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Avetrana – Qui non è Hollywood: Le prime immagini della serie tv sul delitto di Sarah Scazzi

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Presentata in anteprima al Festival di Roma, la serie tvAvetrana – Qui non è Hollywood si mostra con le sue prime immagini catapultandoci nell’incubo mediatico legato a uno dei casi più complessi della cronaca italiana.

Avetrana – Qui non è Hollywood, la serie tv targata Disney+, sarà presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Disney+ ha inoltre diffuso il trailer, la key art e le prime immagini della nuova serie originale italiana che debutterà il 25 ottobre sulla piattaforma streaming in Italia.

Marracash è autore e interprete di La Banalità del Male, end credit song della serie tv Avetrana – Qui non è Hollywood. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica.

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La trama della serie tv

La serie racconta il delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, la serie tv Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana. 

Avetrana è un paese bruciato dal sole nella periferia pugliese, a ridosso del mare. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una giovane ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

Il poster della serie tv Avetrana - Qui non è Hollywood.
Il poster della serie tv Avetrana - Qui non è Hollywood.


 
Il cast

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie  Avetrana – Qui non è Hollywood è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia.

Avetrana – Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella.

La serie è basata sul libro Sarah la ragazza di Avetrana, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

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Avetrana - Qui non è Hollywood: Le prime foto

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Le note di regia

"Il caso Avetrana è una vicenda che, con la sua articolata complessità, la sua drammatica assurdità, non poteva non essere raccontata anche con il filtro della finzione", ha spiegato il regista Pippo Mezzapesa. "Un approccio che permette di discostarsi dalle limitazioni che pone la restituzione precisa della realtà, per inoltrarsi in una dimensione di immaginazione, di immedesimazione e analisi psicologica libera".

"Tutto dei fatti di Avetrana mi è sembrato da subito narrativamente rilevante: la loro progressione “drammaturgica”, la tragica scomparsa di Sarah, i colpi di scena, i segreti, tutto incredibile e al medesimo tempo reale. In un sud Italia che si fa tristemente universale, che potrebbe essere serenamente provincia americana.  Ma erano i protagonisti della vicenda che, più di tutti, mi attraevano, il loro piano pubblico veniva dato in pasto da loro stessi alla prurigine mediatica di tutto il Paese. E nel microcosmo domestico cosa accadeva? Sarah era entrata in quella villetta viva e vi era uscita cadavere. Dietro le pareti di quella casa tomba ho desiderato andare".

"L’idea di ricostruire la vicenda utilizzando i quattro punti di vista è stato il presupposto di questa storia. Il punto di vista di chi, ognuno a suo modo, è carnefice, ma soprattutto il punto di vista, così delicato da immaginare e riallacciare, di chi in questa storia è vittima. Una grande sfida che avvia un’ideale staffetta di angolazioni che non ripercorre momenti già vissuti cambiandone la prospettiva ma che, con l’alternanza di sguardi, fa andare avanti la storia. Una storia multiforme, prismatica, che dalla varietà dei punti di vista prende la sua linfa".

"La narrazione cambia, perché così diversi sono i personaggi. Sabrina, con il suo vigore e la sua fragilità, preda di un circo mediatico che la ottenebra; zio Michele, oppresso dal peso del giudizio divino; Cosima, con la sua apparente, inscalfibile fermezza".

"Anche la regia muta, di episodio in episodio, assecondando i vari personaggi ma anche il tratto di storia che si sta ripercorrendo. Si fa leggera, mossa, scostante nel seguire le giornate spensierate di Sarah, la sua energia adolescenziale, gli amori, le paure, le insicurezze.  Diventa più frenetica nell’invasione mediatica che sommerge ed esalta Sabrina, ma allo stesso tempo penetrante, nell’insinuarsi nel tormento della ragazza. Si fa incombente nel pedinare la discesa agli inferi di Michele, con inquadrature che sembrano schiacciarlo dall’alto. Diventa posata e severa nello scrutare l’animo di Cosima, il suo essere zia, sorella, madre".

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