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5 illustratrici che parlano alle donne in modo straordinario

illustratrice disegna
5 illustratrici che parlano alle donne in modo straordinario, con lavori che stanno cambiando il mondo.

Sono talentuose, guardano avanti e parlano alle donne: sono le illustratrici più apprezzate del momento che fra disegni, colori e tecniche audaci, raccontano il mondo al femminile e non solo.

Ludovica Basso, in arte Clorophilla

Ludovica Basso, in arte Clorophilla è fra le illustratici più promettenti del momento. Originaria della Liguria, ma cittadina del mondo, oltre a lavorare come illustratrice gestisce un B&B a Borgio Verezzi arredato con le sue creazioni. Ha iniziato quanto era all’Università e vendeva nei mercatini jeans e maglie dipinte a meno, da lì sono arrivate le prime richieste da parte di clienti e infine le commissioni di brand prestigiosi. Eclettica e sognatrice, Ludovica realizza delle splendide animazioni in cui i disegni prendono improvvisamente vita e arricchisce on disegni e colori le fotografi. Splendidi anche i suoi sketchbook di viaggio.  “Ho creato mio il nome Clorophilla tantissimo tempo fa, un po’ per caso un po’ per gioco – ha confessato -. Già alle medie disegnavo qua e là, riproducevo stencil in giro e mi firmavo ‘Sibilla’, poi con il tempo si è trasformato in ‘ Clorofilla’, mi piaceva come suonava e l’ho fatta mia, storpiandola un po’, facendola diventare Clorophilla con la ph che in realtà non significa niente, o forse tutto per me”.

Maria Corte

Erotismo, ironia e femminilità sono le protagoniste dei lavori di Maria Corte. Illustratrice di talento, rappresenta donne fuori dagli schemi estetici, disegnando figure indipendenti e massicce. “In molte occasioni, le donne che rappresento appaiono orgogliose della loro nudità e anche se posano come la Maja desnuda – ha raccontato -, non hanno mai un atteggiamento passivo mentre guardano lo spettatore”. Maria sottolinea anche incredibili paradossi, come quello secondo cui l’85% delle opere esposte presso il Metropolitan di New York ritrae dei corpi nudi femminili, ma solo il 5% degli artisti esposti sono donne.  “Le donne che disegno, le mie donne – ha spiegato -, non sanno che significa femminismo o emancipazione, perché sono nate in un mondo in cui non ci sono mai stati motivi per coniare certi termini. Anche l’erotismo è un tema molto ricorrente delle mie illustrazioni, per varie ragioni. Una è che mi vengono commissionati molti lavori sulla sessualità, l’erotismo, il porno, la fertilità, l’infertilità, il femminismo… L’altra invece è il mio genuino interesse per il tema: un mondo in cui Instagram censura e nasconde i capezzoli ha bisogno di una cultura generale e visuale, tanto erotica quanto sessuale”.

Laura Callaghan

Laura Callaghan è un'illustratrice irlandese e la sua specialità sono articolate vignette dal sapore pop. Nelle sue illustrazioni mostra manie, insicurezze e passioni delle ragazze di oggi, fra moda, scelte difficili e ostacoli da superare. La sua tecnica è tanto complessa quanto bella: un mix di china, acquarello e penne di precisione. Nulla viene lasciato al caso nei suoi complessi lavori ed è facile trovare un dettaglio o un elemento in cui ogni donna possa riconoscersi. Le sue sono anti-eroine che si sentono spesso inadeguate, che lottano contro i modelli di perfezione che vengono imposti dalla nostra società e sono alla continua ricerca della loro identità. Mescola religione e trasgressione, sentimentalismo e tecnologia, meditazione e superficialità, in un mix esplosivo. Di base a Londra, ha lavorato per MTV, The Guardian e Tate.

Olimpia Zagnoli

Originaria di Reggio Emilia, ma di casa a Milano, Olimpia Zagnoli ha alle spalle collaborazioni con Il Sole 24 Ore e il New York Times. Crea immagini che comunicano in modo semplice e immediato, puntando su primissimo piano o il mezzobusto. Curiosa e talentuosa, nelle sue creazioni dà spazio non solo al colore, ma soprattutto alle donne. “Trovo il corpo della donna interessante, con le sue curve, le sue morbidezze e i capelli che seguono la fantasia”, ha confidato. Fra i suoi lavori più famosi c’è un poster realizzato per la metro di New York e una copertina – strepitosa – in occasione del Pride.  

Enrica Mannari

Classe 1980, Enrica Mannari è nata a Livorno. Si definisce “racconta storie”, ma anche illustratrice e content creator. Dopo anni passati a vivere in città ha cambiato vita, trasferendosi al mare. Il suo stile è onirico e luminoso, con linee morbide che accompagnano la lettura. Al centro del suo lavoro c’è il mare, che ama tantissimi, ma soprattutto donne che hanno cambiato il mondo. “Da piccola dicevo che volevo fare la ‘pittatrice’ – ha spiegato -, perché non riuscivo a dire ‘pittrice’. Ho sempre disegnato, non mi ricordo di essere stata particolarmente indisciplinata a scuola, anche perché mia mamma faceva l’insegnante alle elementari, era molto attenta alle mie necessità. Mi ricordo che metteva sulla tavola di cucina dei fogli bianchi che per me erano giganteschi. Probabilmente erano dei semplici A3, ma per me erano enormi, altrimenti avrei disegnato sul muro, credo”.

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