Good News/Bad News: le notizie dal mondo sul fronte dei diritti civili di gennaio 2023

Primo appuntamento del 2023 con la nostra rubrica sui diritti civili. L'anno inizia parlando di alcuni traguardi finalmente raggiunti, ma anche di quelli che a oggi sono ancora lontani. Con la speranza che possano essere tagliati il prima possibile

I bambini nati all’estero con maternità surrogata saranno riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori

Il 2023 si apre con una buona notizia per le coppie che ricorrono alla maternità surrogata. I bambini nati all’estero con la maternità surrogata dovranno infatti essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori: lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una sentenza del 30 dicembre che crea un importante precedente, molto atteso da tutte le coppie omogenitoriali.

I giudici della Cassazione, basandosi su quanto stabilito dalla Corte Costituzionale - che nel 2021 aveva invitato il Parlamento italiano ad approvare una legge per il riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso - hanno stabilito che le coppie che hanno un figlio tramite maternità surrogata all’estero non sono in alcun caso punibili, scenario invece ipotizzato da alcuni disegni di legge. Allo stesso tempo stabilisce che il riconoscimento diretto all’anagrafe, tramite trascrizione dell’atto di nascita estero, non è più possibile: alla nascita verrà trascritto un solo genitore - di solito quello biologico - e poi si avvierà il procedimento di adozione in Tribunale in Italia per il secondo.

La Cassazione ha specificato che il genitore che viene riconosciuto per primo non può opporsi all’adozione del secondo genitore che compare sull’atto di nascita straniero, come poteva invece avvenire finora, in modo da fornire più tutele al secondo genitore.

In Spagna ok al cambio di sesso sui documenti dai 14 anni

Altro passo avanti in Spagna per il riconoscimento dei diritti delle persone transgender e dell’autodeterminazione di genere. Il Congresso Spagnolo ha stabilito che per chi ha compiuto 14 anni sarà possibile cambiare sesso all’anagrafe senza autorizzazione giudiziaria o referti medici, e dai 16 anni senza il consenso dei genitori i dei tutori legali.

I minori di 12 e 13 anni avranno invece bisogno di un'autorizzazione del giudice, mentre sotto i 12 anni i bambini transgender possono cambiare nome ed essere trattati secondo la propria identità nelle scuole che frequentano, ma non cambiare sesso legalmente.

Sono questi i contenuti principali della “Ley Trans“, la legge pensata per garantire maggiori diritti e uguaglianza alle persone trans e alla comunità LGBTQIA+, finalmente diventata realtà: «Questa legge ci colloca di nuovo all’avanguardia in Europa - aveva detto la ministra spagnola dell’Uguaglianza, Irene Montero presentando il disegno di legge - per l’uguaglianza reale ed effettiva delle persone trans e per le garanzie di diritti delle persone LGBT+».

Lo stesso passo è stato intrapreso, lo stesso giorno, dal Parlamento scozzese, che ha approvato - pur con proteste molto più veementi rispetto a quelle cui si è assistito in Spagna - una legge che permette a chiunque abbia compiuto 16 anni di modificare la propria identità sui documenti: «Non ci scuseremo mai per avere provato a diffondere l’uguaglianza», ha detto la premier Nicola Sturgeon rispedendo al mittente le critiche.

A Ravenna le studentesse di un liceo avranno due giorni di assenza per mestruazioni

Le studentesse del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna che soffrono di dismenorrea, e cioè di quella condizione che rende le mestruazioni dolorose, potranno assentarsi da scuola per due giorni al mese. L’unica cosa che dovranno fare sarà presentare un certificato medico, che sarà poi valido per tutto l’anno scolastico.

La richiesta di congedo mestruale è arrivata direttamente dalla rappresentanza studentesca, che ha fatto notare come la legge attualmente preveda che gli studenti debbano frequentare i tre quarti dell’orario annuale per l’ammissione agli scrutini e che per alcune ragazze i dolori mestruali sono talmente forti da costringere all'assenza da scuola. Presentando anche le testimonianze di 16 studentesse, le rappresentanti d'istituto hanno chiesto che la scuola ricalcasse quanto già accade in Spagna, dove il governo ha approvato una legge che garantisce alle donne con ciclo particolarmente doloroso un permesso di tre giorni dal lavoro, a patto che la condizione venga certificata da un medico.

La proposta è stata accolta dal preside Gianluca Dradi, e la delibera è stata accettata con 10 pareri favorevoli e 3 contrari: pubblicata sull’albo online, da gennaio 2023 viene messa in pratica.

Il Cambridge Dictionary aggiorna le definizioni di "donna" e "uomo"

Il Cambridge Dictionary, uno dei più prestigiosi dizionari di lingua inglese, ha aggiornato le sue definizioni di “donna” e “uomo” per includere le persone transgender. Una modifica apportata in realtà il 27 ottobre, ma che è balzata alle cronache soltanto poche settimane fa, complice un articolo del Telegraph che l'ha riportata.

Nello specifico, il vocabolario ha aggiunto alla definizione precedente data alla parola "donna" - un essere umano adulto di sesso femminile - anche il significato di “persona adulta che vive e si identifica come femmina, anche se alla nascita potrebbero aver attribuito un sesso diverso”. La stessa cosa ha fatto con la parola "uomo", portando in entrambi i casi esempi concreti che fanno riferimento a persone transgender: «I redattori hanno studiato attentamente le abitudini d'uso della parola “donna” - ha detto Sophie White, portavoce della Cambridge University Press and Assessment - e hanno concluso che la nuova definizione è quella che chi impara l'inglese dovrebbe conoscere per comprendere come viene utilizzata la lingua».

Prima del Cambridge Dictionary, a modificare e ampliare le definizioni di "donna" e "femmina" sono stati l'Oxford English Dictionary e il Merriam-Webster.

In Afghanistan i talebani vietano l'accesso all'università alle donne

Diritti ancora minati, invece, in Afghanistan, dove il regime talebano ha vietato completamente l’accesso alle università alle donne.

Il divieto riguarda sia le strutture pubbliche sia quelle private, come sottolineato in una nota del ministero dell’Istruzione superiore di Kabul, visionata dall’emittente locale Amu e confermata all’emittente locale Tolo News dal portavoce del dicastero, Hafez Ziaullah Hashemi. 

Si tratta dell’ennesima discriminazione di cui sono vittime le donne nel Paese da quando, nell’agosto del 2021, i talebani hanno ripreso il potere. In precedenza era già stato vietato alle studentesse di frequentare la scuola oltre il sesto grado, l’equivalente della prima media italiana.

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