Diversity Media Awards: annunciate le nomination della nona edizione
Televisione, film, serie tv, magazine, podcast e radio sono strumenti fondamentali per diffondere messaggi di uguaglianza. A puntare i riflettori sui prodotti media che si sono distinti per i contenuti inclusivi sono, come ogni anno, i Diversity Media Awards, che attraverso il Diversity Media Report monitorano il panorama dei media in modo scrupoloso. I premi quest'anno saranno condotti da Francesca Michielin e da Ema Stokholma, e si terranno il 28 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano per essere poi trasmessi il 28 giugno su Rai1 in seconda serata.
Il Diversity Media Report
Realizzato da Fondazione Diversity in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, con 2B Research, con un Comitato Scientifico proveniente da numerose Università italiane e con il Security Check Committee (composto da Leila Belhadj Mohamed, Marina Cuollo, Paolo Di Lorenzo, Gabe Nero, Susanna Owusu Twumwah, Marina Pierri), il Diversity Media Report compone, ogni anno, un ritratto dei media italiani, concentrandosi su tre macroaree: informazione, intrattenimento e aspetto fisico.
Partendo dalla prima area di analisi, dedicata all’informazione televisiva italiana, è emerso che l’incidenza delle notizie riguardanti almeno una diversity è del 35,5% sull’agenda complessiva con un importante aumento rispetto al 2022 (+11,6pp, dal 23,9% del 2022) ma con notevoli differenze tra le aree. Cresce l’incidenza di notizie riguardanti Etnie e questioni razziali, Genere e identità di genere, Età e generazioni che sono anche le aree più affrontate nei Tg, mentre c’è una preoccupante staticità nelle aree Disabilità - ferma ad un 1,3% - e nei temi LGBTQ+ o legati all’Aspetto Fisico che hanno una copertura vicina allo zero (0,5%, 0,4%).
Passando all’intrattenimento, le serie tv italiane sono la categoria che ha registrato le peggiori performance sui numerosi criteri di analisi. Non mancano gli esempi virtuosi (Questo mondo non mi renderà cattivo) ma emerge fortemente la necessità di un coinvolgimento attivo delle persone di gruppi sottorappresentati in tutte le fasi del processo produttivo. Uno stallo di evoluzione interessa anche i programmi tv, dove sono tante le operazioni di washing. Dal cinema italiano, invece, emergono grandi segnali di evoluzione rispetto agli ultimi anni: titoli di grande successo hanno trattato tematiche di genere (C’è ancora domani); di razzismo e persecuzioni (L’ultima volta che siamo stati bambini); di omofobia e crimini d’odio (Stranizza d’amuri). Altri scenari positivi sono quelli dei podcast e delle radio, capaci di dare spazio a trattazioni poco affrontate dai media mainstream, con un’attenzione particolare al femminismo, trattato in modo intersezionale, oltre che al mondo LGBTQ+, alla libertà sessuale e al patriarcato.
Infine, il mondo Digital (Creator e Prodotti digitali) mantiene la sua grande influenza nel panorama mediatico offrendo contenuti innovativi, coinvolgenti e culturalmente rilevanti per pubblici vasti e diversificati.
La prima ricerca italiana dedicata alla percezione del corpo
All'interno del Diversity Mdia Report, Fondazione Diversity offre la prima ricerca italiana dedicata al tema della percezione del corpo e della bellezza nel nostro contesto culturale, effettuata su 800 individui (16-78 anni), dalla Gen Z ai Baby Boomer, esplorando le dimensioni della Bellezza, del Giudizio, della percezione del Corpo e le sue conseguenze sociali, della Violenza e del Body Shaming.
VEDI ANCHECultureThe Wom vince il premio “Miglior articolo Web” ai Diversity Media AwardsTra le evidenze più significative, emerge in modo allarmante quanto la magrezza sia sinonimo di bellezza più nelle giovani generazioni che nelle altre (14 % Gen Z e 15% Millenial vs 6% di Gen X e Baby Boomer). Una caratteristica fisica che viene spesso promossa maggiormente sui social, come indica la ricerca, e che rappresenta ancora uno dei tratti più evidenti dell’ideale estetico dominante.
Osservando la frequenza con cui i giudizi sull’aspetto fisico permeano i discorsi sociali, emerge un allarmante 48% di individui che sente esprimere spesso e molto spesso giudizi sull’aspetto fisico in contesti diversi. Rispetto invece al sentirsi giudicati in prima persona, il 20% ha sentito frequentementegiudizi sul proprio aspetto fisico (31% fra la Gen Z e 28% nei Millenial), giudizi che riguardano in modo molto preponderante il peso e, in seconda battuta, abbigliamento/make-up e capelli.
