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I Tre Moschettieri: D’Artagnan torna in un nuovo film con tre grandi personaggi femminili

02-03-2023
Il film I Tre Moschettieri – D’Artagnan riporta sul grande schermo il romanzo di Dumas ma lo declina in chiave moderna tratteggiandone temi d’importanza universale e offrendo il ritratto di tre donne libere, moderne e mai sottomesse al giogo degli uomini.

I Tre Moschettieri – D’Artagnan è il film che riporta al cinema il capolavoro di Alexandre Dumas. Il nuovo colossale adattamento cinematografico con Eva Green, Vincent Cassel e Louis Garrel arriverà in sala grazie a Notorious Pictures il prossimo 6 aprile, in attesa che poi sia completato anche il seguito, I Tre Moschettieri – Milady, girato in un’unica soluzione dal regista Martin Bourboulon.

La trama del film

La storia del film I Tre Moschettieri – D’Artagnan è quella che tutti conosciamo e che non ha bisogno di molte spiegazioni. D’Artagnan (François Civil), giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento nella Francia di Luigi XIII (Louis Garrel). Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia.

Alleandosi con Athos (Vincent Cassel), Porthos (Pio Marmai) e Aramis (Romain Duris), tre Moschettieri del Re, D’Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richielieu (Eric Ruf). Ma, innamorandosi di Costance (Lyna Khoudri), la confidente della Regina (Vicky Krieps), si metterà in serio pericolo guadagnandosi l’inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady (Eva Green).

Il poster del film I Tre Moschettieri - D'Artagnan.

Una storia moderna

I Tre Moschettieri – D’Artagnan è quello che un tempo si sarebbe definito un film d cappa e spada. Ma perché realizzarne uno oggi e cosa ha da raccontare ai giovani della Generazione Z? Sono queste alcune delle domande a cui il regista Martin Bourbolon ha cercato di rispondere. Abbiamo raccolto le sue parole.

“I grandi film di avventura tracciano storie personali sullo sfondo della Storia con la “s” maiuscola. Tutti ricordiamo la cornice in cui si svolge la vicenda dei Tre Moschettieri, il senso dell’onore e di fratellanza che racconta e l’ampia dimensione delle battaglie. Quando ripenso a cosa rappresentava per me il romanzo da bambino mi viene in mente la sua vastità”, ha spiegato il regista.

“La definizione di film di cappa e spada ci fa pensare a un genere che tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta ci ha fatto sognare con le sue storie. Non è un genere che si rinnova di frequente e quindi poggiava sulle mie spalle un certa responsabilità. Tuttavia, alcuni dei temi dei Tre Moschettieri, come il cameratismo o il tradimento, sono totalmente senza tempo”.

“Il lavoro di Dumas ha anche tre personaggi femminili molto importanti e di peso. Il destino della Francia è legato a quello della Regina, che vive un dilemma sentimentale terribile. Milady de Winter, sul cui background si è lavorato molto in fase di scrittura, è una spia straordinaria, indipendente e sfuggente. E Constance è l’amata di D’Artagnan. I tre ritratti creati da Dumas sono tra i più belli della letteratura”, ha concluso il regista.

L'attore Romain Duris e il regista Martin Bourbolon sul set del film I Tre Moschettieri - D'Artagnan.

I personaggi principali

Il cast del film I Tre Moschettieri – D’Artagnan è uno dei più popolati della recente storia del cinema. Sono tanti i personaggi in scena e altrettanti i cambiamenti del punto di vista. Abbiamo cercato di presentarveli attraverso le parole degli stessi attori.

  • D’Artagnan (François Civil)

“Dumas ha messo un po’ di se stesso in tutti i suoi personaggi: il suo lato bon vivant è in Porthos, l’ardore in D’Artagnan e la seduzione in Aramis. La loro complementarità deriva dal fatto di essere frutto dello stesso autore”, ha spiegato François Civil. “D’Artagnan si distingue innanzitutto per la sua giovane età. È un guascone di nobili origini ma squattrinato: la sua unica ricchezza sono il suo nome e il suo temperamento”.

“Trovo che di D’Artagnan siano bellissime la lealtà, l’onestà, l’insolenza, la temerarietà, la passione e l’ingenuità. A Parigi, per lui, è tutto nuovo: la città, il corpo dei Moschettieri su cui fantasticava, l’amore che all’improvviso lo colpisce, i misteri e gli ingranaggi del potere… D’Artagnan è l’eroe di un racconto iniziatico di rara intensità: in meno di 24 ore, va vicino alla morte, viaggia, provoca, si innamora, quasi muore una seconda volta, uccide un uomo, incontra un re e si fa degli amici che manterrà per sempre. Ma, soprattutto, cresce: diventare adulti significa anche mettere in discussione i propri modelli e affermare se stessi”.

  • Athos (Vincent Cassel)

“Athos è un uomo tormentato che porta sulle spalle il peso del suo passato”, ha evidenziato Vincent Cassel. “È tormentato dal rimorso, dalla vergogna e dal senso di colpa: è un vettore di molte emozioni. Athos dice che vorrebbe poter sorridere come D’Artagnan ma non può più essere felice. Credi avere anche il controllo di ciò che gli accade: per me è come un vecchio lupo la cui esperienza è un punto di riferimento per i compagni d’avventura”.

  • Aramis (Romain Duris)

“Aramis è molte cose contemporaneamente. Grande seduttore, è anche un uomo di fede che passa costantemente da una dimensione all’altra, diventando quasi comico”, ha annotato Romain Duris. “Lo abbiamo dunque immaginato come un dandy che si preoccupa per il suo aspetto, amante dei gioielli: per lui, ogni croce è una conquista!”.

