In Salento, un centro di produzione artistica costruisce nuovi modelli di cittadinanza attiva

In provincia di Lecce, in una terra che negli ultimi anni ha subìto profonde trasformazioni indotte dal turismo di massa e dal batterio della Xylella, il progetto Kora - Centro del Contemporaneo sta connettendo varie associazioni culturali per dare forma a una comunità di cittadini attivi e consapevoli. Uno spazio che attraverso mostre, attività, eventi e laboratori vuole stimolare riflessioni (e azioni) sul territorio

Percorrere le strade statali attorno a Lecce fa un certo effetto. Dove un tempo si susseguivano ulivi argentei, ora ci sono campi nudi e desolati, punteggiati qua e là da carcasse di piante. È il risultato della diffusione, a partire del 2008, della Xylella, batterio che nelle monocolture salentine di alberi di ulivi ha trovato terreno fertile per riprodursi.

Un disastro ambientale di cui si parla troppo poco – nonostante sia stato definito da Joseph-Marie Bové dell'Académie d’Agricolture de France "la peggior emergenza fitosanitaria al mondo” - e che ha avuto un impatto devastante non soltanto sul territorio, ma anche sui ricordi delle persone, sul percepito della loro terra

Un fenomeno che rimane spesso invisibile a chi nel Salento approda d’estate per andare al mare, oppure per soggiornare nel lusso discreto di una masseria ristrutturata.

Questo, insieme ad altri, è uno dei temi su cui riflettono gli artisti locali: a portarci alla scoperta del loro lavoro è Ramdom, organizzazione indipendente alla guida dello spazio di produzione creativa Kora - Centro del Contemporaneo a Castrignano dei Greci (Lecce).

Kora - Centro del Contemporaneo
Kora - Centro del Contemporaneo

È proprio Kora a fungere da catalizzatore per la scena dell’arte contemporanea salentina, mettendo in connessione gli spazi, gli artisti e le associazioni presenti sul territorio per unire - e far ascoltare anche lontano - le voci e le idee che scaturiscono qui. Un esempio di come, da un piccolo centro della periferia d’Italia, possa nascere un vero sistema di collaborazione. E dimostrare che insieme si può fare molto, e anche meglio.

Kora: quando l'arte valorizza l'anima di un territorio

Che il vero Salento batta lontano dalle spiagge più blasonate lo si percepisce varcando gli spazi di Kora - Centro del Contemporaneo, a Castrignano dei Greci. Qui, in quella Grecìa Salentina dove si parla ancora il Griko, dialetto che presenta punti in comune con il neogreco, l’associazione Ramdom, insieme allo studio di comunicazione Pazlab; Doc Servizi e l’impresa sociale Muta luogo ha preso in gestione gli spazi comunali del Palazzo Baronale de Gualtieriis trasformandoli in un luogo di aggregazione, di scambio, di produzione artistica, di conoscenza.

Gli spazi esterni di Kora
Gli spazi esterni di Kora

Gli oltre 1600mq del palazzo ospitano spazi espositivi, una biblioteca, un bookshop, un bar, un’area dedicata ai bambini e sale per conferenze, eventi, performance e spettacoli dal vivo. Kora accoglie anche un programma di residenze artistiche che ha lo scopo di far interagire artisti provenienti dall'estero o da altre regioni italiane con la cultura locale e le peculiarità del paesaggio.

«Il nostro obiettivo era semplice: restituire un luogo pubblico, per anni abbandonato, alle persone del posto, fornendo un servizio che fosse utile e arricchente», spiega Paolo Mele, co-fondatore di Ramdom. È lui ad essersi mosso in prima linea, insieme a tutto il team dell’organizzazione, per la creazione di Kora dopo l’esperienza di Lastation, ex spazio di produzione artistica situato all’interno della casa del capostazione dell’ultima stazione ferroviaria del sud-est d’Italia Gagliano – Leuca. Nell’incredulità generale, nel 2020 Lastation è stata sfrattata per fare spazio a uno spogliatoio per il personale delle Ferrovie dello Stato.

«Da Gagliano del Capo ci siamo trasferiti qui, in piena pandemia: all’inizio non è stato semplice far capire quello che avevamo mente, la nostra idea di spazio artistico fondato sul coinvolgimento delle persone, sulla partecipazione attiva dei cittadini. Ora Kora è percepito come uno spazio di tutti», prosegue Paolo Mele.

Capita quindi che bambini, ragazzi e adulti diventino i soggetti di alcune opere esposte presso Kora, come nel caso di Fischia e io verrò da te, il progetto espositivo di Martina Melilli nato in seguito a una residenza artistica a cura di Ramdom e realizzata in collaborazione con Fondazione Elpis. Alcuni bambini di Castrignano dei Greci hanno partecipato alla creazione della mostra, nata dall'osservazione di tradizioni locali come la controra, intesa come quel lasso di tempo tra il dopo pranzo e le cinque del pomeriggio che nei mesi da giugno a fine agosto rimane interdetto ai bambini e ai rumori.

Un'installazione video di Fischia e io verrò da te
Un'installazione video di Fischia e io verrò da te

La mostra, terminata i primi giorni di dicembre 2022, ha raccolto e rielaborato gli elementi costruiti durante i laboratori svolti con i bambini del paese configurandosi come un palcoscenico capace di raccontare le storie e le tradizioni insite nella comunità di Castrignano dei Greci.

Un esempio di come l'arte possa diventare lo strumento per una narrazione autentica di un territorio.

