

Nello Stato di New York la discriminazione per peso e altezza è vietata per legge
Nella città di New York è ufficialmente vietato per legge discriminare qualcuno sulla base del peso e dell’altezza. Lo ha deciso di il New York City Council, il consiglio della città, approvando a metà maggio un disegno di legge che ha tutte le carte in regola per fare scuola ben oltre i confini nazionali.
Il disegno di legge, diventato la Legge 0209, integra la cosiddetta “Human Rights Law”, la Legge per i Diritti Umani che la legislatura dello Stato di New York ha approvato nel 1945 per tutelare i diritti civili all’interno del Paese, e prevede che il peso entri a far parte della lista delle caratteristiche per cui è vietato esercitare discriminazione. Si tratta di una legge fondamentale per la tutela dei diritti dei cittadini, che protegge dalla discriminazione sulla base di 27 fattori tra cui età, credo religioso, razza, colore, sesso, orientamento sessuale, paese di origine, stato civile, stato di vittima di violenza familiare, invalidità, stato militare, precedenti di arresto, fedina penale, tratti genetici predisponenti e condizione familiare (solo per gli alloggi). Collettivamente, queste sono denominate "classi protette", e se si ritiene di essere stati discriminati sulla base di uno di questi tratti o caratteristiche, può sussistere una valida base per procedere con una denuncia di discriminazione illegale.
Dal 26 maggio, giorno in cui il sindaco Eric Leroy Adams ha firmato la legge, alla lista di queste caratteristiche si aggiungono peso e altezza: «Questa giornata è molto importante, perché con questa legge viene sancito che nessuno deve essere discriminato sulla base dell’altezza o del peso quando si parla di opportunità di lavoro, di trovare casa o di avere accesso ai servizi pubblici - ha detto Adams - Tutti meritiamo le stesse opportunità a prescindere dal nostro aspetto fisico, da quanto siamo alti o da quanto pesiamo. Quando si è in cerca di casa o di lavoro non bisognerebbe essere trattati in modo diverso, e questa legge proibisce la discriminazione in questo senso».
Il disegno di legge è stato proposto dal consigliere democratico Shaun Abreu, che ha spiegato di avere intrapreso questa battaglia subito dopo il lockdown, periodo in cui il suo peso è aumentato di 18 chili suscitando reazioni controverse: «Recentemente qualcuno che consideravo un amico è venuto da me, mi ha toccato la pancia e mi ha detto ‘stiamo ingrassando, eh’?’. Un’affermazione che riflette la cultura tossica che esiste negli Stati Uniti quando si tratta di persone che hanno un peso superiore alla media dei loro coetanei. Alle persone che hanno corporature diverse non vengono soltanto negate promozioni e lavori che meritano - ha sottolineato Abreu - ma la loro intera esistenza è contrastata da una società che non offre alcuno strumento legale per tutelarsi da questo pregiudizio. Sino a oggi».
Le parole di Abreu a sostegno dell’approvazione della legge sono state corroborate dalle testimonianze di molti cittadini che hanno partecipato alla seduta del Consiglio raccontando episodi di discriminazione e umiliazione all’interno di ristoranti e teatri, sul posto di lavoro e anche durante trattative per l’acquisto o l’affitto di un appartamento. Tra loro era presente anche Victoria Abraham, femminista e attivista che ha fatto della lotta contro lo stigma relativo al peso una battaglia social: «Ho imparato ad amare me stessa, a prescindere da tutto - ha detto Abraham su Instagram, dove è famosa con il nome @fatfabfeministi - Vorrei tanto avere la capacità di strappare le persone dalle maglie della diet culture e del disprezzo verso se stesse, ma c’è un’industria da 72 miliardi di dollari in questo Paese che si concentra nel farle sentire a disagio per il loro peso. Sono davvero orgogliosa del lavoro fatto per questa legge, e non ci fermeremo qui: a oggi anche il Massachusetts sta lavorando per promuovere la libertà delle dimensioni del corpo con l'aiuto della senatrice Becca Rausch, e speriamo di vedere presto approvata una legge simile. Questo è solo il primo passo verso la protezione di ogni persona grassa negli Stati Uniti».
L’approvazione della legge rappresenta una vittoria importante e significativa negli Usa, dove - secondo recenti studi - almeno il 42% degli adulti è stato discriminato almeno una volta nella vita per il peso. I pregiudizi verso le persone grasse sono stati collegati a salari più bassi, lotte per l'occupazione ed esperienze negative nel campo dell’istruzione già a partire dalla scuola materna.