
Sky trasmette in prima tv il 14 marzo il film Dakota, diretto da Kirk Harris. Avventura per tutta la famiglia, interpretata da Abbie Cornish, Lola Sultan, William Baldwin, Patrick Muldoon e Tim Rozon, Dakota è una storia di buoni sentimenti con protagonista una giovane e un cane.
Tutto inizia quando il marine Clay Sanders muore tragicamente in Afghanistan. Il sergente CJ Malcom (Tim Rozon) mantiene la promessa di portare a casa Dakota, il migliore amico e cane da combattimento di Clay. La moglie di Clay, Kate (Abbie Cornish), sta lottando per mantenere la proprietà della fattoria di famiglia, mentre lo sceriffo locale (Patrick Muldoon) sa che la terra di Kate è preziosa e non si fermerà davanti a nulla pur di impadronirsene. Con l’aiuto di CJ, di sua figlia (Lola Sultan), del padre di Clay (William Baldwin) e della sua nuova amica Dakota, Kate scoprirà il vero valore della fattoria di famiglia e dell’amicizia.
Prodotto tra gli altri dall'italiana RS Productions, il film è stato in parte girato anche in Puglia.
Una storia di buoni sentimenti
Dakota, il film trasmesso da Sky, presenta una vicenda che parte da un topos cinematografico: al centro, c’è una donna americana, vedova di un veterano di guerra, che lotta e affronta le difficoltà. Kate ha perso il marito durante la guerra in Afghanistan e sta per perdere anche la sua fattoria, in un piccolo centro di campagna.
Per gestire la fattoria, Kate si avvale dell’aiuto della figlia Alex mentre per sbarcare il lunario lavora come capo dei volontari dei vigili del fuoco. Quando CJ si presenta con il cane Dakota, Kate gli chiede di rimanere nei paraggi per aiutarla con i compiti di riparazione più difficili e impegnativi. Tuttavia, Dakota, traumatizzata dalla guerra e dalla perdita di Clay, non si integra subito in famiglia. E allo stesso modo Alex, scossa, non accetta la presenza del cane mal tollerando la fedeltà che dimostra, fin troppo presto, a Clay. In cuor suo, Alex avrebbe preferito riavere indietro il padre anziché il cane.
Come molte fattorie a gestione familiari, anche quella di Kate è fortemente indebitata. Kate è però determinata a trovare un modo per salvarla senza ricorrere ai soldi dell’assicurazione ricevuti per Clay: sono destinati all’istruzione di Alex. La situazione non è delle migliori ma è destinata a peggiorare quando Danforth, lo sceriffo senza scrupoli del posto, annuncia di voler acquistare il terreno su cui si trova la fattoria. Nessuno sa che le sue intenzioni sono mosse da qualcosa che ha scoperto e che nessun altro sa. E per riuscire a mettere le mani sul terreno che una volta era della sua famiglia è disposto a usare anche l’intimidazione e abusare della sua posizione di potere.

La fedeltà e il coraggio dei pastori belga
Dakota, il film Sky, affronta temi come il lutto e l’avarizia ma, nonostante questi sia argomenti pesanti o commoventi, mantiene un’atmosfera speranzosa. Il finale è forse scontato ma riempie il cuore di chiunque crede ancora nei rapporti umani, nelle amicizie con gli amici a quattro zampe e nella vittoria del bene sul male.
Merito della riuscita è sì delle interpretazioni delle attrici protagoniste, Lola Sultan e Abbie Cornish, ma anche dei due cani che supportano il bellissimo ruolo di Nikita: i due pastori belga Ashley e Nikita. I cani da pastore belga sono stati storicamente utilizzati in guerra per molte ragioni, tra cui la loro capacità di essere addestrati facilmente, la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro fedeltà. Queste caratteristiche li rendono particolarmente utili per compiti come la sorveglianza, la protezione, la ricerca e il salvataggio.
Usati sin dalla Prima guerra mondiale, più recentemente, i cani da pastore belga sono stati utilizzati in guerra per svolgere una vasta gamma di compiti, tra cui la ricerca di droghe e armi, la protezione delle postazioni militari e la localizzazione di mine terrestri.
In fondo, Dakota è un film per tutta la famiglia, dove anche le scene più violente di guerra sono senza dettagli violenti. Sin dall’inizio è chiaro che nessuno si farà del male e che tutto si concluderà nel migliore dei modi. Ed è questo che ce lo fa amare: ogni tanto abbiamo ancora bisogno di distrarci e credere nei buoni sentimenti.