“Lo abbiamo reso amichevole e sincero e ce lo siamo immaginati innamorato. Non è il seduttore di una notte e via ma un innamorato sincero, combattuto tra Dio e le donne. Ogni volta che è in missione, lo immaginavo uscire da una storia d’amore”.

  • Porthos (Pio Marmai)

“Porthos è un epicureo puro e duro”, ha commentato Pio Marmai. “Ha un appetito insaziabile ma senza che questo gli faccia abbandonare i compagni: è sempre al servizio degli altri. Amo molto la sua tenerezza ma anche la modestia, aspetti che si riveleranno maggiormente mentre la storia procede”.

  • Milady (Eva Green)

“Nell’immaginario collettivo, Milady è cattiva, misteriosa, intrepida, diabolica e pronta a tutto pur di soddisfare i suoi obiettivi”, ha spiegato Eva Green. “Nel secondo film capiremo perché è diventata una donna senza scrupoli. Scopriremo il suo tallone d’Achille e, quindi, una nuova Milady, che trovo più umana. È il viaggio interiore che intravediamo in questo nuovo adattamento che mi ha fatto dire di sì al progetto”.

“Milady è anche una guerriera. È virile e brandisce le armi al pari degli uomini. È un’eroina moderna, libera e indipendente che prende in mano le redini del suo destino. Mi piace il suo lato marginale e il fatto che si prenda gioco delle convenzioni sociali. E, come gli altri due personaggi femminili della storia, nel film è meno sottomessa rispetto al romanzo”.

  • Luigi XIII (Louis Garrel)

“Ho letto la biografia di Luigi XIII scritta da Jean-Christian Petitfils, che è molto in empatia con il sovrano e che smonta la versione di Dumas secondo cui aveva un carattere docile ed era influenzato dal cardinale Richelieu”, ha subito precisato Louis Garrel. “Ne ho tratto spunti per costruire la mia interpretazione”.

“Luigi XIII era figlio di Enrico IV, che fu assassinato e che ebbe altri eredi illegittimi. Alla morte del padre, la madre Maria de’ Medici fu nominata reggente di Francia e Luigi XIII mandato lontano per essere istruito con i suoi fratelli, compreso Gaston, il preferito di mamma. A quindici anni, il futuro re di Francia organizzò un colpo di stato contro il Primo Ministro della madre, finendo con il mandare in esilio Maria e Gaston. Gli eventi che si susseguirono portarono Luigi XIII a perdonare i due e a riaprire loro le porte del palazzo reale. La sua vicenda personale ricorda molto una tragedia di Shakespeare!”, ha proseguito l’attore.

“Ho dunque immaginato che ammirasse suo padre e che nutrisse dei complessi di inferiorità nei suoi riguardi. Desiderava di certo essere un buon re ma non è facile quando prendi il potere a quindici anni e non hai nessuno che ti sostenga. Nel film I Tre Moschettieri – D’Artagnan, spetterà a lui decidere se dichiarare guerra all’Inghilterra o meno e capire se sua moglie lo tradisce o gli è fedele. Mi ha affascinato questa doppia connotazione politica e intima”.

  • Anna d’Austria (Vicky Krieps)

“Prima di accettare un ruolo, ho bisogno di capire che sfumature dare al personaggio. Ho visto Anna d’Austria e Luigi XIII come due adolescenti che passano da una festa all’altra e fluttuano al di sopra della realtà. Con Louis Garrel, ci siamo divertiti a pensare che il re e la regina di Francia fossero più moderni di noi e che avessero una visione dell’amore libera e universale”, ha sottolineato Vicky Kripes.

“Ho pensato ad Anna d’Austria come a una donna moderna, convinta che si possano amare più persone allo stesso tempo: ama sia suo marito sia il Duca di Buckingham ed è in grado di osservare cosa accade intorno a lei con una certa distanza”.

  • Constance (Lyna Khoudri)

“Constance è frizzante: mi piace il suo aplomb. Anche se sottoposta alla regina Anna, sa quanto importante sia il ruolo che ricopre: è indispensabile alla donna e non è imbrigliata dalle convenzioni sociali. Ha molta audacia e uno spirito del tutto indipendente. Le sue massime aspirazioni sono la giustizia, l’uguaglianza e l’amore!”, ha spiegato Lyna Khoudri.

“La mia Constance è sensibile, birichina e giocosa. Tra lei e D’Artagnan c’è un gioco di seduzione che passa attraverso la dolcezza, la benevolenza e la continua sfida!”.

  • Richelieu (Eric Ruf)

“Richelieu è noto per essere un’eminenza grigia, le cui armi sono l’intelligenza, la doppiezza, la critica, la sintesi e l’inganno. Nell’immaginario collettivo, ha la capacità di impressionare solo con la sua parola. Il mio Richelieu invece ha una prestanza fisica impressionante”, ha spiegato Eric Ruf.

“Come spesso accadeva all’epoca, si è ritrovato a dover consigliare un re troppo piccolo per gestire il suo potere e a far buon viso a cattivo gioco. Tuttavia, ha sempre avuto una strategia per raggiungere l’obiettivo di potere che si è posto. Con il suo atteggiamento freddo, osserva, pondera e valuta ogni cosa, ma nutre anche gelosie ed enormi frustrazioni. Non lavora per nessuno e questo lo rende inquietante. Inoltre, per Luigi XIII potrebbe anche rappresentare una figura paterna… ma i padri vanno uccisi”.

I Tre Moschettieri - D'Artagnan: Le foto del film

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