento, non venga scoperto. Si intrufola così nella mente della compagna, ne carpisce confessioni e segreti. Con ingenuità, passione e impegno, cerca di non soccombere alla situazione, di ribaltarla e, perché no, aggiustarla. Come moderno Eros, scaglia le sue frecce contro Zoe senza fermarsi a guardarsi dentro, senza interrogarsi su cosa è realmente cambiato da quando dieci anni prima l’ha incontrata.

  • Donne di potere

Le posizioni di potere conquistate dalle donne ricoprono un altro ruolo particolarmente interessante in Lasciarsi un giorno a Roma. Zoe, interpretata dalla bella Marta Nieto (superba è la sua interpretazione in Madre: se non lo avete visto, recuperatelo) è forte, determinata ed è in carriera. L’attende una promozione a Londra e non ha alcuna intenzione di rinunciarci.

La sua aria da str**za, come la definiscono i sottoposti, la rende algida e le assegna il dominio persino dentro le pareti domestiche. Tommaso ha relegato a lei sin dal primo incontro tutte le decisioni importanti, a cominciare dalla scelta del vino durante una cena al ristorante, sentendosi come inferiore. Quanti dei vostri o nostri uomini accettano che l’altra o l’altro facciano un lavoro migliore del loro? Quante volte il differente gradino occupazionale che si occupa ha portato alla fine di una storia colpendo nell’orgoglio il maschio latino che, coscientemente o meno, non accettava di non essere lui il capobranco?

  • Dietro le apparenze

Non lo sappiamo ma immaginiamo che sia stata Zoe a credere maggiormente nella relazione. Non è difficile farlo: è lei che si è trasferita a Roma per amore e non lui a essere andato in Spagna. Dietro un’apparenza fatta di capelli raccolti e abiti ben abbinati, si nasconde però una donna che cerca di dissimulare la sua anima fragile. Ha preso in mano la sua vita dopo che una nuvola (per capire la metafora dovete vedere assolutamente il film) l’ha lasciata sola e in perenne attesa della pioggia.

E la pioggia una sera arriverà su un ponte di Roma, dove tutto sarà per lei finalmente chiaro. Zoe è come uno degli avatar che ama inventare: si è costruita un’immagine alternativa dietro cui celarsi per mascherare la propria sofferenza. Quante volte vi siete trincerate dietro la vostra calda freddezza per evitare di essere fraintese, di non essere capite o apprezzate? Quante volte vi sono mancate le parole giuste per porre fine a una relazione giunta al capolinea solo per non ferirlo?

  • La sindaca e il professore

Tale scenario à la “maschi contro femmine” è ravvisabile anche in una seconda coppia che anima Lasciarsi un giorno a Roma. Si tratta di Elena e Umberto, lei sindaco di Roma e lui professore oramai relegato al ruolo di marito della first lady. È stupendo assistere alle discussioni tra Claudia Gerini e Stefano Fresi, coppia che diversamente da Tommaso e Zoe riesce ad appianare le divergenze e ritrovarsi, come quando lei era una studentessa con la passione per la politica e lui uno studente da figura di m**da.

  • Nessun riferimento a Virginia Raggi

Fortunatamente, nessun riferimento va all’ex sindaca Virginia Raggi, lasciando la politica fuori dal racconto per descrivere solo come gli impegni dal gestire una città finiscano per intralciare la gestione del nucleo famigliare. Non si sopporta che una donna non abbia tempo per fare la moglie e la madre, come tradizione vorrebbe. Ancora una volta, il cambiamento fa paura: come vorrebbe la più classica convinzione conservatrice. Dopotutto, come può una donna che non è in grado di gestire il proprio matrimonio gestire una città?

Lasciarsi un giorno a Roma
Claudia Gerini e Stefano Fresi in Lasciarsi un giorno a Roma.

amor roma

Lasciarsi un giorno a Roma, il film Sky disponibile dal 1° gennaio, è anche un grande atto d’amore nei confronti della capitale. Roma, il cui nome letto al contrario restituisce la parola Amor, è da sempre considerata la città dell’amore. Quante storie sono nate sotto l’ombra del Colosseo? Quante monete abbiamo gettato nella Fontana di Trevi sperando di ritornarvi con chi abbiamo accanto? Quante passeggiate ci siamo concessi sul lungo Tevere mano nella mano con chi amiamo a sognare un futuro insieme?

  • Una Roma inedita

E amore è quello che Leo ci restituisce per la sua città. Ha girato in una Roma quasi deserta a causa della pandemia da CoVid ma ci regala l’immagine di un luogo talmente eterno da sembrare da favola. Chi si aspetta le solite inquadrature e i soliti scenari che cercano di emulare La Grande Bellezza, rimarrà sorpreso. La Roma di Leo è nuova, diversa e soprattutto protagonista della storia d’amore. Ne segna i passaggi e ne sottolinea gioie, risate, dolori e lacrime.

Basta un giro in battello per spalancare gli occhi davanti a una meraviglia spesso sottovalutata o bistrattata. La capitale avrà i suoi problemi ma quale grande metropoli non ce li ha?

TEVERE LASCIARSI UN GIORNO A ROMA
Edoardo Leo e Marta Nieto in Lasciarsi un giorno a Roma.
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