A Roma, un murale dedicato a Marielle Franco ci ricorda di difendere i diritti umani di tutti

Il 14 gennaio è stato inaugurato nel quartiere popolare del Quarticciolo il murale dedicato all'attivista brasiliana Marielle Franco, creato dall'artista Jorit nell'ambito del progetto Disegna le tue idee. L'arte non ha sbarre. Un'iniziativa, ideata dall'associazione LiberaMente e realizzata insieme alle detenute del carcere di Rebibbia, che vuole stimolare una riflessione sull'arte pubblica come strumento di trasformazione sociale

Un'opera di street art per commemorare l'impegno e la vita di una delle figure chiave - in Brasile e nel mondo - nella lotta per i diritti delle minoranze e degli oppressi. A Roma è nato un murale dedicato a Marielle Franco, attivista, politica e sociologa brasiliana assassinata la sera del 14 marzo 2018 a Rio de Janeiro.

Il murale, che chiude il progetto dell'associazione LiberaMente Disegna le tue idee. L'arte non ha sbarre, vincitore del bando della Regione Lazio Vitamina G e parte della programmazione della BiennaleMArteLive, rende omaggio all'attivismo di Marielle Franco per generare un dibattito sul tema dei diritti umani. Diritti universali e fondamentali che devono essere garantiti a tutti, compreso chi ha sbagliato e sta pagando per questo: i detenuti. Ma non solo: il progetto rappresenta un esempio virtuoso di come l'arte possa trasformarsi in uno strumento di riscatto sociale per le persone detenute, un'opportunità per partecipare attivamente alla vita culturale della città e per costruire il post-reclusione.

«Il murale rappresenta un simbolo importante per il Quarticciolo, borgata romana in cui tanti cittadini soffrono della carenza di servizi essenziali e del godimento sostanziale di importanti diritti. L’impegno come attivista e come consigliera comunale di Marielle Franco in Brasile e presso le favelas di Rio ci insegnano molto», ha spiegato Leonardo Maria Ruggeri Masini, Presidente di LiberaMente.

A curare il progetto è stata Oriana Rizzuto di MArteLive, partner dell'iniziativa: «In un'era ormai tanto delicata per il nostro pianeta e il clima, e soprattutto in un momento particolare per la storia del Brasile, è fondamentale e doveroso parlare di diritti umani a partire da una figura simbolo di coraggio e impegno, ricordando la figura di Marielle, che si è impegnata in prima linea nella salvaguardia del territorio contro le speculazioni e a favore di tutte le minoranze, a ribadire quanto sia importante la libertà e la necessità di rivendicare e difendere i diritti umani dei più deboli, che sono universali».

L'inaugurazione del murale arriva in un momento molto importante per il Brasile, dove la sorella di Marielle, Anielle Franco, è stata nominata Ministro dell’Uguaglianza, e che vuole ribadire l'assoluta necessità di includere le persone marginalizzate nella vita sociale di un Paese. Perché la democrazia di un Paese si misura (anche, e soprattutto) attraverso il livello di coinvolgimento e tutela di minoranze, oppressi e detenuti.

«Con il murale di Jorit su Marielle Franco si lancia un messaggio potente: la violenza e l’ignoranza non possono fermare la tendenza dei popoli alla libertà di pensiero e d'azione. Alcuni diritti sono così importanti che valgono per tutti, persino per chi ha commesso un crimine: è l’universalità del diritto che rende unica la democrazia. Di più. Questo murale rappresenta il potenziale che qualsiasi persona, anche se reclusa, mantiene e può reinvestire nella società all’espiazione della propria pena, a beneficio della comunità. Un’opportunità, questa che non possiamo e non dobbiamo perdere come Paese e come cittadini. Ciò deve spingerci a credere nella funzione rieducativa della pena attraverso formazione e lavoro», ha concluso Leonardo Maria Ruggeri Masini, Presidente di LiberaMente.

Un progetto, quello di Disegna le tue idee. L’arte non ha sbarre, che a partire dal gennaio 2022 ha coinvolto volontari, criminologi e psicoterapeuti, oltre agli artisti Jorit, Moby Dick e Barbara Oizmud, nell'organizzazione di laboratori con e per le detenute del carcere di Rebibbia, grazie alla direttrice del suo reparto femminile, la Dott.ssa Alessia Rampazzi, e all'educatrice Dott.ssa Eugenia Fiorillo

Al termine dei laboratori, all'interno della Casa Circondariale di Rebibbia sono stati realizzati due murales dagli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud, eseguiti in collaborazione con le detenute. L'artista Jorit ha poi realizzato il murale dedicato a Marielle Franco partendo dagli spunti e dagli stimoli provenienti dalle donne recluse.

L'opera ribadisce e sottolinea la funzione educativa della pena e la necessità di supportare la reintegrazione nella società dei detenuti

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