Il rapporto con il proprio corpo, così come la percezione della propria bellezza, è polarizzato e spesso tendenzialmente problematico e non risolto: il 49% dichiara di avere un rapporto che va dal discreto al molto problematico con il proprio corpo (65% tra chi si autodefinisce come grasso); inoltre, la percezione positiva (ottimo o buono) cala significativamente nei più giovani (Gen Z: 44%). E ancora, il 13% non si sente per nulla a proprio agio in costume (19% nella Gen Z e al 28% in chi si definisce una persona grassa).
Moltissimi sono anche i casi di body shaming: il 27% del campione ha subìto azioni di body shaming (30% nella Gen Z); il 18% dichiara di averle compiute su altri, percentuale che sale nella Gen Z (25%) e Millenial (30%). Ancora una volta, il peso è la caratteristica più rilevante: il 30% delle persone ha subito commenti negativi e abusi verbali sul proprio peso, il 50% tra i giovani della Gen Z.
Le nomination dei Diversity Media Awards
Ecco le nomination per ogni categoria dei Diversity Media Awards:
MIGLIOR FILM ITALIANO
- C'è ancora domani di Paola Cortellesi
- Io Capitano di Matteo Garrone
- L'ultima volta che siamo stati bambini di Claudio Bisio
- Mi fanno male i capelli di Roberta Torre
- Nata per te di Fabio Mollo
- Stranizza d'amuri di Giuseppe Fiorello
MIGLIOR SERIE TV STRANIERA
- Blue Eye Samurai – Netflix
- Good Omens – Prime Video
- Nothing to see here – Netflix
- Ragazze Elettriche – Prime Video
- The Last of Us – Sky e NOW
- What we do in the shadows – Disney+
MIGLIOR SERIE TV ITALIANA
- Gigolò per caso – Prime Video
- La legge di Lidia Poët – Netflix
- Love Club – Prime Video
- Questo mondo non mi renderà cattivo – Netflix
MIGLIOR SERIE TV YOUNG
- Craig – Cartoon Network
- D1ar1 – Netflix
- Il Cercasuoni – RaiPlay
- Il trenino Thomas - Grandi avventure insieme – Boomerang e Cartoonito
- Mio papà a caccia di alieni – Netflix
- Moon Girl e Devil Dinosaur – Disney+
MIGLIOR PROGRAMMA TV
- Casa a prima vista – Real Time
- Non sono una signora – Rai2
- Listen to me - RaiPlay
- Stand-Up Comedy – Comedy Central
- Splendida Cornice – Rai3
- Chesarà... – Rai3
MIGLIOR PROGRAMMA RADIO
- 37 e 2 – Radio Popolare
- Big Talk – No Name Radio
- Le mattine pt 2- Ora Daria – Radio Capital
- Non mi capisci – Radio24
- Pinocchio – Radio Deejay
- Vittoria – Rai Radio1
MIGLIOR PODCAST
- Humor Nero – Laura Formenti
- Invertiti – Cathy La Torre e Guglielmo Scilla
- Palinsesto Femminista – Irene Facheris
- Scelte – Valore D, Piano P
- Se domani non torno – Will Media
- Sulla razza – OnePodcast
MIGLIOR PRODOTTO DIGITAL
Colory.it + Marianna the influenza - Come non fare White Saviorism in vacanza
- Dalila Bagnuli, Troppo brutta per essere molestata
- IvgStobenissimo - Contraccezione d’emergenza: quello che devi sapere
- La tela di Carlotta - Evita di chiedere ai bambini se hanno fidanzati/e
- Narraction, L’ADHD (c’è?) nel paradigma della neurodiversità
- Ruote Libere + Canal – il Canal, 5 modi per non mettere a disagio una persona disabile
CREATOR DELL’ANNO
- Chiara Bucello e Ludovica Billi – @chiarabucello e @ludovicabilli
- Edoardo Mocini – @edoardomocini_
- La fisica che ci piace – @therealvincenzoschettini e @lafisicachecipiace
- La Tenda in Salotto – @latendainsalotto
- Saraaverd – @saraaverd
- Shinhai Ventura – @shinhaiventura
PERSONAGGIO DELL’ANNO
- Amalia Ercoli Finzi
- Chiara Bordi
- Ghali
- Jakub Jankto
- Luciana Littizzetto
- Paola Cortellesi
Fino al 10 maggio il pubblico potrà votare le nomination qui. Durante l’evento saranno attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione: Miglior Servizio TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici, Miglior Articolo Stampa Web.