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I Miserabili: Su Rai 5 un film che smuove le coscienze

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Rubando il titolo al romanzo di Victor Hugo, I Miserabili di Ladj Ly è un film di straordinaria potenza che offre uno spaccato reale e toccante delle difficoltà vissute nei sobborghi francesi. Rifiutando la visione stereotipata della periferia come un luogo esclusivamente dominato dalla violenza e dalla droga, il film dipinge un quadro complesso e profondamente umano di una comunità che lotta per sopravvivere.

Rai 5 trasmette la sera del 1° ottobre il film I Miserabili del regista Ladj Ly, una potente riflessione sulle dinamiche sociali dei sobborghi parigini. Basato su eventi reali e sull'esperienza personale del regista, il film di Rai 5 I Miserabili si muove tra dramma e denuncia sociale, prendendo spunto dal famoso romanzo di Victor Hugo, ma trasponendone i temi nella Francia contemporanea. Esplora così tematiche profonde come la povertà, l'ingiustizia e la complessità dei rapporti umani, senza mai cadere in una visione manichea della realtà.

La storia si svolge principalmente nel quartiere di Montfermeil, alla periferia di Parigi, un luogo multiculturale segnato dalla tensione sociale. La storia segue tre poliziotti: Stéphane, appena trasferito nel dipartimento; Chris, un agente veterano, violento e razzista; e Gwada, un poliziotto di origine africana, che lotta con la propria identità. La trama prende il via quando i poliziotti si trovano a dover affrontare una situazione esplosiva: un drone ha filmato un loro abuso di potere su un giovane del quartiere.

L’evento scatena una serie di conflitti tra i vari gruppi del quartiere, tra cui i giovani del luogo e i poliziotti stessi. La tensione cresce fino a un climax drammatico, che culmina in una rivolta. Il film termina in modo aperto, lasciando lo spettatore con una sensazione di irrisolutezza, riflettendo l’impossibilità di una facile soluzione ai problemi strutturali che affliggono la periferia.

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I Personaggi principali

Nel film di Rai 5 I Miserabili, i personaggi principali sono rappresentati da tre poliziotti e dai membri della comunità locale, ognuno con un ruolo ben definito e complesso. Stéphane (Damien Bonnard) è il nuovo arrivato nella squadra di polizia. Il suo ruolo di osservatore lo rende esterno alle dinamiche del quartiere e ai conflitti, fungendo da punto di vista imparziale, un alter ego dello spettatore. La sua inesperienza lo porta a navigare in un ambiente ostile e complesso, in cui le regole non scritte del quartiere lo confondono e lo disorientano.

Chris (Alexis Manenti), il capo della squadra, è l'incarnazione del poliziotto cinico e violento. Razzista e autoritario, il suo personaggio sembra privo di scrupoli, abusando frequentemente del suo potere. Tuttavia, anche Chris è vittima del sistema: la sua brutalità è il frutto di un lavoro logorante e di una vita intrappolata in un ambiente fatto di miseria e violenza. La sua complessità emerge proprio da questo dualismo, facendo di lui un personaggio tanto detestabile quanto umano.

Gwada (Djebril Zonga) è il terzo poliziotto, di origine africana. Cresciuto nello stesso tipo di quartieri dove ora lavora, Gwada vive un conflitto interiore tra la sua identità personale e il suo ruolo come agente di polizia. Questo lo rende un personaggio particolarmente interessante, poiché è costantemente sospeso tra il rispetto per la divisa e la sua comprensione per i problemi della comunità.

Un altro personaggio di rilievo è Le Maire (Steve Tientcheu), il "sindaco" non ufficiale del quartiere. È una figura ambigua, carismatica, che controlla i rapporti tra le varie fazioni e cerca di mantenere la pace. Anche lui è coinvolto in piccoli traffici e compromessi quotidiani, mostrando quanto la sua vita e il suo potere siano legati a un delicato equilibrio tra il crimine e l'ordine.

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Il poster italiano del film di Rai 5 I Miserabili.
Il poster italiano del film di Rai 5 I Miserabili.

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Povertà ed emarginazione sociale

Il film di Rai 5 I Miserabili (uscito nei nostri cinema grazie a Lucky Red) affronta numerose tematiche sociali e politiche, tra cui spiccano la povertà e l’emarginazione sociale. Il titolo stesso, che richiama il celebre romanzo di Victor Hugo, allude a una condizione di vita dove la miseria non è solo materiale, ma anche morale e culturale. Gli abitanti del quartiere sono intrappolati in una realtà di disoccupazione, povertà e segregazione, che li costringe a vivere in condizioni di costante sopravvivenza. Questo tema si riflette non solo nei personaggi della comunità, ma anche nei poliziotti stessi, che, pur essendo rappresentanti della legge, condividono le difficoltà economiche e sociali di chi vivono a contatto con loro.

Un altro tema centrale del film è la complessità morale dei personaggi. Ladj Ly evita accuratamente di dipingere una visione manichea dei rapporti tra polizia e cittadini. Non ci sono "buoni" o "cattivi" assoluti, ma persone che agiscono all'interno di un sistema corrotto e disfunzionale. I poliziotti sono capaci di atti di brutalità, ma allo stesso tempo sono uomini che lottano con le loro difficoltà personali. Allo stesso modo, i giovani del quartiere, sebbene mostrino ribellione e aggressività, sono vittime di ingiustizie e soprusi quotidiani.

Il film esplora inoltre la tensione costante tra polizia e comunità. I continui controlli di polizia, spesso intrusivi e violenti, alimentano un ciclo di sfiducia e risentimento che rende difficile qualsiasi forma di coesistenza pacifica. Il regista, che ha personalmente vissuto esperienze simili e documentato abusi di potere con la sua telecamera, mostra come questi controlli siano percepiti dagli abitanti del quartiere come un'occupazione quotidiana e come una forma di vessazione.

La convivenza multiculturale è un altro tema forte dell’opera. Il quartiere di Montfermeil è un microcosmo di diversità, dove francesi, magrebini, gitani e africani vivono fianco a fianco, con tutte le difficoltà che questo comporta. Ly sottolinea come, nonostante la coesistenza forzata, ci siano dinamiche di separazione e alleanze tacite tra i vari gruppi. Tuttavia, contrariamente a quanto spesso mostrato nei media, la realtà della vita in questi sobborghi è molto più sfumata e complessa, priva dei facili stereotipi legati alla violenza o alla criminalità.

Infine, un tema importante è la critica alle politiche pubbliche. Ly denuncia apertamente il fallimento delle istituzioni nel migliorare la vita delle periferie. Nonostante decenni di promesse, piani urbanistici e politiche sociali, nulla sembra essere cambiato. La marginalizzazione e l'abbandono sono all'ordine del giorno, e la comunità si trova costretta a gestire autonomamente i propri problemi, con compromessi e piccoli traffici che permettono di sopravvivere in un contesto sempre più difficile.

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I Miserabili: Le foto del film

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