Cosa sono i gender bond e perché possono (davvero) aiutare a combattere il gender gap

I gender bond sono finanziamenti emessi con l'obiettivo di promuovere l'uguaglianza di genere e supportare la crescita economica e lavorativa delle donne. Scopriamoli meglio

In principio sono stati i green bond, poi sono arrivati i sustainability bond, e da circa un anno ormai una nuova categoria di obbligazioni sociali ha iniziato ad affacciarsi sul mercato: quella dei gender bond, obbligazioni mirate a sostenere le imprese gestite da donne con l’obiettivo di ridurre (appunto) il gender gap, sia a livello salariale sia di ruolo, e di fornire risorse finanziarie necessarie a far crescere le imprese stesse.

Lo scopo ultimo di questo genere di obbligazioni definite “sociali” è colmare mancanze nell’ambito del welfare, investendo in determinati settori considerati più deboli o meno supportati, così da ottenere un beneficio per l’intero sistema. A emetterle, esattamente come accade per altre tipologie di obbligazioni, possono essere sia governi sia società private, che decidono di investire appunto nel sociale.

Cosa sono i gender bond

I gender bond, o bond di genere, sono uno specifico tipo di bond che nasce con lo scopo di finanziare iniziative che mirano a promuovere l'uguaglianza di genere e a mitigare le disuguaglianze tra uomini e donne.
Questi bond sono emessi da enti governativi, organizzazioni internazionali o società private, e i proventi raccolti vengono destinati a sostenere progetti che promuovono l'empowerment delle donne, migliorano l'accesso alle opportunità economiche e sociali e affrontano le disuguaglianze di genere nei diversi settori. La principale caratteristica di queste obbligazioni, dunque, è fornire finanziamenti a imprese che si concentrano specificamente sulle questioni di genere, e dunque imprese guidate o di proprietà di donne, imprese che promuovono l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro e imprese che sviluppano prodotti e servizi che migliorano la qualità della vita delle donne.

Il caso della World Bank

A tagliare per prima il traguardo dei gender bond è stata, a novembre 2022, la  Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (World Bank), che ha appunto emesso un primo bond per lo sviluppo sostenibile e per sensibilizzare sull’importanza di investire nelle donne e nelle ragazze e accelerare così lo sviluppo economico, riducendo la povertà e contribuendo a costruire società sostenibili da ogni punto di vista. Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e ragazze è, d’altronde, uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e per raggiungerlo è importante utilizzare tutti gli strumenti a disposizione. Nonostante un’aumentata sensibilità sul tema, i tassi di partecipazione femminile alla forza lavoro sono spesso bassi e continuano a esistere significativi divari salariali a seconda del genere, per non parlare del fatto che in molti Paesi le donne sono ancora concentrate, a livello lavorativo, in settori e occupazioni tipicamente associati a minori profitti, assenza di contratti e mancanza di protezione. Da qui la decisione della World Bank di investire nei gender bond.

«Siamo incoraggiati dalla crescita del mercato della finanza sostenibile grazie a sempre più investitori concentrati su investimenti che aiutano a fare la differenza - ha detto Heike Reichelt, Head of Investor Relations and Sustainable Finance di World Bank - Fare progressi per raggiungere l'equità di genere è un obiettivo di sviluppo fondamentale, ed è fondamentale obiettivo della World Bank».

L’esempio del Kirghizistan

Tra gli ultimi Paesi a puntare sui gender bond c’è il Kirghizistan, una delle due ex repubbliche sovietiche dell'Asia Centrale insieme con il Kazakistan, che ha emesso i primi gender bond nel novembre del 2022. L'iniziativa è il risultato di una partnership tra UN Women Kyrgyzstan, Bank of Asia, l’Institute for Economic Policy Research della Repubblica del Kirghizistan, il Green Finance Center, la Borsa del Kirghizistan e la società finanziaria "Senti".

A emettere i gender bond è stata la Bank of Asia, con l’obiettivo di contribuire all'uguaglianza di genere, al rispetto dei diritti delle donne e alla loro emancipazione economica: 82.000 gender bond del valore di 1.000 sim kirghisi (la moneta locale) ciascuno sono stati messi all'asta e resteranno in circolazione per tre anni, per un valore totale di circa 90.000 euro. Il 25% è stato acquistato entro la prima mezz'ora di negoziazione, principalmente dal settore delle imprese, e tra i primi acquirenti ci sono stati il Fondo Pensione Accumulativo del Kirghizistan, Lee Jong Beck, uno degli azionisti della Bank of Asia, Nadira Kasymova, ceo di World Class Bishkek, e la compagnia assicurativa Jubilee Kyrgyzstan.

«Questa iniziativa presterà particolare attenzione alle donne imprenditrici delle aree suburbane e rurali e di diverse regioni del Kirghizistan che possono portare enormi dividendi alla comunità - ha detto Ulziisuren Jamsran, rappresentante nazionale delle donne delle Nazioni Unite in Kirghizistan - questo perché l'emancipazione economica delle donne e la crescita economica sostenibile si rafforzano a vicenda».

Come i gender bond possono fare la differenza

Come detto, gli obiettivi di investimento dei gender bond possono includere finanziamenti a imprese guidate da donne, progetti per promuovere l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro, iniziative per migliorare l'accesso all'istruzione e alla salute per le donne, ma anche progetti che sviluppano prodotti e servizi che beneficiano specificamente le donne.

Attraverso l'emissione dei gender bond si cerca quindi di mobilitare il capitale degli investitori verso obiettivi che promuovono l'uguaglianza di genere, offrendo loro un'opportunità di investimento che mira a generare un impatto sociale positivo. A questo si aggiunge la possibilità di contribuire ad aumentare la consapevolezza su una questione fondamentale, e a incentivare così un cambiamento concreto nella società.

Riproduzione riservata