Mattia Villardita, lo Spider-Man degli ospedali che porta un sorriso ai bambini

Anche gli eroi hanno un nome e in questo caso a vestire la tuta di Spider-Man per i piccoli pazienti dei reparti di tanti ospedali d'Italia è Mattia Villardita, un ragazzo di 29 anni di Savona. Ecco la sua storia

La parola sofferenza dovrebbe essere lontana anni luce da ogni bambino o bambina eppure, purtroppo, non è sempre così, perché sono sempre tantissimi i bambini che lottano ogni giorno in ospedale. Piccoli grandi eroi che combattono quotidianamente contro qualcosa di più orribile di ogni mostro o drago. Solo tanti giochi non giocati, tanta solitudine, tanta paura e tanti timori per loro.

Lo sa bene Mattia Villardita, nato anch'esso supereroe che, durante l'infanzia e adolescenza, ha trascorso molto tempo in ospedale per varie operazioni. Tutta questa sua sofferenza, però, l'ha trasformata in un dono prezioso: aiutare gli altri, soprattutto i più piccoli.

Dal 2018, infatti, ha iniziato a girare in tutta Italia in versione Spider-Man per donare un sorriso e alleviare la sofferenza di chi combatte in un letto di ospedale portando con sé tanti sorrisi e tanta gentilezza.

Ho voluto intervistarlo per raccontarvio meglio la sua storia.

Mattia, tu purtroppo conosci bene la sofferenza che si trova nei reparti pediatrici, avendola vissuta in prima persona. Ci vuoi raccontare come è nata questa tua idea di regalare amore e gentilezza trasformandoti in un supereroe?

Ho deciso di investire gran parte del mio tempo libero in un'attività che è diventata ormai da anni la mia missione di vita

Questa storia nasce dall'unione del mio personaggio preferito dei fumetti, Spider-Man, e quella di un piccolo paziente che entrò in ospedale a 7 anni per un appendice in peritonite per restarci ben 35 giorni. Lì, guardando fuori dalla finestra, immaginò arrivare Spiderman per accompagnarlo a fare i prelievi o per una semplice parola di conforto, ma purtroppo questo incontro non avvenne mai. In seguito sono stato per lungo tempo un paziente a causa di una malformazione congenita all'arto inferiore destro e per una semi paresi di un nervo del braccio destro che mi ha fatto subire ben 15 interventi dai 14 ai 22 anni.

Non sono un animatore né un educatore, e non ho associazioni o Onlus di appoggio: sono solo un essere umano che ha capito quanto donare amore incondizionato e gentilezza in quei luoghi possa fare davvero la differenza

Quali sono le difficoltà principali che incontri e quali invece le maggiori soddisfazioni che provi nel donare sorrisi?

Le difficoltà principali sono quelle di gestire una vita normale tra il lavoro, la riabilitazione motoria che ancora quattro volte a settimana svolgo e la mia vita da volontario. Cerco sempre di mantenere un equilibrio psico-fisico per poter dare sempre il meglio di me lasciando un ricordo di luce in un momento di buio. La soddisfazione più grande sono i sorrisi dei bambini quando con la medaglia dei campioni li premio per far capire chi sono davvero i supereroi in quel momento. Nonostante abbia ricevuto nella mia vita innumerevoli premi e onorificenze, il sorriso e la meraviglia di questi bambini saranno per sempre I'onorificenza più bella che la vita possa darmi.

Ci racconti un episodio che per te è stato molto significativo e ti ha fatto capire che stavi facendo qualcosa di veramente importante?

Di episodi importanti ce ne sarebbero tantissimi da elencare, ma ti posso raccontare di quanto ogni incontro riesca a donare al bambino un ricordo di luce importante in un percorso buio difficile da gestire. Molti bambini escono raccontando che Spider-Man è andato a trovarli e io mi auguro con il cuore che questi ricordi tra qualche anno possano trasformarsi in forza e coraggio per svolgere delle attività di volontariato. In questi anni mi è capitato di perdere tanti amici in corsia: Matteo, Ettore, Matteo, Angelica, Betta. Questi episodi inevitabilmente mi hanno fatto cambiare la percezione e la visione sulla vita. Nonostante la disgrazia, però, Spider-Man è rimasto un ricordo positivo nelle famiglie con le quali ancora oggi sono in contatto.

Sicuramente sei stato capace di realizzare i desideri dei bambini, qual è invece un tuo desiderio?

Il mio desiderio più grande sarebbe quello di smettere di fare Spider-Man! Questo significherebbe che nessun bambino al mondo sarebbe malato

Purtroppo, non potrà mai essere cosi perché i reparti oncologici e pediatrici sono pieni da Nord a Sud e quindi spero di poter aver ancora a disposizione energie, tempo, forza e coraggio per continuare a svolgere quest'attività di volontariato.

Ci racconti i tuoi progetti per il futuro?

Non so cosa avrà in serbo il futuro per me. Ho già scritto un libro. Sono diventato un Cavaliere della Repubblica ltaliana, ho vinto il Premio Tim Vision a Tu Si Que Vales, ho dialogato con il Santo Padre e giornalmente dono un sorriso a qualcuno.

Un sogno nel cassetto è quello di riuscire a creare una missione umanitaria in Africa, oltre a svariati format a sfondo sociale che ho in testa da tempo e, perché no, un programma in TV.

Vedremo cosa succederà, salvo imprevisti!

E noi te lo auguriamo con tutto il cuore, caro Mattia!

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