La mostra "Parla del tuo Villaggio"

Fino al 16 aprile 2023, gli spazi di Kora ospitano Parla del tuo Villaggio, il secondo capitolo espositivo della ricerca a lungo termine sul tema dell’abitare. Germogliata durante un workshop del duo artistico Bianco-Valente e curata da Paolo Mele e Claudio Zecchi, la mostra prende le mosse da una citazione del poeta russo Lev Tolstòj – “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio” per ribadire che prendersi cura di un paese di provincia significa prendersi cura dell’intera umanità.

L'opera permanente del duo Bianco-Valente
L'opera permanente del duo Bianco-Valente

A essere esposte sono quindi opere che partono dal piccolo per allargarsi all’universale: da Utopie realizzabili di Yona Friedman fino a Aldilà delle isole galleggianti di Eugenio Barba e la serie fotografica Cultura balneare di Ugo La Pietra.

L’esposizione indaga la spinta utopica che risiede nei movimenti e nelle culture marginali, nei luoghi di provincia dove sembra non accada niente e invece accade tutto. Dove si semina conoscenza con la saggezza di chi conosce la natura: senza fretta

Cultura Balneare di Ugo La Pietra
Cultura Balneare di Ugo La Pietra

La biblioteca di Kora

Ed è una semina paziente quella che viene svolta da Ada Facchini nella biblioteca di Kora. Dopo gli studi in astrofisica, ha abbandonato la carriera scientifica per coltivare i sogni dei bambini. «Quella di Kora è una biblioteca dalla doppia anima: se da un lato è specializzata in arte e linguaggi del contemporaneo e fornisce agli artisti in residenza supporto e accompagnamento nella ricerca, dall’altro ha al suo interno la biblioteca comunale. Riaperta nell’aprile di quest’anno, è uno degli strumenti principali per il coinvolgimento della comunità, attraverso una progettualità condivisa con molte altre realtà del territorio. Stiamo per concludere un progetto di formazione e di lettura sui fumetti promosso da Muta (una delle Cooperative dell’ATI che gestisce KORA) e ospiteremo a breve una serie di attività sviluppate in collaborazione con il nido di Castrignano dei Greci per il contrasto alla povertà educativa. Stiamo costruendo relazioni per avvicinare persone diverse all’interno di Kora e proporre un’offerta ad ampio spettro», spiega.

L’IDEA È QUELLA DI AVVICINARE I PIÙ GIOVANI ALLA LETTERATURA E ALL’ARTE ATTRAVERSO UN PROGRAMMA DI EDUCAZIONE AL PATRIMONIO TERRITORIALE SIA MATERIALE CHE IMMATERIALE INCLUDENDO DIVERSE ATTIVITÀ

La biblioteca comunale di Kora
La biblioteca comunale di Kora

Tra le attività più riuscite e rivolte al pubblico adulto c'è il poetry slam in Griko realizzato all’interno di VIVA – Tante belle cose!, un progetto per il coinvolgimento degli over 50 all’interno dei luoghi della cultura, promosso dall’Associazione Ecomuseo della Pietra di Cursi e che vede in rete le biblioteche dei tre comuni di Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto e Cursi.

Proprio così, mattone dopo mattone, si costruisce una comunità di persone che voglia prendersi cura attivamente del patrimonio di un luogo.

Gli altri spazi e progetti artistici salentini

Ma dicevamo all’inizio: Kora è al centro di una rete di spazi e associazioni culturali che stanno contribuendo a far emergere nuove voci da e sul territorio salentino. Tra queste c’è la micro-galleria Spazio Su, fondata da Gianni D'Urso e Grazia Amelia Bellitta nel centro storico di Lecce. Recentemente ha ospitato il progetto Galliano di Luca Coclite.

Le sue due opere Gentil drone e Sottosuola, togliersi la terra dai piedi spiegano bene il sentimento di straniamento della popolazione locale davanti alle trasformazioni che hanno interessato il Salento negli ultimi 20 anni

Se la prima opera evoca, attraverso un’installazione sonora composta da una tastiera suonata da dei cocci di ceramica, il lamento di un territorio che ha smarrito il suo passato per vestirsi di una nuova immagine patinata per allettare il turismo, la seconda consiste in una serie di oggetti in ceramica che riproducono le forme della terra rimasta attaccata alle scarpe per denunciare l’ipocrisia di alcuni progetti artistici che riducono a concetti estetizzanti il fenomeno del “ritorno alla terra”.

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Altra galleria interessante è poi Progetto, sempre a Lecce. Fondata dall’artista americana Jamie Sneider, sviluppa programmi di residenze artistiche per dare vita a opere che raccontano il legame tra artisti e territorio. Ne è un esempio il progetto Vendesi, creato dall’artista algerina Lydia Ourahmane dopo un periodo di residenza a Lecce, composto da 28 pietre provenienti da Ostuni e da una serie di fotografie che si intrecciano con la storia personale di Jamie e con quella delle campagne salentine aggredite dal batterio della Xylella.

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Ma sono tante le associazioni e i progetti che operano sul territorio: c’è p.i.a. - Persistence is All, scuola indipendente e sperimentale di ricerca e produzione per artisti e curatori; ma anche Linea, spazio di studio e valorizzazione dell'arte contemporanea e scuola di formazione sulla fotografia e l'immagine; oppure il Castello Volante di Corigliano, che nel maniero di Corigliano d'Otranto fa incontrare musica e arte attraverso festival e concerti.

A unire poeticamente il tutto è poi il Giardino Sonoro di Antonio de Luca, artista che usa la pietra e il metallo per creare intricate architetture – simili a nidi – che pone tra le fronde degli ulivi attorno al suo studio facendole suonare con il vento. Un luogo dove ritirarsi qualche minuto e ascoltare la vera voce della terra salentina.

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