Alice Cantore e Federica Elli: “Il pugilato aiuta a crescere e ad affrontare le sfide a testa alta”

Da sempre considerato uno sport tipicamente maschile, il pugilato è al centro di un’ondata di rinnovamento che parte da alcune ragazze desiderose di dimostrare che la carriera sportiva non dovrebbe conoscere stereotipi di genere. Alice Cantore e Federica Elli, giovani boxeur di successo, ci raccontano la loro storia

Ci sono sport per ragazze e sport per ragazzi: una regola aurea che nelle generazioni antecedenti alla GenZ non ha trovato grandi oppositori, o almeno, non nella cultura di massa (con meravigliose eccezioni che confermano la regola, pensiamo a Billy Elliott). Oggi, però, le cose sono diverse, e a rappresentare la novità sono tante ragazze decise a sfondare i rigidi perimetri degli stereotipi sportivi per rompere gli equilibri, sconquassare i pensieri, far emergere interrogativi.

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Ne sono un esempio Alice Cantore e Federica Elli, atlete della palestra Kombat Academy, che di recente hanno trionfato al torneo di pugilato femminile svedese “The Golden Girl Championship”, disputatosi nella cittadina di Borås dal 27 al 29 maggio 2022.

Federica Elli, classe 2006, nell'ottobre 2020 si è aggiudicata, da debuttante, la medaglia d'oro in occasione della prima edizione storica dei Campionati Italiani femminili di Pugilato per le qualifiche giovanili, diventando campionessa italiana nella qualifica Schoolgirl per la categoria di peso 54kg. Un percorso da campionessa confermato anche durante il torneo svedese, dove ha vinto l’oro della qualifica Junior categoria 54 kg.

Alice Cantore, 18 anni, si è contraddistinta per il recente successo raggiunto in Danimarca nel suo primo match internazionale all’evento “Boxsegalla”, dove ha partecipato come parte di una rappresentanza italiana. Divenuta vice campionessa per la qualifica Youth categoria 70 kg, si è aggiudicata una medaglia d’argento consegnando la vittoria alla pugile svedese.

Federica Elli (a sinistra) e Alice Cantore insieme ad Alessandro Balzari della palestra Kombar Acade
Federica Elli (a sinistra) e Alice Cantore insieme ad Alessandro Balzari della palestra Kombar Academy

Alessandro Balzari, tecnico responsabile di pugilato presso la Kombat Academy, commenta così questo nuovo fermento legato al pugilato femminile:

«Siamo felici di notare uno sviluppo del pugilato femminile in questi ultimi anni. Qualcosa sta succedendo: basti pensare che la prima edizione in assoluto dei Campionati Italiani Femminili Giovanili è stata organizzata solo nel 2020.

Naturalmente le ragazze rimangono ancora una minoranza rispetto alla grande popolazione maschile che pratica questo sport, soprattutto a livello agonistico. Si sta però facendo avanti un interesse crescente da parte delle ragazze: lo vediamo anche noi in palestra con un aumento, anno su anno, delle frequentanti

Abbiamo chiesto a Federica e Alice di raccontarci com’è nata la loro passione per il pugilato.

Quando vi siete avvicinate al pugilato femminile?

A.C.: Mi sono avvicinata al pugilato femminile quasi 2 anni fa, all’età di 16 anni.

F.E.: Mi sono avvicinata al pugilato a soli 12 anni, quando tutte le mie amiche praticavano danza o ginnastica artistica.

Cosa vi piace del pugilato e perché l’avete scelto come disciplina?

A.C.: Di base sono una persona che difficilmente riesce a stare ferma: ho sempre fatto molto sport e molti sport (ho praticato basket a livello agonistico e nuoto). Ho iniziato a praticare il pugilato perché mi ha sempre incuriosito. Sono passata dal guardare video di allineamenti di boxe su youtube a provarlo direttamente. Me ne sono innamorata subito: il pugilato ha il potere di farmi sentire me stessa. Mi aiuta ad affrontare molte situazioni della vita, anche privata, ma soprattutto è una valvola di sfogo.

F.E.: È uno sport che riesce a farmi sfogare, mi dà tanto e mi aiuta a crescere. Ho scelto di provare pugilato quando ho iniziato a guardare i film di Rocky. Presa dalla curiosità e dall’entusiasmo, ho cercato una palestra vicino a casa e ho trovato la Kombat Academy, che ad oggi è un po’ una seconda famiglia per me.

Qual è stata fin’ora la soddisfazione più grande?

A.C.: Sicuramente quella di essere riuscita, salendo sul ring, ad affrontare le mie insicurezze e paure. Poi anche aver reso soddisfatto e orgoglioso di me il mio allenatore è stata una bella soddisfazione.

F.E. : Aver debuttato e vinto i campionati italiani da schoolgirl nell’ottobre 2020 e ora di aver affrontato il mio primo torneo internazionale in Svezia diventando campionessa per la categoria junior 54kg.

Federica Elli mentre vince un match
Federica Elli mentre vince un match

Quali sono i vostri obiettivi?

A.C.: Il mio obiettivo è di puntare sempre più in alto, senza mai accontentarmi, cercando di affrontare le sfide a testa alta. È poi compito del mio allenatore aiutarmi a definirli. Nel breve periodo mi piacerebbe molto continuare l’esperienza sportiva all’estero, invece, guardando al futuro, ho il sogno di entrare in nazionale.

F.E.: Ce ne sono tanti, ma bisogna andare per gradi. Il successo in Svezia mi ha dato molta carica, quindi al momento punto a fare altri bei match fuori dall’Italia.

Vi siete mai sentite discriminate in quanto ragazze o vi hanno mai fatte sentire sbagliate per aver scelto uno sport prettamente maschile?

A.C. : Non mi sono mai sentita “sbagliata” per aver scelto questo sport anche se sono consapevole che c’è un po’ di discriminazione. In realtà, a me non interessa il parere delle persone o ciò che la società, ancora ad oggi, purtroppo, etichetta come “giusto” o “normale”. Andrò sempre avanti per la mia strada indossando i guantoni. Anche questa è una sfida da vincere: far capire alle persone che si sbagliano quando dicono che il pugilato è uno sport per maschi.

F.E.: Sì, all’inizio i miei amici mi dicevano cose del tipo: “ma è uno sport per maschi, non reggerai molto”. Bene, quelle persone sono le stesse che ora mi supportano e fanno il tifo per me, insieme ovviamente ai miei genitori che, invece, mi hanno sempre sostenuta.

Perché, secondo voi, il pugilato può essere anche uno sport femminile?

A.C.: Il ring non fa distinzioni tra maschi e femmine. Inoltre, può essere uno strumento utile a tutti per vincere le insicurezze e credere di più in se stessi. A me personalmente ha aumentato l’autostima e da quando lo pratico mi sento più sicura di me stessa e delle mie potenzialità.

F.E.: Noi donne in questo ambito possiamo dimostrare tanto quanto gli uomini. Io personalmente non sento di avere niente in meno di un maschio. Anzi, in allenamento mi confronto con molti atleti uomini senza timore (e spesso vinco!).

Cosa direste a una ragazza che come voi vuole iniziare a fare pugilato in modo professionistico?

A.C.: Di non ascoltare i giudizi delle persone e di incominciare questo sport con lo spirito da combattente, senza lasciarsi abbattere davanti alle difficoltà.

F.E.: Le direi che questo sport può dare tanto alla sua vita, soprattutto se è una ragazza timida e insicura di se stessa, la boxe può aiutare ad aprirsi di più e a crescere.

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