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Always Jane: su Amazon Prime la docuserie che racconta la storia dell’adolescente transgender Jane Noury

Jane con videocamera
10-11-2021
Always Jane: dal 12 Novembre Amazon Prime ci fa entrare nella vita di una ragazza americana transgender. Ma come lei stessa anticipa nel trailer, questa è solo una delle cose che la definisce.

Dal 12 Novembre arriva su Amazon Prime la docuserie Always Jane: la storia di Jane Noury, una ragazza transgender del New Jersey che si prepara alla laurea e all'età adulta. Ma niente paura, non parliamo di un teen drama.

Nonostante la complessità del contesto infatti, la serie va oltre la questione transgender e tutte le problematiche LGBTQ che si tira dietro, e lo fa sventolando ironia e dispensando umorismo, per niente a casaccio.

Non vediamo l'ora di immergerci in una storia in cui filtri e sovrastrutture sono ridotte al minimo. Una storia che parla di diversità, accettazione e sostegno. Una storia che potrebbe tranquillamente essere quella di ognuno di noi. Bando alle ciance dunque, iniziamo a prendere appunti su quello che dobbiamo aspettarci da Always Jane.

Il trailer

Bigliettino da visita di qualunque nuova uscita sia sul grande che sul piccolo schermo, il trailer di Always Jane scatena un pot pourri di emozioni. Un po' Al passo con i Kardashian, perché casa è sempre famiglia, un po' The Simple Life, i Noury affrontano ostacoli e mirano agli obiettivi con lo stesso mantra che caratterizzava le ereditiere nel reality, e che se ci trovassimo in Gomorra sarebbe: "Sta senza pensieri".

Già dal trailer affiora il classico imprinting della docu serie americana: sebbene si intenda subito che si sarà travolti da una valanga di emozioni, si intravede anche la leggerezza con cui si è pronti ad arricchire ogni punto di vista. E diversamente non potrebbe essere, visto che si tratta comunque della vita di una da poco non più "teenager" americana.

La trama

La serie, dunque, racconta la storia di Jane Noury. Una storia ricca di tutti gli ostacoli, il sostegno e l'amore che solo le storie di una transizione possono avere.

Perché, diciamolo chiaramente, per cambiare ci vogliono gli attributi, e non parliamo di quelli che si riescono ad avere grazie alla chirurgia. Il coraggio si può imparare, ma rientra sicuramente tra quelle cose che non si possono comprare. Per fortuna, o per sfortuna, dipende dai punti di vista.

La cosa interessante della serie però è che (e di questo ringraziamo Amazon, registi, attori, e tutta la troupe) in questo caso non si tratta solo del coraggio e della transizione della diretta interessata, ma ad essere coinvolti sono anche famiglia e amici. Un gruppo di ascolto in piena regola insomma, una squadra che tifa Jane.

Always Jane è infatti il tipico format tv che tiene incollata davanti al piccolo schermo tutta la famiglia: ognuno ha un soggetto verso cui catalizzare la propria empatia. Tutti i personaggi concorrono a creare dinamiche e situazioni, più o meno piacevoli, si aiutano reciprocamente e affrontano la vita quotidiana con umorismo irriverente e amore incondizionato. Impossibile non avere voglia di conoscerli as soon as possible.

Nessun copione

Quattro parti e nessun copione. Gli spettatori vedranno Jane per com'è. La vedranno vivere in una piccola città del New Jersey, scoprendo che presto andrà al college. Amici e famiglia sono i suoi affetti, e il cinema la sua passione.

Jane si iscriverà infatti ad una scuola di recitazione e calcherà quotidianamente un palcoscenico ricco delle paure e delle ambizioni che contraddistinguono le giovani donne di oggi. Ma non solo.

Pur non essendo infatti l'unica cosa che la definisce, come lei stessa anticipa nel trailer, Jane è anche transgender. E se questo non rappresenta un problema per chi la ama, non tutto il mondo che la circonda è ancora in grado di rapportarsi con quello che non rientra nell'ordinario e nel canonicamente stabilito

I personaggi

A dirigere Always Jane e i suoi personaggi c'era Jonathan C. Hide, anche executive producer insieme a James Haygood, Micheal Raimondi, Beth George e Shannon Lords-Houghton.

Una serie con Jane Noury (che è anche produttrice esecutiva), Gabriel Golam, Laura Noury, David Noury, Mae Noury, Emma Noury, nei ruoli di… loro stessi. Probabilmente esattamente quello di cui avevamo bisogno: una intera famiglia in transizione. Un passaggio non di genere ma di emancipazione, da modelli e certezze precostituite. E forse anche una morale: make it as you like!

Perché vedere la serie?

Perché fa sembrare tutto possibile. Nonostante infatti la nostra società si auto elegga la più aperta e la più inclusiva, nella realtà siamo ben lontani dall'esserlo. Molti passi sono stati sicuramente fatti, ma molti sono ancora da fare, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti che hanno caratterizzato il clima socio-politico degli ultimi tempi. Per fortuna esistono però famiglie come i Noury.

Perché probabilmente a volte per essere open mind non c'è bisogno né di una certa e tenera età, né di una cultura particolare. Troppo spesso, ancora oggi, si alzano muri (e voci) in nome di una fantomatica difesa. E se invece iniziassimo semplicemente ad aprire gli occhi? Autenticità è la risposta ad ogni problema, always.

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